Bling Ring è una storia che oscilla tra l’improbabile e l’allucinante. Un reale fatto di cronaca, raccontato attraverso lo sguardo spontaneo e privato di una Sofia Coppola che come sempre è riuscita a spiazzare la critica. Disorientata dallo stile della regista, che scava nel suo intimo, ma anche da una storia che a raccontarla non sembra vera. Ma lo è, ed è proprio per questo che attira. E non solo, perché Sofia Coppola ha azzeccato in pieno la scelta dei protagonisti e delle tendenze, del portamento, delle maniere con cui li ha agghindati. La pellicola, presentata a maggio al Festival di Cannes, è arrivata nelle sale italiane il 26 settembre.
Il film è tratto dalle vicende di un gruppo di adolescenti, belli e benestanti, che abitano nella periferia limitrofa alle colline di Hollywood, in stretto contatto con le ville dei ricchi e con le zone più ‘in’ e alla moda della città. Zone sospirate e agognate da cui sono scartati. Teenager in pieno delirio di onnipotenza oppressi dalla sensazione di venire esclusi da un mondo di cui vogliono a tutti i costi far parte. Ossessionati dal lusso e dall’eccesso iniziano a spiare le celebrità, tramite Internet e social network, per poi svaligiare le loro case. La banda di ladri adolescenti ha accumulato un bottino di 3 milioni di dollari, tra abiti, scarpe, gioielli, borse e altri beni di lusso. Le ville di Los Angeles derubate furono soprattutto quelle di Paris Hilton, Orlando Bloom, Rachel Bilson, Audrina Patridge e Lindsay Lohan. Lista che Sofia Coppola segue in perfetta successione. La banda è stata ribattezzata dai media con il nome di ‘The Bling Ring’ ovvero ‘la gang dei gioielli’. Una storia molto chiacchierata che accese nella regista il bisogno di trarne un ritratto contemporaneo di gioventù bruciata. Indiscutibile l’abilità di Sofia Coppola nel raccontare il vuoto isterico in cui sono immersi i giovani di oggi.
Ma il film non ha alcuna carica emotiva. Resta il fatto di cronaca dal quale si ispira. Si può descrivere in tre parole: deludente, sopravvalutato, insufficiente.
Bling Ring è una scatola vuota, che la regista non ha voluto riempire. Una storia promettente di cui viene fatto un resoconto dettagliato, ma a cui non viene aggiunto alcun tocco di sentimento. Nella regista non c’è alcuno sguardo di condanna né di assoluzione. Osserva e racconta con lo stesso senso di impotenza di chi non conosce scappatoia alla perversione dei protagonisti. I motivi che accentua sono semplicemente quelli che hanno valore per il Bling Ring e, in generale, per gli adolescenti di oggi. Ostentazione, apparenza e aspetto.
Tutto riassunto nell’ esibizione costante di corpi da urlo, abiti e gioielli invidiabili, borse costose e accessori dalle grandi firme. Ma il film risulta una totale ‘messa in mostra’ di atteggiamenti che provocano una reazione di fastidio nello spettatore, impedendo un suo coinvolgimento alle vicende.
Ne resta fuori, senza apprensione o partecipazione. Nemmeno la presenza di Emma Watson solleva la tediosa e pesante monotonia del film. Sicuramente è la reazione che la regista tentava di suscitare per inviare un tacito messaggio. L’autodistruzione si nasconde nel desiderare troppo.
Scheda film
Titolo: Bling Ring
Regia: Sofia Coppola
Cast: Katie Chang, Israel Broussard, Emma Watson, Leslie Mann, Taissa Farmiga, Erin Daniels
Genere: drammatico, commedia
Durata: 90’
Produzione: American Zoetrope, NALA Films
Distribuzione: Lucky Red Distribuzione
Nazione: USA
Uscita: 26/09/2013.
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