“Restate Umani” è il primo album ufficiale della band Freak Opera. Il gruppo nasce nel 2010 ed è formato attualmente da Rocco Traisci (voce), Claudio Cesarano (chitarra), Ilaria Scarico (basso e flauto traverso), Mario Paolucci (chitarra elettrica), Vincenzo Miele (batteria, percussioni) e Dario Patti (violino). Inizialmente si esibiscono dal vivo in varie realtà locali, ora si presentano al grande pubblico con un lavoro da cantautori.
Il primo pensiero all’ascolto dell’album va a Fabrizio de Andrè, sia per la voce di Traisci che ricorda quella del cantautore genovese, che per i temi trattati. “Vino e Fiori” è una ballata nostalgica sull’amore e sul sentimento dopo la fine di una storia. “Vento che ti scioglie i capelli come un volo di uccelli verso la libertà…si respira un pizzico d’amore dietro il lungo addio di chi non tornerà“. Il riff della chitarra si fonde al flauto traverso che dona leggerezza alla profondità del tema trattato. Ritmo più veloce per “Gli impressionisti” che è una riflessione sulla storia, su come si ripeta, in un’alternarsi di violenza e di giochi di potere.”La storia la fanno i duri, morti senza un ricordo dove crollano i muri“. “Calmati Alessandra” è una gradevole bossanova, una poesia in samba con un ritornello trascinante. “Pioggia D’Agosto” mi ha colpito fin dal primo ascolto. Il 2 Agosto 1980 avveniva la strage di Bologna, che causò 85 morti e oltre 200 feriti. “Pioggia d’agosto, sporca di viltà….che freddo che fa su quei corpi senza vita, senza più passione, sotto le macerie dell’impunità“. Nonostante trent’anni di processi la strage di fatto è rimasta impunita. Molti infatti sono i punti oscuri e i tentativi di depistaggio che hanno riguardato questa triste vicenda. “Insegnami a ballare” è decisamente rock, con venature elettroniche. “Insegnami a ballare, insegnami a ballare, insegnami a ballare” è il ritornello che sembra una dura richiesta di capire le regole del gioco(la vita) in cui diminuiscono i valori, aumenta il malessere e il disagio sociale, ma tutti vanno avanti come se nulla fosse. “Aspettare una rosa” è una ballata romantica. “Ti ho vista alla stazione, sorridevi ad altra gente in attesa di partire,guardavi le ferite sulle mani, mai guarite, hai capito troppo tardi che è un problema anche l’amore” descrive chiaramente il desiderio di innamorarsi, di vivere un’emozione intensa e positiva che aiuti a cancellare anche solo per un attimo il mondo che ci circonda. “Per amore della libertà” è un inno alla libertà morale, lontano dal denaro che sembra comprare tutto e tutti ma che “sporca le mani“. “Morire per caso in questo paese è più facile che avere quattro soldi a fine mese” è una frase di “Morte accidentale di un ladro di quartiere” che denuncia il malessere sociale ed economico che spinge sempre più persone ad infrangere la legge pur di sopravvivere in un mondo che offre tutto ma non regala nulla. La riflessione amara continua in “All’altro mondo” che chiude un album intenso e profondo. L’uso della rima in musica, gli stumenti che si fondono senza mai sovrastarsi e i testi curati rendono quest’album interessante e da ascoltare e riascoltare per cogliere tutte le sfumature che contiene.
Dieci in tutto le tracce:
- Vino e Fiori
- Gli impressionisti
- Calmati Alessandra
- Pioggia d’Agosto
- Insegnami a ballare
- Aspettare una rosa
- Le sere d’inverno
- Per amore della libertà
- Morte accidentale di un ladro di quartiere
- All’altro mondo
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