Concepito come un concept album, esplora le contraddizioni della vita, che si incastra in una routine, uno schema di gesti ripetuti quasi a diventare ossessivo compulsivi, come a voler scacciare il pericolo di un attacco di panico, dovuto proprio all’incapacità di avere tutto sotto controllo.
Panico è uscito il 3 giugno 2013 per l’etichetta Altipiani Factory di Paolo Panella ed è stato presentato in anteprima al Circolo degli Artisti di Roma il 22 maggio.
L’album è stato anticipato da quattro video teaser (pubblicati a distanza di una settimana a partire dal 10 aprile) che introducono il pubblico nel concept e nell’atmosfera del disco e dal singolo “La folle corsa”, pubblicato sui canali digitali il 6 maggio e per più di due mesi nella classifica Indie Music Like del MEI, stessa sorte che toccherà, dal 15 luglio, al secondo singolo estratto “Odio l’estate” che si attesta nella classifica indipendente per circa un mese e mezzo.
Il disco si appoggia sulla distribuzione fisica di Audioglobe e di quella digitale di BelieveDigital.
Il Panico è l’elemento che incombe su ogni momento di questa routine, non necessariamente verificandosi o concretizzandosi. Di fronte a questo potenziale “pericolo” la reazione inconscia è il rifiuto, le mani sugli occhi. Anche chi, grazie alla propria sensibilità, intuisce tutto ciò lo tiene comunque sotteso e nascosto agli altri.
Proprio questa “attesa del Panico” o “incoscienza della concretizzazione imminente del Panico” è il filo rosso che lega le canzoni dell’album. Il gioco che laMalareputazione pone in essere è quello di raccontare la continua dialettica delle tensioni opposte, supponendo che tutte le tensioni si incontrino nel “momento di quiete” appena precedente alla “tempesta del Panico”.
Questi brani raccontano un’instabilità talmente forte da non riuscire più ad essere costretta nella routine; ad una goccia dal traboccare,anche se non necessariamente, nel Panico.
TRACK BY TRACK
01. Panico – è la sintesi strumentale, in poco più di un minuto, del concetto di Panico espresso in tutto l’album, una sorta di intro concettuale.
02. Balla (la canzone della vita) – Il brano racconta il rapporto irrequieto con la vita. Da qui il sottotitolo che gioca sul doppio senso di canzone della vita e dei passi che nella vita si è costretti a ballare “come fosse un dovere”. Vivere insomma tra il “perdersi negli occhi” e il “perdere il momento della scelta”, disporsi in maniera dialettica ma di fatto rendersi consapevoli dell’incomunicabilità, che alla fine non concede altre alternative se non “dover ballare” con la vita.
03. La folle corsa – primo singolo estratto dall’album, la canzone parla della vita quotidiana, ridotta ad una velocità inumana che fa perdere le cose veramente essenziali: il respiro vitale, la persona adorata, l’intesa interpersonale, fino alla coesione sociale. Proprio questi elementi quasi persi sono la chiave per “resistere” all’imposizione di questi ritmi e, soprattutto, al vuoto che la velocità cieca e incondizionata genera.
04. Ora che è semplice – ballata che descrive la sensazione irresistibile di attrazione tra due amanti. L’attrazione è sempre in bilico tra la bellezza, l’incapacità di arrivare a cambiare le cose per un tempo migliore. Questa sensazione irresistibile è la chiave di volta per annullare quei beni e quelle cose ritenute fonte di utilità meramente materiale.
05. Odio l’estate – l’estate è intesa come vacanza dagli impegni della vita, ma in questo testo viene narrato il gioco, di attrazione e ricatto, di due amanti . L’estate come qualcosa di volgare, di triviale e superficiale, capace di tirar su da ognuno la parte peggiore. Su questo sfondo una storia d’amore che rimbalza tra l’impossibilità di continuare un rapporto fatto di piccolezze, subdolo e prepotente, ma capace di rende una felicità autentica nello stare insieme.
06. Irene e il suo cavallo – visione onirica che racconta una “storia sognata”. La protagonista è Irene, dal nome greco Ειρήνη (Eirene) che vuol dire “pace”, pensata nello splendore, eleganza e nella regalità, sopra un Cavallo, simbolo invece del potere di comando nella guerra. La canzone sviluppa il rapporto perverso tra pace e guerra, come complementari in una dialettica, incapaci di trovare una sintesi ma di volersi imporre l’un sull’altro.
07. Conosco il tuo segreto – ballata che racconta la volontà di non dover scegliere tra le alternative che la vita pone davanti agli occhi. Nel brano viene usata una provocazione: dover scegliere tra due vite alternative, quella di Wall Street o quella della Nouvelle Vague. La soluzione sembra poter essere prendere il proprio tempo nella società con gli altri, in particolar modo “sedendosi accanto” appunto, stando vicini, senza fretta.
08. Il talento di Modigliani – vuole omaggiare, insieme alla traccia seguente Parigi, il Maestro Amedeo Modigliani, sottolineando il principale talento del pittore capace di sprigionare un fascino talmente magnetico da “condizionare tutto ciò che gli sta intorno” e di “spogliare l’anima che sta più a fondo” di tutti i soggetti della propria pittura.
09. Parigi – al paio con Il talento di Modigliani, è dedicata al pittore Amedeo Modigliani. In particolare narra il rapporto che Modigliani aveva con la città di Parigi fin dal primo trasferimento nel 1906. Un rapporto contorto e meraviglioso, tra due fascini assoluti, quello della capitale francese e del pittore livornese.
10. La parte più sana – racconta il lavoro costante e lento da intraprendere per salvare la parte più sana di ogni persona, piccola, nascosta e difficile da trovare, dagli assalti quotidiani del buio che incombe sulle nostre vite.
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