In un’epoca storica in cui la solitudine e la povertà sono padrone incontrastate, Jérôme Enrico propone una commedia spumeggiante sulla mezza età, in cui una signora decide di arrotondare il suo misero assegno sociale spacciando cannabis. In fondo chi sospetterebbe di una vedova in pensione?
A qualcuno potrebbe ricordare “L’erba di Grace” (di Nigel Cole), pellicola altrettanto spassosa in cui un’altra vedova coltivava marijuana per risollevarsi dai debiti, ma in Paulette la crisi riguarda un sostrato più profondo e diffuso, sociale, prima che personale.
Nato quasi per caso da una storia vera, il film racconta la vicenda di una donna di mezza età, brontolona, bisbetica, appassionata di fiction poliziesche, con un’espressione costantemente disgustata, un po’ sboccata e razzista. Convinta che i “musi gialli” siano i responsabili della morte del marito e del fallimento della sua attività, ogni tanto regala qualche pietanza con sorpresa (scarafaggi) al ristorante giapponese sorto sui resti del suo negozio. Paulette (Bernadette Lafont) è così: scontrosa e diretta, ma è anche una di quelle in cui si scorge una sofferenza protratta per anni, una miseria che sollecita l’empatia e una simpatia burbera a cui si cede volentieri. Rifiutando di appassire in una vecchia casa di un quartiere malfamato, di rovistare tra i rifiuti e aspettare l’ennesimo pignoramento, coglie un’occasione per racimolare qualche soldo. La scelta, discutibile, si comprende senza sforzo guardando gli immediati risvolti, cosa che fanno le amiche, quando vedono cambiare il suo carattere, la sua espressione e il suo colorito.
Jérôme Enrico, autore di “L’origine du monde” (doppiamente premiato), inserisce delle sequenze sceniche geniali, capaci di creare importanti nodi nella narrazione che evolve insieme al personaggio. Ciò a cui si assiste è dunque una coraggiosa rinascita. Se prima Paulette altro non è che una nonnina intollerante che detesta avere in casa persino il nipote (“Perché non mi vuoi bene? Perché sei nero”), con il volgere degli eventi la sua personalità cambia, o meglio, ritrova l’originario senso di sè. D’altra parte il suo malessere nasce proprio dal non trovarvi rimedio, dal non avere più alcuno scopo nella vita, da una società ormai intrisa di povertà, pregna di rabbia e incapace di dare risposte. Gli affari non rimettono in circolo solo il denaro, ma soprattutto la sua vitalità, l’interesse verso gli altri e la dignità personale. Sono tutti concetti che, se per i benestanti restano ovvietà spesso scollegate, distruggono invece lo scheletro emotivo di chiunque non vi abbia accesso, facendo germogliare infelicità, delusioni e dolore. In una simile prospettiva è quasi naturale che nascano soluzioni illegali, facili soddisfazioni e decisioni poco lucide.
Tuttavia al film non mancano né la profondità della trama, né la leggerezza della commedia, per raccontare la storia, e questo è il punto, ciò che trasforma nonna Paulette in “nonna spinello”, senza cadere nel cattivo gusto o nella retorica del vittimismo. Di sicuro è un’euforia che soltanto la finzione (più alcuni boss tonti) può permettersi, ma il bello è proprio questo e il regista lo racconta con sferzante ironia e con attori adeguati.
Si dice che le menti creative riescano a sopravvivere ai peggiori sistemi educativi. Paulette non è certamente una scolaretta, ma ha fiuto per gli affari, voglia di vivere e ha trovato gli “ingredienti” giusti.
La morale, se vogliamo trovarne una, è che il più delle volte la crisi genera mostri, ma per fortuna, in alcuni casi, soltanto torte.
<<Un colpo di vento avrà aperto la finestra e qualche gingillo è caduto>>,
<<Katrina direi>>.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=PbTW-uVViEw]
Scheda film
Titolo: Paulette
Regia: Jérôme Enrico
Cast: Bernadette Lafont, Dominique Lavanant, Carmen Maura, Françoise Bertin, André Penvern, Axelle Laffont, Pascal N’zonzi, Mathias Melloul, Fabrice Colson, Yvonne Gradelet
Genere: commedia
Durata: 87‘
Produzione: Légende, Légende Films, Gaumont, France 2 Cinéma con la partecipazione di Canal +, Ciné +
Distribuzione: Moviemax
Nazione: Francia
Uscita: 06/06/2013.
Annamaria Scali
Lascia un commento