Avvincente, erotico, perverso e al contempo dotato di un afflato profondamente romantico e rigorosamente morale, il romanzo epistolare Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, scritto nel 1782, è un capolavoro sorprendente, sia per le tematiche trattate che per la singolarità del suo autore.
Doveva essere un uomo davvero eccezionale il francese de Laclos, di origini borghesi, capace di arrivare ai più alti ranghi militari (Napoleone riponeva assoluta fiducia in lui), studioso di balistica e inventore di armi, maestro venerabile della Loggia Massonica del Grande Oriente di Francia e autore di pochissimi scritti, tra cui un’opera interamente dedicata alla condizione femminile, nonchè del capolavoro Le Relazioni Pericolose. Morì di malaria a Taranto, non prima di aver riufiutato fieramente l’estrema unzione. Si racconta che, per motivi politici, la sua tomba fu profanata e i suoi resti gettati in mare.
Non è difficile immaginare, ma anche questo ha del romanzesco, come due registi del calibro di Milos Forman e Stephen Frears si siano accaparrati i diritti di portare sullo schermo quest’opera affascinante e complessa. Chi è arrivato per primo, anche se per pochi mesi, ha vinto e senza entrare nel dettaglio dei meriti, pur restando Valmont di Forman un film degnissimo, il più famoso e di successo rimane, anche per l’incredibile cast di attori, Le Relazioni pericolose di Frears.
Il visconte di Valmont (John Malkovich) e la marchesa de Merteuil (Glenn Close) sono ex amanti, almeno in apparenza, sodali e dediti a perversi giochi erotici, nei quali manipolano le persone a loro piacimento per motivi di vendetta, lussuria ma principalmente per pura noia e divertimento. Sono crudeli solo perchè possono esserlo e non hanno alcuno scrupolo morale.
La marchesa, per vendicarsi di essere stata lasciata da un precedente amante, chiede a Valmont di sedurre la giovane promessa sposa del suo ex, la quindicenne Cécile (una incantevole Uma Thurman poco più che adolescente) ma Valmont alza la posta, ritenendo la sfida troppo facile e punta anche su Madame de Tourvel (Michelle Pfeiffer), famosa per la sua bellezza, fedeltà e per le virtù cristiane. L’uomo dovrà portare le prove scritte della duplice conquista alla perfida amica e come ricompensa ottenerne di nuovo i favori sessuali. In questo gioco si inserisce anche il giovanissimo cavaliere sinceramente innamorato di Cecile, Danceny (Keanu Reeves), che verrà manovrato a piacimento dai due. Valmont vince senza troppe difficoltà sulla ragazzina, all’inizio con la forza, poi corrompendone l’innocenza con le lusighe del sesso, ma è solo dopo un lungo e tormentato corteggiamento che arriva a conquistare il cuore ed infine il corpo della dolce Madame de Tourvel.
Nulla guasta più un divertimento quanto l’irruzione dei sentimenti. La marchesa, sentendolo descrivere l’estatica felicità, provata per la prima volta nella vita, tra le braccia della Tourvel, capisce che Valmont è realmente innamorato e beffandosi di lui lo spinge a lasciarla. Valmont lo fa, con la massima crudeltà che può, proprio perchè ama. Quella separazione imposta, durante la quale ripete la frase: “trascende ogni mio controllo” si rivelerà un taglio inferto non solo all’amata, ma anche alla sua stessa anima.
Se la donna, abbandonata senza ragione, si lascia andare al dolore e all’astenia, fino a morirne, Valmont, durante un duello procurato ad arte dalla Merteuil, si lascia trafiggere dalla spada del suo avversario. Le sue ultime parole saranno di riferire a colei che ama che è stata l’unica cosa vera e degna della sua vita, altrimenti priva di significato.
La relazione tra Amore e Morte, Eros e Thanatos, ne Le relazioni pericolose ha il suo assoluto trionfo, perchè è solo nell’istante della morte che l’amore è svelato nella sua autenticità e raggiunge il suo massimo potenziale. Un tema che sarà ripreso in modo del tutto esplicito e provocatorio da Matador di Pedro Almodovar.
Il romanzo Le relazioni pericolose esce nel 1782. Non dimentichiamo che il Marchese de Sade diede alle stampe pochi anni dopo, nel 1791 “Justine o le disavventure della virtù”, nel quale la protagonista, buona e virtuosa, anzichè essere premiata per le sue qualità, incorre in ogni sorta di violenza sessuale, umiliazione e sventura, in un mondo al rovescio, un albero con le radici all’insù, che sovverte tutti gli stucchevoli e spesso ipocriti principi religiosi e morali del tempo. Il divino Marchese originà il termine sadismo, cioè il piacere sessuale che deriva dal causare dolore e sofferenza, attraverso comportamenti erotici (e morali!) trasgressivi e perversi.
Il nuovo e atteso film horror di Cronenberg, Crimini dal futuro, che enuncia che il nuovo modo di fare sesso sarà la chirurgia, si discosta davvero molto dal settecentesco nuovo modo di fare sesso, che è stato (sarà?) la crudeltà e la sofferenza? Il taglio chirurgico di quel che amiamo, della persona che amiamo, non è l’amputazione della parte migliore, ma anche più vulnerabile ed impegnativa, di noi stessi?
Eppure Choderlos de Laclos, che si ritrovò al centro di uno scandalo all’uscita del romanzo, per i contenuti fortemente sessuali e per la perversione dei protagonisti, denunciando la decadenza e la corruzione morale della classe agiata, non voleva esprimere soltanto questo. Le Relazioni Pericolose è un libro dai molteplici messaggi, alcuni dei quali sono massonicamente occulti e che forse ci sfuggono; tranne uno, che è il più evidente.
Le relazioni pericolose, come trapela chiaramente anche dal film, è il grido di rabbia di una condizione femminile oltraggiata e tenuta in gabbia da corsetti strettissimi, gonne guardainfante e regole morali a senso unico.
“Come siete riuscita ad inventarvi?” chiede Valmont alla Merteuil e la donna risponde: “Non avevo scelta, sono una donna. Le donne sono costrette ad essere molto più abili degli uomini. Potete guastarci la reputazione e la vita sono con poche parole ben scelte…ho dovuto inventare espedienti di fuga a cui nessuno aveva mai pensato, e ci sono riuscita perchè io ho sempre saputo di essere nata per dominare il vostro sesso e per vendicare il mio”
Ed ancora il discorso di una anziana e nobile dama alla Tourvel in affanni amorosi:
“Sono i più meritevoli di amore ad essere resi infelici. Tu credi ancora che gli uomini ci amino come noi amiamo loro. No, gli uomini godono della felicità che ricevono, mentre noi possiamo solo godere della felicità che diamo. Loro non riescono assolutamente a dedicarsi anima e corpo esclusivamente a una sola persona. Quindi sperare di essere resi felici attraverso l’amore è una sorgente sicura di grande dolore”.
Nel romanzo, la perfida marchesa, le cui azioni non sono giustificate, ma la cui formazione e trasformazione in belva disumana è la conseguenza di un’educazione femminile castrante e crudele, finisce per perdere la sua bellezza a causa del vaiolo, che le deturpa il viso. Il regista Frears preferisce invece che ne resti sfigurata solo la reputazione, con la pubblicazione di tutte le sue lettere che ne attestano le malefatte.
Alle fine del 1700 quella che Le relazioni pericolose racconta è una storia femminista, che vede le donne protagoniste e attive nella ricerca del piacere sessuale e della propria realizzazione personale, una denuncia sociale alla perversa apatia della propria stessa classe di appartenenza, un romantico e disperato appello all’autenticità dell’amore che vivifica la vita, nonostante l’ipocrisia della religione e la vanità dell’esistenza.
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