La quinta giornata di programmazione del 40 Premio “Sergio Amidei” si apre con uno dei principali momenti dell’’intera manifestazione: l’incontro stampa con Piera Detassis, Premio alla Cultura Cinematografica 2021.
Direttrice della rivista cinematografica Ciak dal 1997 e Direttrice artistica della Festa del cinema di Roma dal 2006 al 2011 e attualmente Presidente e Direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis va ad aggiungersi ad altri nomi illustri che negli anni hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento che il Premio Sergio Amidei attribuisce a personalità, enti e realtà della cultura che abbiano saputo ampliare, divulgare e condividere pubblicamente il sapere cinematografico attraverso diversi strumenti a partire dalla critica, fino alla letteratura, dalla divulgazione scientifica fino al coinvolgimento popolare. Negli anni passati sono stati premiati Vieri Razzini, Irene Bignardi, la trasmissione radiofonica di Rai Radio3 Hollywood Party, l’Associazione I ragazzi del Cinema America, l’Associazione 100autori, Paolo Mereghetti, Sergio Toffetti e Walter Veltroni.
Sempre al mattino, ma alle ore 10 nella sala 2 prosegue la retrospettiva dedicata a Pupi Avati, Premio Opera d’Autore 2021 con la proiezione di “Festa di laurea”, film del 1985 ambientato nell’estate del 1950. Nella campagna romagnola Vanni Porelli e il figlio Nicola si apprestano a intraprendere un’impresa, sulla carta, impossibile: riportare in vita la villa, ormai derelitta, appartenuta alla signora Gaia, per festeggiare la laurea della figlia. La richiesta è perentoria: tutto deve replicare esattamente la festa data dieci anni prima che la signora ricorda come un momento magico. Vanni accetta l’incarico spinto dalla passione mai sopita per Gaia che, proprio in quell’anno, in occasione dell’entrata in guerra dell’Italia, lo aveva baciato in un momento di gioia.
Sempre nella sala 2 del Cinema ma a partire dalle 14 proseguono le proposte della sezione “Il primo dio dello schermo. Il cinema fran cese e la formazione della giovane critica” a cura di Simone Dotto e Andrea Mariani pensata per riproporre al pubblico dell’Amidei quattro film francesi distribuiti in Italia tra il 1939 e il 1943 citati da Ugo Casiraghi e Glauco Viazzi nella loro corrispondenza. Si parte con “Il milione” del 1931 per la sceneggiatura e regia di René Clair per proseguire alle ore 16 con “Albergo Nord” del 1938, diretto da Marcel Carné, scritto da Henri Jeanson, assieme a Jean Aurenche.
A seguire alle ore 18 per la sezione “Pagine di Cinema” la presentazione del libro “Il cervello di Carné. Letterario 1939-1943” a cura di Simone Dotto e Andrea Mariani (La nave di Teseo, 2021) alla presenza dei due autori e del critico cinematografico Paolo Mereghetti.
“Il cervello di Carné” rende omaggio a una cultura del cinema che prende forma negli anni più duri della Seconda guerra mondiale. Le lettere qui raccolte provengono dall’archivio personale di Ugo Casiraghi – futuro critico cinematografico de l’Unità – ed erano destinate all’amico Glauco Viazzi, riconosciuto critico letterario nel dopoguerra. Siamo negli anni del conflitto e i due giovani sono letteralmente tenuti in vita dalla passione per il cinema, tra esami da sostenere, vicende personali e la guerra, in casa e al fronte.
Il “cervello” del titolo è un omaggio alla cultura e al cinema francese, strenuamente cercato nelle sale cinematografiche fatiscenti di una Milano sventrata dai bombardamenti. Una cultura e un cinema presenti ossessivamente nelle lettere, anche oltre i dettami ideologici e le censure di guerra. Il cervello di Carné è anche la metafora della macchina razionale che costruisce il pensiero critico, la partitura letteraria e il senso delle parole nelle lettere che leggerete. Tra le righe si snoda un pensiero ricco, complesso, talvolta involuto, come quello di intelligenze e culture nella stagione più fertile. È la vivacità impetuosa e scomposta che precede la primavera, nell’ultimo scorcio di un lungo e rigido inverno. Sono gli ultimi anni del Fascismo.Queste lettere portano alla luce la dimensione intima di due intellettuali da giovani, un “dietro le quinte” che spesso svela i meccanismi della critica cinematografica, la costruzione collettiva di articoli e riflessioni sul cinema che sono già le prime luci del Neorealismo.
Prosegue inoltre alle ore 16 nella sala 3 anche “Avere 40 anni. Scritture italiane 1981”, la sezione speciale curata da Roy Menarini dedicata all’importante anniversario della manifestazione goriziana con “Storie di ordinaria follia” diretto da Marco Ferreri e scritto dallo stesso Ferreri assieme a Sergio Amidei. Questo e gli altri sei film italiani proposti nella sezione provengono dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
La proiezioni serali del Premio Amidei si aprono alle 21 con la sezione “Racconti privati. Memorie pubbliche” e il filmato “Carnevale goriziano 1955-1956” girato dal cineamatore Gino Pozzati che documenta i festeggiamenti di Carnevale tenutisi lungo le strade di Gorizia proprio nel 1955-56.
Il restauro e la digitalizzazione del Fondo Gino Pozzati sono stati finanziati dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia nell’ambito del progetto Memorie animate di una Regione. Raccolta, digitalizzazione e riuso di film amatoriali del Friuli Venezia Giulia.
A seguire Est – Dittatura Last Minute per la sceneggiatura e regia di Antonio Pisu, quinto film in concorso per il Premio internazionale alla Migliore Sceneggiatura “Sergio Amidei”.
Il Premio “Sergio Amidei” è ideato e organizzato dall’Associazione culturale “Sergio Amidei” con il Dams – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello spettacolo, Corso interateneo Università degli Studi di Udine e Trieste e dall’Associazione Palazzo del Cinema-Hiša Filma.
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