Fin dalla tenera età Biagio Bianchetti (Lillo Petrolo), subisce gli insuccessi e gli ostacoli ideati da Ottone di Valerio (Neri Marcorè). Tuttavia, riesce ad affermarsi come imprenditore, a sposare una bellissima donna e a condurre una vita serena. Un giorno però l’ennesimo smacco del suo acerrimo nemico lo oscura nuovamente e Biagio decide di farla finita affogando in mare. Cosa ne sarà davvero di lui?
ODV, ovvero, Ottone Di Valerio. Ragazzino, adolescente, adulto, ma comunque perenne antagonista di Biagio. Nella vita quotidiana non può mancare il rivale per eccellenza, quello che ogni volta ti batte per qualche punto e non sai come, sta sempre un passo avanti a te. Difficile ignorarlo o ingoiare soprattutto il fatto che, almeno una volta, si vorrebbe provare l’ebbrezza e la soddisfazione di batterlo. Sarà pure un arrivismo immaturo, ma Biagio ce l’ha quasi fatta quando vede comparire di fronte alla sua azienda, quella con il gigantesco simbolo delle iniziali di Ottone. Tutto finisce, si smorza d’improvviso e si getta in acqua.
È l’inizio del trapasso e della commedia, nella quale Rubini (“Il viaggio della sposa”, “Qualunquemente”) sa affrontare un tema profondamente delicato (specie di questi tempi), con la giusta dose di ironia, rispetto e sensibilità, componenti che saltano subito agli occhi e grazie ai quali la narrazione continua a incuriosire. Alla base della storia non vi è però soltanto una pura competizione, anzi, la rivalità tra i due imprenditori nasconde impliciti e riflessioni. Arrivato in un hotel di smistamento anime, Biagio potrà migliorare la sua condizione con una settimana di bonus sulla terra, durante la quale dimostrare buone azioni. Ancora accecato però dalla sete di vendetta decide di reincarnasi in Dennis Rufino (Emilio Solfrizzi), braccio destro di Ottone e destino della sua impresa. Tuttavia la vita così come la morte risultano decisamente imprevedibili e Biagio se prima userà tutto il suo ingegno per creare il declino del socio, arriverà poi persino ad aiutarlo. L’erba del vicino sarà pure sempre più verde, ma è anche vero che non viviamo nel suo giardino. Quello che si nasconde nel prato di Ottone è la verità e l’essere umano, con le fragilità e il passato che lo hanno reso tale.
Le interpretazioni sono quelle di un cast in sintonia, con un comico Solfrizzi che non scade mai nella battuta forzata e una Margherita Buy (Virgina Di Valerio) lontana dai suoi ruoli più usuali, in una recitazione ludicamente eccessiva e piacevole. Gli attacchi di panico di Marcorè sembrano quelli di un copione improvvisato e più efficace, non ultimi sono Lillo e Valentina Cervi, il primo esagitato per vendetta e la seconda per un transfert al contrario. Si “intrufolano” poi il difensore Sergio Rubini e la coscienza in taxi di Enzo Iacchetti. Da rivedere ci sono alcune scene come la presentazione del figlio di Ottone, la cena in quattro e l’arcangelo Karl Marx.
In conclusione, Mi rifaccio vivo, nonostante abbia un titolo che è tutta una previsione, merita uno sguardo, anche solo per ricordarci che non è tutto oro quello che luccica.
La frase: “Io non ho soldi, sono un imprenditore serio, ho solo debiti!” (Ottone Di Valerio)
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Scheda film
Titolo: Mi rifaccio vivo
Regia: Sergio Rubini
Cast: Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Lillo Petrolo, Sergio Rubini, Vanessa Incontrada, Bob Messini, Enzo Iacchetti, Gianmarco Tognazzi, Valentina Cervi, Margherita Buy
Genere: commedia
Durata: 105′
Produzione: Fandango
Distribuzione: 01 Distribution
Uscita: 09/05/2013.
Annamaria Scali.
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