Nell’Indocina anni trenta per le strade polverose di Sa Dec, sul delta del fiume Mekong, una disinibita e sfrontata collegiale di quindici anni (Jane March) di origini francesi, incontra un facoltoso cinese scapolo (Leung Ka- Fai) di trentadue, diventandone l’amante. Intrecciano così un rapporto fatto di passione, amore, dolore e odio, finendo per diventare indispensabili l’una per l’altro.
Polvere su lino bianco di lenzuola e vesti semplici, come la purezza di un’adolescenza curiosa e disinibita che si scontra con un desiderio fatto di dolce peccato; tra strade polverose di mercato il vocio di gente ignara e odori speziati di carne bollita e gelsomino, occhi pieni di lampi di vermiglia tentazione si toccano tra di loro, mentre bronzei corpi si fondono l’uno dentro l’altro plasmandosi insieme con voracità. L’obiettivo della camera di Annaud fissa la sua inquadratura sulla morbidezza nel contempo spigolosa di quelle forme confuse, quasi timoroso di apparire invadente, rispettando quei silenzi fatti di piacere quasi sacro e a suo modo innocente. La giovane, interpretata da una sensuale e arrogante Jane March, ha una carica erotica al limite dello sfrontato: la sua sfacciataggine e la consapevolezza di tenere quell’uomo adulto legato a sé con il potere dell’ eros, rende ancora più eccitante la pellicola, osservata da un occhio virile.
In quella garconniere azzurro turchese, scrigno segreto di tentazioni e azioni al di fuori nascoste, si sprigionano tutte le emozioni, i non detti. Dolore, odio, amore, vengono scoperti da quei corpi che non possono fare a meno di cercarsi e di trovarsi, per sussurrarsi quei segreti e quelle angoscie imprigionate. La paura di amare viene celata dal piacere, violento a volte, ma sincero anche nel suo tacere.
Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1984 di Marguerite Duras, che non apprezzò molto la pellicola. La carriera del regista francese è caratterizzata dalla felice produzione di grandi film di stampo prettamente europeo, ben distanti dal cinema industriale Hollywoodiano, toccando sempre luoghi remoti ed epoche storiche diverse, come ad esempio in Bianco e Nero a colori (1976), vincitore dell’Oscar al miglior film straniero, e ne La guerra del fuoco (1981), ispirato all’omonimo romanzo di J. H. Rosny aîné e ambientato nella preistoria.
L’amante di Jean Jacques Annaud è una tela bianca, incorniciata da musiche profumate e avvolgenti, dove lo spettatore dovrà dipingere dentro di sé tutte le sfumature dell’amore, che con la sua personale chiave di lettura, riempirà, attingendo alle profondità interiori più intime e profonde.
L’amante è disponibile in streaming su Amazon Prime Video, incluso con l’abbonamento.
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