Il 2 aprile 1990 scompariva a Roma una delle figure più note, amate e profondamente umane della cultura e del cinema italiano, Aldo Fabrizi.
Nato Fabbrizi, romano, di umili origini – la madre gestiva un banco di frutta e verdura al mercato di Campo dè Fiori – è stato un attore versatile ed intenso sia nei ruoli comici che in quelli drammatici e il suo nome si affianca agli altri grandi interpreti della romanità, come Anna Magnani o Alberto Sordi. Esordì scrivendo un libro di poesie che interpretava lui stesso a teatro, e sempre col teatro, in piccoli ruoli macchiettistici, proseguì, fino al debutto sul grande schermo con Avanti c’è Posto, diretto da Mario Bonnard. Durante la sua lunga e prolifica carriera collaborò anche con Federico Fellini. Uno dei film che lo resero celebre fu il capolavoro di Roberto Rossellini: Roma Città Aperta, nel quale interpretava il ruolo più significativo della sua carriera, ispirato alle figure realmente esistite di due sacerdoti romani fucilati nel 1944 dai nazisti.
Per la sua interpretazione nel film Prima Comunione (1950) di Alessandro Blasetti, fu premiato con un Nastro d’argento al miglior attore protagonista.

La Famiglia Passaguai fa fortuna
Il Festival del Cinema Europeo di Lecce in occasione del trentennale dalla scomparsa rinnova l’intento di rendere omaggio al poliedrico artista e annuncia il restauro de “La famiglia Passaguai” (1951) da Fabrizi diretto e interpretato.
L’operazione di restauro è realizzata dalla Cineteca di Bologna e RTI – Mediaset presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il film, portato a nuova luce, sarà presentato in anteprima nell’ambito dell’omaggio che il Festival dedica a Fabrizi, con la retrospettiva delle opere da lui dirette, una mostra sulla sua arte a cura della nipote Cielo Pessione, con fotografie, manifesti, locandine, abiti di scena, sceneggiature, ricette gastronomiche, tratte dall’Archivio Fabrizi, la proiezione del film “Fabrizi & Fellini: lo strano incontro” in presenza dell’autore Luca Verdone, ed un incontro/tavola rotonda moderato da Enrico Magrelli sull’importanza della figura di Fabrizi a cui prenderanno parte diversi addetti ai lavori.

Roma Città aperta
“Aspettiamo tempi migliori per rinnovare, a 30 anni dalla sua morte, l’impegno a promuovere la memoria e lo studio della lunga, brillante e variegata carriera di mio nonno” – dichiara la nipote Cielo Pessione – e ciò anche grazie al Festival del Cinema Europeo. Esempio di autorialità e arte drammatica squisitamente artigianali, di questi tempi lui stesso avrebbe detto: “bisognerebbe contrapporre un poco alla logica del cervello, dei calcoli e della convenienza, quella del cuore, della poesia“.
L’appuntamento con la XXI edizione del Festival del Cinema Europeo, a causa dell’emergenza del Covid-19 e in ottemperanza alle direttive Ministeriali e Regionali a tutela della salute pubblica, non si terrà ad aprile, bensì in data da destinarsi.
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