Alla Casa del Cinema a Roma si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione della line-up di
sviluppo della storica e prestigiosa casa di produzione cinematografica e televisiva Titanus, per presentare i
progetti che avverranno prossimamente. Tra vari nomi di rilievo, oltre Guido Lombardo, Presidente della
Titanus e Stefano Bethlen, Direttore Generale, sono intervenuti anche Salvatore Esposito, attore famoso anche
per il ruolo di Genny Savastano nella serie televisiva Gomorra e il Maestro Giuseppe Tornatore, autore per Titanus della pellicola Il Camorrista.
Ha aperto la Conferenza Stampa Guido Lombardo, presidente della Titanus e figlio di Gustavo Lombardo, il
fondatore della casa di produzione.
(Guido Lombardo, Presidente Titanus): Buongiorno a tutti e benvenuti; comincio con il dire che La Titanus è una Società presente sin dal 1904, che rappresenta l’Italia nel mondo; siamo una società familiare e abbiamo sempre fatto cose che ci sono piaciute, popolari e non. Incominciamo con un nuovo metodo,un nuovo target, ma la Titanus rimane sempre questa. Non abbiamomai prodotto nè capolavori, nè opere popolari senza mpiacere di farli e mai fatto le cose per guadagnare e basta! Titanus è fare quello che a noi piace e che piace alla gente. Mi emoziona vedervi così tanti, giovani e meno giovani!
(Simone Conti, Vicepresidente Titanus): Grazie a tutti voi, è un momento, come diceva Guido, molto speciale, una ripartenza che deriva da una strategia che parte dalle persone inserendo delle figure professionali altamente qualificate, inseriremo nuove risorse continue nei prossimi anni. Il piano industriale molto ambizioso prevede una serie di step che stiamo implementando, abbiamo iniziato con Stefano Bethlen che è il nostro Direttore Generale. Affronteremo quindi nei prossimi capitoli un percorso ambizioso, divertente, molto impegnativo e quindi siamo felici di essere tutti qui.
(Massimo Veneziano, Amministratore Delegato): Buongiorno a tutti, non vi annoio ma qualche numero giusto per dire che cosa la Titanus rappresenta, ha rappresentato nel mondo dell’audiovisivo: 118 anni di storia fra prodotti distribuiti e prodotti internamente, più di 1.500 titoli, quindi uno sforzo enorme e appunto 118 anni di storia. Titanus è la società più antica del mondo insieme alla Pathé, ma come diceva il Presidente, l’unica rimasta in mano ad una famiglia, quindi è un elemento che ci deve rendere orgogliosi anche come italiani. Tra gli assett più importanti abbiamo una library che consta di quasi 400 titoli , di cui abbiamo implementato i materiali facendo una trasformazione molto costosa e complessa,quindi restauro, digitalizzazione, trasformazione in 2K e 4K, nonché i nostri film possono essere fruiti anche sulle piattaforme che necessitano di questi materiali; sottotitoli in lingue straniere per i non udenti e un lavoro molto importante è fatto con il nostro laboratorio, la cineteca di Bologna. Un altro assett importante sono gli studi televisivi. Abbiamo sette caratteri di posa in una struttura che sta su via Tiburtina, molto importante,parliamo di circa 50.000 mq, di cui 13.000 di teatri ed un’area verde che abbiamo utilizzato anche per gli esterni,di oltre 130.000 mq. Oltre questo, come si diceva, riparte la produzione, non si è mai fermata completamente, ma oggi parte con un piede molto sospinto, quindi adesso taccio e chiamo Stefano Bethlen a raccontarvi le nostre avventure.
(Stefano Bethlen): Grazie Massimo e Simone, buongiorno a tutti anche da parte mia!Entriamo nel vivo della
nostra conferenza stampa, presentazione dello sviluppo 2023/24, vi presenteremo gli ultimi dodici mesi di lavoro di questo nuovo gruppo e come ha detto il Presidente la Titanus non si è mai fermata però stanno e stiamo investendo davvero molto.Vi presenteremo le nostre due linee editoriali,sette progetti e gli autori che sono già coinvolti sui nostri proge,ma anche i nostri altri partner. Quindi vorrei dare il via a questa presentazione. Siamo partiti da questa splendida e unica library che ha accolto tutte le esigenze di mercato per identificare i titoli ma soprattutto l’approccio allo svincolo per creare una linea editoriale interamente dedicate alle properties;quindi vi annuncio che la prima linea editoriale si chiama Titanus Legacy. Questa sarà la nostra casa delle properties future,quindi parliamo di film serie televisive,per il mercato locale ma anche quello internazionale,parliamo di sequel, parliamo di spin-off; all’interno della nostra library, abbiamo un’importantissima franchise ,che l’anno prossimo nel 2023, sarà il 50° anniversario. Per parlare di Piedone e gli altri quattro film all’interno della nostra Library, tutti firmati da Steno, vorrei avere qui con me Enrico Vanzina, figlio di Steno per un saluto.
(Enrico Vanzina): Mi fa molto effetto essere qui. Innanzitutto permettimi di salutare Guido e mandare un saluto lassù a Goffredo,che sta con mio papà e mio fratello. Il mio primo film l’ho fatto con lui, abbiamo fatto dei grandi successi insieme all’ultimo,con papà già da molto prima. Il film Piedone è stata un’esperienza straordinaria; erano dei filmoni, quasi americani,con una trovata straordinaria di personaggio e con quel gusto che metteva insieme Napoli e il resto del mondo e soprattutto in Piedone, era la prima volta che Bud Spencer parlava con la sua voce e questa è una cosa che lui non ha mai dimenticato. E’ stata un’esperienza meravigliosa ed è giusto che sia in questa linea , perché sta nel cuore di tutti. Vi lascio dicendo un’ultima cosa: ricordo anche la mamma… Ti voglio tanto bene. L’altro giorno mi ha fermato un signore grande, non saprei dire l’eta’ e mi ha abbracciato in mezzo alla strada. Io non capivo perché e mi ha detto:”la prima volta che sono andato al cinema, sono andato per mano con mio padre che mi ha po’ a vedere Piedone lo Sbirro; questa è la forza del cinema popolare,questa è la forza del film italiano, di Titanus, di Goffredo e di chi ha fatto questi film. Grazie!
(Stefano Bethlen): Grazie Enrico! Per questo franchise, noi abbiamo fatto un approfondissimo studio per fare
non un semplice remake, ma che fosse invece moderno e attuale; quindi vi annuncio che primo titolo che fa parte della Legacy sarà Piedone la serie. Invito qui con Sonia Rodai per Sky Studios. Siamo partner in questo co- sviluppo, quindi grazie a Sky Studios di aver accettato la nostra sfida e Sonia diciamo due parole su Piedone.
(Sonia Rodai): Innanzitutto grazie per l’invito e buongiorno a tutti. Sono contenta perché è una bellissima occasione per iniziare una nuova partnership insieme, quindi sviluppo con il marchio che ha fatto la storia del nostro cinema e con Sky ci ritroviamo dopo tante produzioni insieme; Piedone ci ha convinto subito, perché nel primo incontro che abbiamo fatto ci siamo illuminati e non ci capita spesso con i progetti e ci ha convinto perché ha assolutamente una grandissima attualità, ha una voglia di essere totalmente nuovo e da un certo punto di vista è quello che noi facciamo con Sky Studios, progetti che siano originali, che siano delle sfide e che parlino al nostro pubblico al territorio locale, ma che possono viaggiare e con Piedone abbiamo trovato questa capacità.
(Stefano Bethlen): Grazie Sonia! Adesso vorrei chiamare qua Salvatore Esposito per due battute.
(Salvatore Esposito): buongiorno a tutti! Ecco io no ho tanto da aggiungere, molto emozionato
ovviamente, essendo tutta la responsabilità, insieme a tutto il gruppo di scrittura naturalmente, di questo progetto; chiaramente la difficoltà di lavorare su un’icona dell’immaginario collettivo nazionale e internazionale come Piedone è appunto focalizzarlo in maniera rispettosa senza scontentare i fan e dall’altra portarlo nella contemporaneità. Avremo ovviamente un poliziotto, una Napoli che cerchiamo di raccontare nel modo più credibile e verosimile possibile e internazionale come lo è vocazionalmente, nei Piedone originali. Speriamo di farlo bene! Sono emozionato anche per il concetto di famiglia che veniva esposto prima, perché Titanus è una famiglia, è stato il primo progetto in cui ho fatto la comparsa, la mia prima posa è stata fatta con Titanus a 17/18 anni. Quindi ritrovarmi qui è davvero un motivo di orgoglio,insieme a tutti questi mostri sacri,mostrati insieme a Sky, che è famiglia per me insieme alla famiglia Pedersoli e Bud Spencer è stato un padre per ognuno di noi, l’idolo di ognuno di noi, quest’onda gigante che difendeva i più deboli, un supereroe, perché per me all’epoca è stato uno dei
primi supereroi. Cercheremo in questo progetto di rispettare Bud.
(Stefano Bethlen): Grazie Salvatore! Passiamo al secondo progetto della linea legacy. La Ciociara, la serie. Invito qui con me Marco Spagnoli e Dario Rodino. Marco ha lavorato sin dall’inizio con me sullo studio della nostra library e poi ho chiesto una mano a Dario Rodino per l’impostazione strategica di questo progetto. Un progetto talmente importante che ci stiamo andando molto molto cauti e però stiamo procedendo molto molto bene. Volevo che Marco ci desse un’introduzione.
(Marco Spagnoli): so che aspettavate Sophia Loren e quindi indegnamente mi prendo!quest’eredita’…Voglio fare un piccolo inciso…sono molto felice questa mattina perché finalmente si è buttato via un tabù; quello che non si possono rifare certi film che siano lì impolverati e intoccabili. L’industria francese ci ha dimostrato come tante properties non tutte, possono tornare ad essere rifatte in maniera come questa cioè coinvolgendo con massimo rispetto, guardando indietro ma al tempo stesso guardando avanti e questo è molto importante, perché l’industria dei prototipi ha lasciato il segno. Venendo alla Ciociara è chiaro che questo è un film epocale per la storia del cinema italiano; ha segnato il primo Oscar a un’attrice con un film in lingua italiana,un film incredibile a partire da De Sica, un’attrice incredibile, come Sofia Loren, quindi è una property importantissima, ma la storia della Ciociara è una storia purtroppo molto attuale. Sappiamo che parla di ideologia della guerra, volontà di sopravvivere durante una guerra e sappiamo che oggi come tema è tornato ad essere attuale e quindi perché non pensare a un progetto del
genere? Queste sono storie che ci parlano, nulla toglierà mai niente all’originale, il film resterà sempre lì restaurato, ma forse questo è il momento per riprendere la storia.
(Dario Rodino): Ho lavorato a livello internazionale per identificare progetti, storie funzionali per il pubblico
di oggi e ho trovato nella Ciociara, più che nel film, che riprende in gran parte il romanzo di Moravia, i personaggi che possono funzionare a livello internazionale. Una storia di una donna, parliamo dell’epoca del fascismo, che decide da sola di crearsi un futuro, crescere da sola una figlia, rinuncia agli uomini perché vuole fare da sola e dalla miseria riesce a trovare un minimo di benessere. Qui Moravia racconta la guerra proprio dal punto di vista di chi la subisce, di solito è raccontata dagli uomini, dai soldati, di chi la fa. Qui c’è una storia che con un prequel, con un sequel, aggiungendo qualche personaggio è una storia molto forte al giorno d’oggi.
(Stefano Bethlen): Grazie Marco Spagnoli, grazie Dario Rodino;terzo titolo a far parte della linea Legacy , sarà
Palermo-Milano la serie. Invito qui con me il produttore del film originale del’97, Pietro Innocenzi.
(Pietro Innocenzi): buongiorno a tutti e grazie!Io debbo tutto a Stefano perché la chiamata è stata circa un
anno fa e mi ha detto se tu te la senti dovrai collaborare con me alla Titanus; beh, per me è stata la gioia più
grande ed è stato un sogno per me perché alla Titanus come organizzatore Generale ho fatto tantissimi film
e debbo dire che è vero che ormai loro hanno una library; ho fatto i Thomas Milian, abbiamo fatto i film che
andavano negli anni '70, però qua ho visto risate di gioia ed io ho partecipato all’epoca con Neco Meliconi
che è stato il mio grande Maestro e Fragassi che era Cineritz.Debbo dare lustro e ringrazio Stefano, perché quando l’ho conosciuto alla Walt Disney,mi fece passare il film “Salvatore questa è la vita e lui mi disse (avevo appena 23 anni alla Walt Disney):”questo è il biglietto da visita adesso vediamo se sei capace di realizzare questo”. Collaborare dopo 18 anni di Walt Disney con Stefano Bethlen , mi fa soltanto sognare che il futuro ancora esiste e poi io vanto di una cosa,che ho fatto per 21 anni formazione all’ANICA ed io ero il Presidente della Cult.Allora, quando io ero Presidente eravamo quasi un milione in tutta Italia di lavoratori a tempo pieno e anche quelli della troupe, teatro, televisione.
(Stefano Bethlen): Un instancabile lavoratore!Io volevo ringraziare Production Group e Film Export,che ci
hanno ceduto i diritti di remake,stiamo lavorando per farne un reboot, quindi moderno.
(Pietro Innocenzi): ecco questo Palermo-Milano è rinato dopo tanti film che io avevo realizzato come
Organizzatore Generale;con Palermo -Milano ero il produttore, però lì ho detto,devo dare una linea differente da tutto quello che abbiamo fatto oggi. Tant’e’ vero che non ho preso un regista conosciutissimo; un regista che aveva fatto, io avevo passato in censura un film che era la Casa n.5 e lì ho capito che poteva fare l’azione. Lui disse: ma sei sicuro che tu mi vuoi dare questi attori importanti? Però nello stesso tempo avevo tutta la squadra,che era formata da sconosciuti all’epoca. Poi, quando è uscito il film, dove diedero un titolo bellissimo, che da semplici ragazzi che erano sconosciuti, sono diventati tutti eroi, perché il film è questo alla fine.
(Stefano Bethlen): e anche noi cercheremo di adottare questa linea nel rispetto di questa legacy. Grazie di
tutto Pietro è stato molto bello ed emozionante sentirti parlare! All’interno della nostra library abbiamo nove importanti film horror e indovinate quale sarà il primo a far parte della linea Legacy?! Phenomena! Oggi annunciamo il co- sviluppo tra Titanus e The Exchange, quindi siamo partiti con quest’ alleanza. The Exchange è una società di distribuzione mondiale global di Los Angeles. Abbiamo chiuso il primo blocco Legacy e prima di passare alla seconda linea editoriale io vorrei parlarvi di un progetto unico e molto molto speciale; vorrei invitare qui con me Marco Leonardi, di Mediaset RP e un giovane regista, il Maestro Giuseppe Tornatore. Oggi parliamo di un ritrovamento perché parliamo di una serie che è stata girata nell’86 su Il Camorrista; lascerei la parola a Giuseppe Tornatore, per raccontarci questa stupenda storia di questo ritrovamento.
(Giuseppe Tornatore): io nel 1986 ho fatto il mio primo film, Il Camorrista, con la Titanus, prodotto da
Goffredo Lombardo, che è stato il mio primo produttore al quale devo tutto insomma, nel senso che la mia
gratitudine per lui non sarà mai abbastanza; siccome si trattava di un film complesso, con molti effetti speciali di scena, molta azione e quindi un film, rispetto a quelli che erano i canoni tradizionali dell’opera prima, era molto più costoso di una canonica opera prima. Lui mi disse: guarda se lo vogliamo fare, devi accettare di fare una doppia versione, quella per il cinema e una versione più lunga per la televisione. Io accettai. Addirittura mi ricordo che anziché pensare di girare un racconto lungo dal quale poi estrarre la versione per il cinema, scrissi proprio le due sceneggiature separate, quella della versione per il cinema e quella delle cinque puntate televisive di un’ora ciascuna, in modo che avessero un’unità narrativa differenziata e che non fosse l’uno la sintesi dell’altro soltanto. Goffredo fu contento e realizzammo questo progetto, il film uscì e la versione televisiva io arrivai a mixarla e a consegnarla, dopodiché questa versione a puntate sparì, probabilmente a seguito del fatto che il film, nella sua prima uscita, ebbe una vita molto sofferta, perché fu querelato, ci furono un sacco di problemi, perché era un film scottante all’epoca e credo ancora oggi, ma all’epoca in modo particolare e quindi non si pensò alla messa in onda. Dopodiché queste
puntate andarono smarrite e non si sono mai trovate, in trentasei anni le abbiamo cercate tante volte, adesso loro in questa fase di ripresa dell’attivita’ della Titanus, probabile avranno rimesso da cima a fondo i loro magazzini e queste puntate sono venute fuori e quindi Guido Lombardo e lo staff mi hanno chiesto non di rimetterci le mani, il montaggio rimarrà quello, ma ovviamente di procedere con una correction adeguata a quelle che le norme della tecnologia moderna ci permettono. Quindi una bella correction nuova e di mettere le mani al suono che ovviamente all’epoca era rigorosamente mono, cercheremo di migliorare la qualità del suono allargandolo,stiamo cercando anche le colonne separate; alcune le abbiamo già trovate, alcune le stiamo ancora cercando, insomma un lavoro a metà strada tra il restauro e la riedizione di un progetto che esiste ma che nessuno ha mai visto; quindi sono molto contento, sono grato a Guido, a Stefano, a tutto lo staff Titanus ed avere l’opportunità di ridare vita a un progetto che questa vita non aveva avuto modo di viverla. Grazie.
(Stefano Bethlen): Grazie Giuseppe, ovviamente fa parte di questo studio che abbiamo fatto all’inizio della live e nei nostri archivi abbiamo ritrovato questa serie e da quel momento io ho iniziato a stalkerizzare Marco Leonardi, il nostro socio e co produttore dell’opera, per rimetterlo sul mercato.
(Marco Leonardi): in effetti è così, tutto nasce da un’intuizione di Stefano, ci siamo visti a pranzo a Milano ha
condiviso con me l’idea di recuperare la serie che giaceva da qualche parte ma non sapevamo ancora dove. Abbiamo detto con entusiasmo, perché comunque recuperare l’opera prima di Tornatore è un valore non solo per noi, ma anche per tutto il pubblico; quindi non è stato facile andare a recuperare i vecchi contratti e capire perché la serie poi non avesse trovato distribuzione in Italia e quindi abbiamo ricostruito il blocco che ci fu sul film e tutte le problematiche che all’epoca questa produzione dovette in qualche modo affrontare. Abbiamo poi trovato i materiali e da lì è partita questa collaborazione che è interamente guidata da Stefano, da Titanus, dove Mediaset è coinvolta, perché i diritti diciamo sono nostri e quindi siamo parte di questo progetto, entusiasti anche noi e non vediamo l’ora di rivedere finalmente questa opera sui nostri schermi.
(Stefano Bethlen): Grazie a Marco Leonardi e Giuseppe Tornatore, grazie al nostro partner Mediaset RT e rientriamo nel secondo blocco di sviluppo,vi presento ora la nostra seconda linea editoriale che si chiamerà Titanus Originals; saranno progetti con dei chiari valori culturali ma con una forte connotazione commerciale; primo progetto ad entrare a far parte degli Originals , sarà La Guerra di Elena, film originale con produzione con Derinhouse, invito qui il produttore e regista, Stefano Casertano.
(Stefano Casertano): Buongiorno a tutti! Allora Stefano a distanza di vent’ anni mi ha proposto di iniziare a
collaborare e tra i vari progetti appunto, c’è la Guerra di Elena: il progetto iniziale era di fare un film su Celeste di Porto mentre ricercavo su questa storia mi sono imbattuto nella vicenda di Elena di Porto,una figura straordinaria. Il film segue la sua vita dal 1937 al 1943; questa donna non sopportava il marito Cesare, lo lasciò perché beveva troppo e non lavorava, indossava i pantaloni, andava allo stadio, giocava a stecca, fumava e soprattutto poi nel quartiere faceva a botte con i fascistelli di strada. Abbiamo trovato le denunce che si prese a gli archivi di Stato in cui c’èra scritto con un tono strettamente neorealista di quello succede, addirittura una volta mena a due fascisti, scappa in casa, tutti minacciano di dare fuoco a casa e in questa scena molto popolare lei scende, viene arrestata, anche mandata al Confino, dove cambi sede circa dieci volte, appunto perché era irrequieta. Organizza l’unica rivolta ebraica, organizzata durante la Seconda guerra mondiale, un assalto a due armerie, viene arrestata e al rilascio viene a sapere in anticipo del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre del’43. Prova ad avvisare la popolazione, non viene creduta e si salva; però poi scorge la cognata che veniva caricata e per tentare di salvarla si consegna ai nazisti e purtroppo una settimana dopo ad Auschwitz, il campo era pieno e come quasi tutti i suoi corregionali arrivati da Roma, non fa più ritorno a casa.
La storia è drammatica, basata su fatti reali, ma è profondamente ancorata nella tradizione di Titanus, perché abbiamo voluto fare una ricerca molto approfondita sul tono narrativo ,che racconti anche gli aspetti popolari della Roma di un tempo; quindi, un lavoro non solo sul romanesco, ma anche sul giudaico – romanesco.
(Stefano Bethlen): Grazie a Stefano Casertano! Quindi passiamo al secondo progetto che fa parte dei Titanus
Originals, parliamo di Agnese e Francesca, vorrei qui con me Guido Simonelli, responsabile di ricerca e sviluppo Titanus. E’ nata questa storia dalla ricerca, quindi è uno dei progetti che abbiamo trovato nei nostri lettori nel nostro team, che gli editor hanno valutato e hanno acquisito i diritti.
(Guido Simonelli): Buongiorno, abbiamo cominciato quest’avventura un anno fa, settembre 2021, Stefano e io avevamo un’idea abbastanza chiara di dove andare sia sulle Legacy e quindi tirando fuori dei proche non fossero scimmiottamenti del prodotto originario, sia sulla parte Originale, che aveva comunque un problema molto grande: essere all’altezza di tutte le opere della Titanus e diventare poi nel tempo legacy anch’ essa; abbiamo preso una linea di andare a cercare fatti realmente accaduti e scrivere storie legati ad essi. Elena di Porto ne è un esempio, l’altro esempio ve lo racconterà Jacopo Sonnino, che è una storia rimasta sepolta negli archivi delle redazioni dei giornali e questa storia emblematica, perché con Stefano abbiamo deciso di aprire le porte a tutte le proposte e nell’ambito di queste proposte. Un giorno è arrivata una mail di un progetto scritto da Placido Stoviale e non sapeva se farne un libro o una sceneggiatura; ci è piaciuto molto per la delicatezza con la quale era scritto, con l’amore e il rispetto con
cui era scritto, lo abbiamo evoluto insieme a due giovani sceneggiatori, Fabio Bovici e Andrea Ciccolini ed è la storia di Francesca Morvillo Falcone e quella di Agnese Piragnoleto Borsellino. È una storia di un’amicizia molto particolare, vista da un particolare angolo, perché sono due grandi donne che non erano solo delle mogli, ma erano parte attiva e che sono legate oltre che da una forte amicizia,da una condizione che non è quella del “viviamo serene, progettiamo il futuro “, ma “quando il mostro mafia colpirà ,tra un mese, un giorno, non lo sappiamo…”. Quindi vivono una vita insieme, confidandosi che è unica.Con l’occasione,voglio ringraziare tutto il gruppo che sta lavorando ai nostri progetti, sono tutti sceneggiatori nella linea che, nella tradizione di Titanus, sono tutti molto giovani; sceneggiatori che sono già delle star.
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