Ogni campo vanta le proprie eccellenze e non fa eccezione nemmeno il mondo del rap. Tra queste spicca sicuramente Jari Vella, in arte Ensi. Torinese classe ’85, sin dagli inizi con il fratello Raige e l’amico Rayden si mette in luce con dei pezzi ancora oggi amatissimi che hanno reso il trio una delle basi del rap italiano degli ultimi anni. Ma c’è anche un altro campo in cui Ensi non ha rivali: il freestyle. Titolo su titolo, premio dopo premio, si può dire senza particolari difficoltà che il rapper torinese sia il “king” di questa disciplina, grazie a chiusure eccezionali ed un flow invidiabile che da anni ormai lo contraddistinguono dai suoi rivali. Straordinario freestyler ma anche grandissimo songwriter: il successo del disco ‘Era tutto un sogno’, uscito nel 2012 e prodotto dalla Label ‘Tanta Roba’, è la prova evidente di quanto sia aumentata la popolarità di questo artista negli ultimi anni e di quanta attesa ci sia per il 2 settembre, data in cui uscirà il suo nuovo album ‘Rock Steady‘. Noi di MyReviews abbiamo contattato in esclusiva Ensi per parlare con lui di questo suo nuovo progetto musicale e della sua carriera.
Dagli inizi con i OneMic ad oggi. Come sei cambiato e qual è il ricordo più bello finora della tua carriera?
Ho tanti bei ricordi legati al mio percorso, ho collezionato molte gioie e tanti momenti che rimarranno marchiati dentro di me. Non riesco a dirtene uno solo, sicuramente le vittorie nelle competizioni importanti sono un esempio di ricordi che terrò sempre con me ma anche aver potuto collaborare con tanti artisti di un certo spessore e ricevere il continuo affetto da parte del mio pubblico. Dai miei esordi ad oggi sono cambiate sicuramente moltissime cose perché sono cambiato anche io: ero un adolescente quando ho iniziato, ora sono un uomo, ciò che è rimasto uguale però è l’attitudine con cui affronto questa musica e vivo questa grandissima avventura del rap.
Il tuo ultimo singolo è stato ‘Change’, un brano in cui si alternano strofe di puro rap degne dei tuoi lavori migliori ad un ritornello molto ritmico. Come è nato questo pezzo e pensi ci sia stata un’evoluzione anche rispetto ad altri tuoi pezzi precedenti?
Avrei potuto scegliere uno dei tanti pezzi crudi che ci sono all’interno del nuovo album come primo singolo ed avrei fatto contenti tutti che avrebbero detto “Grande, è tornato Ensi con il rap fatto come Dio comanda”. Questo non vuol dire che in ‘Change’ le strofe non siano fatte bene, però ho cercato una strada differente perché non mi piace accontentarmi e perché penso che l’hip hop abbia diversi tipi di sonorità per coinvolgere il pubblico e credo sia un dovere degli artisti quello di canalizzare questa energia e riuscire a creare qualcosa di nuovo seguendo però un’evoluzione coerente della propria musica.
‘Change’ ha anticipato l’uscita dell’album ‘Rock Steady’ previsto per il 2 settembre. Cosa devono aspettarsi i tuoi fan da questo album?
Un disco molto concreto, come si può evincere già dal titolo, è un disco solido come una pietra, ed è un qualcosa che è destinato a durare. E’ un album sicuramente molto carico di emozioni e molto crudo e anche a livello di produzioni si alternano lavori più leggeri e più musicali a momenti veramente d’impatto. Penso che sarà un disco che mi contraddistinguerà e mi aspetto che i fan un po’ più maturi, che conosco in maniera più approfondita il genere, possano apprezzare davvero il lavoro che ho fatto visto che affacciandomi al primo lavoro con un’etichetta così grande ho voluto, pur essendo in controtendenza rispetto a tanti colleghi, fare un disco molto hip-hop che renda giustizia al nostro genere e che lo glorifichi.
Scorrendo la tracklist emergono tanti featuring molto interessanti, tra cui spicca ad esempio quello con Salmo e Noyz Narcos. Come sono nate le collaborazioni con gli artisti presenti nel disco e come mai hai scelto proprio loro?
Ho scelto le collaborazioni affinché fossero coerenti con il progetto del disco, non ho chiamato determinati nomi solo per il blasone che possiedono. Ho un buon rapporto con tutti i pilastri della scena rap italiana quindi avrei potuto collaborare con ognuno di loro però volevo che da questo disco emergesse Ensi e che la gente comprasse il disco non per i suoi featuring ma proprio perché c’è “una spremuta di Ensi”. Queste collaborazioni sono nate in maniera molto naturale e con persone che stimo molto: ad esempio per quanto riguarda quella per il pezzo che mi hai citato c’è Salmo con cui avevo già fatto diverse cose, mentre con Noyz finalmente siamo riusciti a collaborare in un disco ufficiale e penso sia venuto fuori un pezzo molto bello che sarà sicuramente apprezzato perché è il risultato dell’unione tra tre rapper molto forti e molto amati che rappresentano la vera faccia dell’hip hop italiano. Per quanto riguarda gli altri ti posso dire che con Julia Lenti ci avevo già collaborato ed è una cantante bravissima ed ha tantissimo rispetto nell’ambiente da cui arriva cioè il reggae. Andrea D’Alessio è anch’egli un’interprete di altrettanto valore, viene da un talent, ma a me non importa: io sono pro-talento e Andrea ne ha davvero tanto e le parole di Cesare Grillo sono state valorizzate benissimo dal suo timbro di voce. Poi c’è Y’akoto che è una soul singer tedesca davvero brava ed è stato un piacere collaborare con un’artista internazionale della sua portata. Infine c’è Patrick Benifei con cui ho collaborato appunto nel singolo che avete già sentito cioè ‘Change’. Sono tutte collaborazioni studiate per valorizzare i vari pezzi, di certo non per avere dei nomi che potessero attirare e basta.
Balza agli occhi una mancata collaborazione in questo disco con gli altri due membri dei One Mic, cioè Rayden e tuo fratello Raige. A cosa è stato dovuta questa scelta?
I One Mic rappresentano veramente il mio battesimo di fuoco. La mia passione è nata con loro però nella vita man mano si cresce e si cambia, anche se non voglio che suoni come un distacco, però volevo appunto che in questo disco venisse fuori Ensi. Non è un segreto poi che discograficamente ci siamo un po’ allontanati negli ultimi tempi ma è naturale anche per una questione di gusti e scelte musicali, ma questo non vuol dire in alcuna maniera che ci siamo allontanati a livello umano. Anche nella produzione di questo disco mio fratello mi ha aiutato molto perché mi sono confrontato spesso con lui, un po’ meno con Marco (Rayden ndr) ma anche perché ormai geograficamente siamo un po’ distanti. Ognuno ha preso la sua strada e la segue nella maniera in cui più lo rispecchia. In questo disco un pezzo dei One Mic ci sarebbe potuto stare ma ho preferito fare qualcosa di diverso, anche se non vuol dire che così prendo le distanze dal gruppo peché non avrebbe senso dal momento che è stata la mia vita, però mi è sembrato giusto prendere un po’ coscienza del mio percorso da solo. Ciò non vuol dire che non collaboreremo ancora in futuro ovviamente!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? C’è qualcosa che, artisticamente parlando, ti piacerebbe fare?
Questo disco è stato molto sofferto anche a livello di scrittura perché ho lavorato davvero tanto su di esso ed in futuro mi piacerebbe forse far andare la penna senza troppi pensieri. Poi in futuro sarebbe bello anche regalare un mixtape ai fan con un po’ di collaborazioni tirando in mezzo tanti amici rapper e cantanti. In questo senso mi piacerebbe anche fare collaborazioni inedite e portare un po’ di sano rap anche all’interno di qualche altro disco. L’idea del mixtape mi piace molto ma in questo momento la mia priorità è ‘Rock Steady’ e la sua promozione: farò un tour, un giro di in-store in cui potrò incontrare i miei fan e sono molto contento di quello che mi aspetta sperando che questo disco abbia il riscontro che penso meriti.
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