Anteprima europea. giovedì 4 aprile, al BAFF – B.A. Film Festival Le Silence des Papillons (Il silenzio delle farfalle) di Hamid Basket, un insolito thriller che arriva dal Marocco. Un genere che, per ammissione dello stesso regista, è praticamente inesistente nel cinema marocchino. Il film, per scelta registica, gioca sulla commistione di generi andando dal thriller psicologico al crime passando per il genere poliziesco.
“In verità – dice il regista – uno dei miei obiettivi, con “Le silence des Papillons” è quello di confondere il genere in cui il film dovrebbe essere classificato. Vorrei che il pubblico, dopo aver visto il mio film, si chieda se si tratti di un thriller psicologico, un film crime o … un film d’amore”.
“In verità – dice il regista – uno dei miei obiettivi, con “Le silence des Papillons” è quello di confondere il genere in cui il film dovrebbe essere classificato. Vorrei che il pubblico, dopo aver visto il mio film, si chieda se si tratti di un thriller psicologico, un film crime o … un film d’amore”.
Le Silence des Papillons sarà proiettato alle 20.45 al Cinema Fratello Sole di Busto Arsizio alla presenza di Luciano Sovena che lo introdurrà al pubblico del BAFF come promotore del Centro Euromediterraneo dell’Audiovisivo.
Al centro della storia Samira, una cantante lirica che viene trovata morta nel suo cottage sulla spiaggia. La polizia pensa ad un suicidio. Suo marito Omar, uno psichiatria e sua figlia Yasmine, figlia di una precedente unione ne sono molto scossi. La vita prosegue fin quando Jalal, un testardo agente di polizia, è incaricato di riaprire il caso dopo aver scoperto nuovi elementi. Non si tratta di un suicidio, ma di un omicidio. I sospetti di Jamal ricadono su tutti i parenti di Samira a cominciare da suo marito. Ma anche Omar conduce la sua personale indagine.
Al centro della storia Samira, una cantante lirica che viene trovata morta nel suo cottage sulla spiaggia. La polizia pensa ad un suicidio. Suo marito Omar, uno psichiatria e sua figlia Yasmine, figlia di una precedente unione ne sono molto scossi. La vita prosegue fin quando Jalal, un testardo agente di polizia, è incaricato di riaprire il caso dopo aver scoperto nuovi elementi. Non si tratta di un suicidio, ma di un omicidio. I sospetti di Jamal ricadono su tutti i parenti di Samira a cominciare da suo marito. Ma anche Omar conduce la sua personale indagine.
Per la sezione anteprime alle 21.30 alla Sala Ratti di Legnano ci sarà la proiezione di Soledad opera prima della regista argentina Agustina Macri. A presentare il film al BAFF la regista, l’attrice Eleonora Giovanardi, i produttori Simona Banchi e Alfredo Federico e la montatrice Natalie Cristiani.
Il film, che vede protagonista una intensa Vera Spinetta, racconta, a partire dal romanzo argentino Amore e Anarchia di Martín Caparrós, la storia d’amore di “Sole e Baleno” attivisti anarchici morti suicidi nel 1998.
Soledad Rosas, detta Sole, nel 1997 quando lascia l’Argentina ha 23 anni. Da Buenos Aires arriva a Torino dove incontra Edoardo Massari, attivista No Tav, di cui si innamora. Il 5 marzo 1998 i due vengono arrestati nell’ambito delle indagini della procura di Torino sugli attentati contro la costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa. Il 23 marzo Edoardo Massari, detto Baleno, si toglierà la vita in carcere e lei, Sole, l’11 luglio, nella casa dove scontava gli arresti domiciliari. Entrambi diventeranno simbolo del movimento anarchico italiano in una vicenda dai tratti ancora oscuri. Nel 2002, la Corte di Cassazione ha lasciato cadere l’accusa di sovversione e terrorismo per mancanza di prove.
Soledad Rosas, detta Sole, nel 1997 quando lascia l’Argentina ha 23 anni. Da Buenos Aires arriva a Torino dove incontra Edoardo Massari, attivista No Tav, di cui si innamora. Il 5 marzo 1998 i due vengono arrestati nell’ambito delle indagini della procura di Torino sugli attentati contro la costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa. Il 23 marzo Edoardo Massari, detto Baleno, si toglierà la vita in carcere e lei, Sole, l’11 luglio, nella casa dove scontava gli arresti domiciliari. Entrambi diventeranno simbolo del movimento anarchico italiano in una vicenda dai tratti ancora oscuri. Nel 2002, la Corte di Cassazione ha lasciato cadere l’accusa di sovversione e terrorismo per mancanza di prove.
Il BAFF – Busto Arsizio Film Festival, diretto da Steve Della Casa e Paola Poli, è organizzato da B.A. Film Factory, e dal Comune di Busto Arsizio, con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
Lascia un commento