I marziani, esattamente loro, perchè provenienti proprio dal pianeta Marte, hanno deciso di invadere la Terra – ottima alternativa al loro pianeta ormai diventato gelido ed invivibile – e di massacrarne tutti gli abitanti, dal primo all’ultimo. I terrestri sono completamente impreparati e vengono colti di sorpresa. Ray Ferrier (Tom Cruise) ormai da tempo separato dalla sua famiglia, si trova coinvolto nella battaglia per difendere i suoi figli dai violenti attacchi degli extra-terrestri.
Il film di Steven Spielberg, per quanto visivamente spettacolare ed emotivamente studiato per toccare le giuste corde, nonostante sia tratto da un capolavoro assoluto della fantascienza, “La Guerra dei Mondi” di H.G. Wells, non fa scalpore.
Eppure, prima della versione cinematografica di Spielberg, c’era stata un’altra performance, tratta dal romanzo originale, una trasposizione radiofonica che aveva provocato reazioni estreme nel pubblico inconsapevole.
“E’ rimasto intatto il ricordo della trasmissione fatta dal regista e artista Orson Welles negli anni ’30 che portò gli Stati Uniti sul baratro di un’ondata di panico che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche. Come ricostruisce History, la trasmissione radio in questione venne mandata in onda il 30 ottobre 1938, alla vigilia di Halloween. Lo spettacolo radiofonico ebbe inizio alle otto di sera, che all’epoca rappresentava la prima serata dell’era d’oro della radio. Orson Welles cominciò con una introduzione parlata, poi passò il microfono a un annunciatore che aveva il compito di leggere il meteo. Un attimo dopo, la stessa voce invitò gli ascoltatori ad ascoltare la musica di Ramon Raquello dalla Meridian Room dell’Hotel Park Plaza di New York. La musica venne poi interrotta bruscamente con la notizia che un tale “professor Farrell del Mount Jenning Observatory” aveva rilevato strane esplosioni sul pianeta Marte.
A quel punto venne fatta ripartire la musica, solo per interromperla di nuovo per annunciare agli ascoltatori che un meteorite era caduto nel campo di una fattoria di Grovers Mills, nel New Jersey. Presto dalla radio si diffuse la voce di un altro conduttore che si era recato sul luogo dell’impatto e che cominciò a descrivere un marziano che era emerso dalla terra grazie a un cilindro metallico. “Cielo, cos’è? Qualcosa si dimena nell’ombra, sembra… sembra un serpente grigio. Ora eccone un altro. E un altro. E un altro ancora. Mi sembrano tentacoli… Ora riesco a vedere il corpo della cosa. È grande, grande come un orso. Luccica come se fosse pelle bagnata. È… è… Signori, è davvero indescrivibile. Riesco a malapena a costringermi a continuare a guardarlo. È terribile. Gli occhi sono neri e brillano come quelli di un serpente. La bocca è una specie di V con la saliva che gocciola da labbra senza contorni che sembrano fremere e pulsare”.

Illustrazione d’epoca per il romanzo di Wells
Il racconto continuò con la descrizione di una macchina a raggi laser che uccise tutti gli umani presenti sul sito dell’impatto. Secondo la voce alla radio, gli alieni riuscirono ad abbattere 7000 soldati prima di rilasciare un gas velenoso, mentre altri “cilindri” alieni atterravano a Chicago e St. Louis. Orson Welles, con i suoi effetti sonori e grazie alla sua squadra di attori, riuscì a rendere lo spettacolo così realistico da suscitare il panico in chiunque fosse all’ascolto. Secondo Sky History, infatti, la paura cominciò a diffondersi per tutti gli Stati Uniti. In New Jersey molti cittadini decisero di mettersi in viaggio sulle autostrade per cercare una possibile via di fuga, mentre altre persone intasarono le linee della polizia per chiedere delle maschere antigas. Ci fu anche chi chiamò le società elettriche per chiedere di staccare il servizio affinché gli alieni non vedessero le luci nelle case. Una donna entrò in una chiesa di Indianapolis dove era in atto una Messa e urlò: “New York è stata distrutta. È la fine del mondo. Correte a casa e preparatevi a morire”. (fonte: Il Giornale.it)
Il buon E.T., tenero ed indifeso, insieme al sognante Incontri Ravvicinati del terzo Tipo, si oppone nell’immaginario collettivo a questi tripodi malvagi e sanguinari, come i film pieni di speranza nella bontà del prossimo alieno possono contrastare un cupo, fosco e orrorifico incubo, quello raccontato dallo scrittore Wells e ripreso dal, quasi omonimo, regista Welles.
La guerra dei mondi di Spielberg ne riprende con fedeltà l’atmosfera buia, densa di vapori verdognoli e rossastri, di macerie e sangue, che lascia sconcertati ed oppressi, ma non stupisce e non stravolge, come faceva il libro, incredibilmente moderno per l’epoca nella quale fu scritto, il 1897.
Lo scrittore riesce ad immaginare e descrivere infatti raggi laser in un’epoca in cui esistevano solo carrozze e cavalli. L’abile Spielberg fa leva sullo sguardo straziato dei bambini, aggiunge note biografiche e riferimenti all’11 settembre e al terrorismo degli estremisti islamici, ma nonostante i premi Oscar, non fa breccia nel cuore dello spettatore e soprattutto non mette tutti d’accordo, come era successo per E.T.
Così come Wells utilizzò il romanzo all’epoca della tragica avanzata nazista, Spielberg fece il film proprio quando l’America era sul piede di guerra, a pochi anni dalla distruzione delle Torri Gemelle e un anno dopo l’inizio della gerra in Iraq.
La versione di Spielberg del romanzo, non meno fedele di quella del 1955 ad opera di Byron Haskin, è tetra quel che deve e lascia la bocca piena di amarezza e polvere di macerie.
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