Disponibile su RaiPlay L’amore non perdona (L’amour ne pardonne pas), un film del 2014 diretto da Stefano Consiglio. Prodotto da Angelo Barbagallo e Fabio Conversi, scritto e sceneggiato da Stefano Consiglio e Mimmo Rafele, con la fotografia di Francesco Di Giacomo, il montaggio di Silvia Di Domenico, le scenografie di Isabella Angelini, i costumi di Maria Rita Barbera e le musiche di Nicola Piovani, L’amore non perdona è interpretato da Ariane Ascaride, Helmi Dridi, Francesca Inaudi, Stefania Montorsi, Antonia Truppo, Claudio Bigagli. Il film è stato presentato al Festival du Film Italien de Villerupt (2014), al Festival del Cinema Italiano di Ajaccio (2014), all’ICFF Italian Contemporary Film Festival (2015) e all’Annecy Cinema Italien (2016).
Trama
Adriana ha quasi sessant’anni, è francese di nascita, ma vive da molto tempo in Italia. Vedova solitaria con una figlia e un nipotino che vede solo quando deve fargli da babysitter. Ha un lavoro da infermiera nell’ospedale della sua città dove, un giorno, in corsia conosce Mohamed, un giovane arabo di trent’anni, immigrato in Italia da Tangeri. È amore a prima vista, e i due cominciano la loro storia fuori dall’ospedale. Tra Adriana e Mohamed, profondamente soli prima di incontrarsi, nasce quindi una storia destinata a dare scandalo. La famiglia di lei non accetta la relazione e Adriana, a malincuore, è costretta a lasciare Mohamed, per rendersi conto infine che non può rinunciare ad essere felice. Rivede l’uomo che, amandola ancora, la perdona e i due possono riprendere la loro storia dal punto in cui l’avevano interrotta.
Arian Ascaride, attrice molto apprezzata nelle pellicole del regista francese Robert Guédiguian (e in molte altre), regala una prestazione asciutta, che convince lo spettatore, attento a seguire lo sviluppo della vicenda rappresentata, che si dipana senza intoppi fino all’insperato epilogo. Il regista Stefano Consiglio, forte di una solida esperienza da documentarista, muove la macchina da presa con discrezione, lasciando che la realtà emerga spontaneamente, attraverso le varie interazioni che i diversi personaggi intrattengono. Ottima anche la performance dell’altro protagonista, Helmi Dridi, che duetta egregiamente con Ascaride, grazie a una recitazione contenuta, in sottrazione, che non cede, nonostante le circostanze sembrino richiederlo, ai toni melodrammatici. Merito, sicuramente, del regista, che ha saputo dirigere gli attori con la giusta misura, impedendo che il materiale emotivo prendesse il sopravvento.
Adriana è una donna di sessant’anni, lavora in un ospedale come infermiera, è vedova, ha una figlia e un nipote e ormai la vita non pare più offrirle grandi emozioni. Eppure, al giorno d’oggi, una donna di quell’età è ancora nel pieno delle proprie capacità, in grado, dunque, di vivere intensamente un’esistenza ricca e imprevedibile. Un giorno arriva al pronto soccorso un giovane marocchino, Mohamed, e Adriana gli offre la propria assistenza, ma tra i due, che parlano la stessa lingua, il francese, nasce subito un’intesa; Mohamed, una volta uscito dall’ospedale, chiede ad Adriana se può assisterlo facendogli delle iniezioni.
Questo, dunque, è l’antefatto: sboccia una passione incontenibile, sono fatalmente attratti, s’innamorano, e ciò che avrebbe potuto (o dovuto) essere una semplice avventura si trasforma in una relazione vera e propria. Inutile dire che tutto il mondo che gravita intorno alla donna – la figlia e i colleghi dell’ospedale – assume una posizione estremamente giudicante, dato che questo rapporto non solo è da condannare per la differenza di età, ma anche per la provenienza di Mohamed, bollato come ‘arabo’, straniero, diverso, da evitare. Nonostante ciò, i due, passando attraverso alcune naturali incomprensioni e difficoltà, continuano la loro relazione, che si rafforza fino a giungere a un inimmaginabile matrimonio. I pericoli, però, sono in agguato, altri avvenimenti intervengono a boicottare questo inconsueto legame; ma Adriana è innamorata e, quando tutto sembrare crollare in pezzi, trova la forza per opporsi a un destino che fatalmente vorrebbe sbarrarle la strada.
L’amore non perdona è un film onesto, asciutto, essenziale, che mostra una realtà verosimile, e sorprende piacevolmente il fatto che, a discapito del titolo che sembrerebbe presagire un funesto finale, l’amore alla fine trovi una via attraverso cui smarcare tutti gli impedimenti che gli si parano contro. Le interpretazioni degli attori sono ottime, Ariane Ascaride giganteggia e Helmi Dridi si rivela all’altezza della situazione. Un’opera diversa nel panorama cinematografico italiano, che merita certamente una visione.
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