Da vittima ad ambasciatrice d’onore a Montecitorio. Barbara Sirotti al quinto Premio Internazionale Donna Sapiens nella Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.
Una vicenda autobiografica di dolore e rinascita in “Aria” e “Libera”, cortometraggi di Barbara Sirotti, riproposti all’Italian Pavilion dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ove l’attrice riminese ha sfilato sul red carpet portando impresso sulla mano un messaggio forte contro la violenza di genere.

Per il suo impegno umano e artistico, Sirotti è stata premiata come ambasciatrice d’onore il 25 novembre scorso, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, presso la Camera dei Deputati di Roma, nell’ambito della quinta edizione del Premio Internazionale Donna Sapiens, riconoscimento promosso da Gianfranco Gori e Teatro della Rosa, dedicato a figure femminili che si sono distinte in maniera esemplare nei campi della scienza, dell’arte, della cultura e dell’impegno civile e sociale.
Un ulteriore e significativo traguardo dopo i tanti riconoscimenti tributati ai corti in Italia e all’estero, tra cui il premio per il miglior corto e il premio del pubblico a “Libera” nella categoria “Experimental” ai Cannes 7th Art Awards 2024, nell’ambito del Marché du Film del Festival di Cannes.
“Sono sopravvissuta con questo sorriso che non voglio, non vorrò mai togliere e nessuno mi cancellerà mai” ha detto ringraziando Gori e le autorità presenti – le Onorevoli Souad Sbai e Laura Ravetto – dopo la proiezione della versione di “Aria” con la voce di Luca Ward, già proposta alla Festa del Cinema di Roma e a Venezia. “La mia vita stava per abbandonarvi – ha proseguito – ma uno strano, meraviglioso gioco del destino nella stessa vita mi ha dato questo privilegio di essere qui davanti a voi a Montecitorio”.
Da cittadina italiana, artista ed ex vittima sopravvissuta, Sirotti ha soprattutto sottolineato l’importanza dell’educazione sentimentale nelle scuole, argomento oggetto di accese discussioni in queste settimane, denunciando i falsi valori di una società “che sta insegnando ai nostri i figli a noi ad amare le cose e ad usare le persone”.
Non è mancato un indiretto riferimento all’attualità politica: “Spesso si tende a minimizzare il problema della violenza dicendo che per esempio potrebbe essere colpa di uno strano codice genetico degli uomini – ha detto riferendosi alle discusse dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio dei giorni scorsi – Credo che gli uomini in sala e anche mio padre si potrebbero offendere riguardo a questo”.
Sirotti ha concluso infine con un invito ad attivare una serie di concreti impegni contro una piaga che sembra non trovare soluzione:” L’ultima cosa che voglio dire è che ho avuto questo privilegio e vi ringrazio; e se anche solo una parola, una delle mie parole – oggi più vive che mai perché il buon Dio ha deciso di lasciarmi vivere, chissà forse anche per questo – potrà avere un seguito concreto da parte vostra, vi ringrazio infinitamente”.






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