New York, un gruppo separato di nord coreani attacca la Presidenza con l’obiettivo di mettere sotto scacco l’intera Nazione. Spetta all’unico Agente di sicurezza rimasto vivo Mike Banning (Gerard Butler) l’incarico di salvare il Presidente (Aaron Eckhart) e collegare i Servizi Esterni con la Casa Bianca.
“Mi piace spingere una storia e vedere fin dove può arrivare, – afferma il regista Antoine Fuqua – con personaggi ed eventi che sono più grandi della vita”. È presto per dire se Attacco al potere sia uno dei tanti action movie destinati all’oblio, ma Fuqua, che è lo stesso di “Training Day”, non è certo un tipo che va in giro con una macchina da presa e qualche bazooka, cerca il limite, ma è anche il primo a chiedersi come sia possibile occupare la Casa Bianca e restare vivi. Per creare la storia si documenta sulle armi e sulla tempistica, si circonda di consulenti attendibili (ex membri dei Servizi Segreti, dell’FBI, della CIA e delle forze dell’ordine), ricostruisce interi scenari, purché ogni ruolo, ogni mossa e ogni luogo siano realistici.
“Attacco al Potere – Holympus has fallen”, conserva ottimi tempi di azione, senza perdersi in quei detestabili giri di battute, utili solo ad impoverire una scena. Si distacca dalla brama di conquista nucleare, accennata dallo stesso impassibile e sanguinario generale coreano Kang (Rick Yune) e sa anche (volontariamente o involontariamente), gestire l’esaltazione del grande schermo, grazie ad un’ironia che spezza i momenti più cupi. Questo vuol dire che non ci si annoia, neppure quando immaginiamo la fine dopo i primi dieci minuti, nemmeno quando dietro assalti e inganni salgono in superficie frasi tipiche o a dir poco ridicole.
Eppure il film accanto alla qualità d’azione e all’apprezzabile presenza dei ruoli femminili portati allo stesso livello di quelli maschili (si vedano le torture inflitte al Segretario della Difesa Melissa Leo), affonda nei dettagli. Non tanto per l’eroe jolly della Presidenza, un nuovo Rambo patriottico che sconfigge i cattivi riportando a malapena un taglio al fianco (infondo Mike Banning è addestrato per fare esattamente quello), quanto a causa di manie statunitensi difficili da ingoiare. Dall’immancabile caduta della bandiera americana lesa e vituperata, al delirio/giuramento di fedeltà all’America del Segretario della Difesa in punto di morte; dall’ormai ridondante ritornello God bless the United States of America, alla lotta del chi è più “cazzuto” di chi, tra il Generale Clegg e i Coreani. Tanto lavoro per nulla? Per fortuna ci sono alcune certezze, Morgan Freeman (portavoce presidenziale Allan Trumbull) è una di queste. “È un attore capace di infondere tanto potere ad un ruolo conservando sempre una grande dolcezza”, dichiara Fuqua, l’immancabile conferma la si osserva quando Trumbull prende il posto del Presidente. Rinforzano inoltre la scena Angela Basset (capo dei Servizi Segreti), poco usata, ma capace di performance sempre ricche di emozione, e Gerard Butler, perfetta su di lui la scena del “falso allarme” mentre cerca di salvare il figlio del Presidente. Un po’ sacrificato è proprio Eckhart, per la maggior parte del tempo ammanettato e costretto ad incassare colpi.
Attacco al Potere sarebbe difficile da sopportare senza una consistente credibilità, ma, benedizioni d’America a parte, ce l’ha.
La frase: “Signori sono qui, usatemi!” (Mike Banning).
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Scheda film
Titolo: Attacco al potere – Holympus has fallen
Regia: Antoine Fuqua
Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Dylan McDermott, Radha Mitchell, Angela Bassett, Cole Hauser, Robert Forster, Ashley Judd, Melissa Leo, Rick Yune, Tory Kittles.
Genere: azione
Durata: 103′
Produzione: USA
Distribuzione: Notorius Pictures
Uscita: 18/04/2013.
Annamaria Scali.
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