Regia: Nunzia De Stefano; drammatico, Italia 2019
Interpreti: Virginia Apicella, Pietra Montecorvino, Rosy Franzese, Pietro Ragusa, Franca Abategiovanni.
Lunedì 21 novembre, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 86′
Nevia ha 17 anni: troppi per il posto in cui vive e dove è diventata grande prima ancora di essere stata bambina. Minuta e acerba, è un’adolescente caparbia, cresciuta con la nonna Nanà, la zia Lucia e la sorella più piccola, Enza, nel campo container di Ponticelli. Nevia cerca di farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità, anzi: lo sa, e si protegge da quella femminilità che incombe su di lei nascondendosi dentro vestiti sportivi e dietro a un atteggiamento ribelle. Le sue giornate trascorrono tutte uguali, tra piccoli lavoretti e grandi responsabilità, i contrasti con la nonna e la tenerezza per la sorella. Finché un giorno l’arrivo di un circo irrompe nella quotidianità della ragazza, offrendole una insperata possibilità.
GLOBO D’ORO 2020: GLOBO COME GIOVANE PROMESSA. IN CONCORSO ALLA 76a MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2019) NELLA SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
“Nevia. La dolcezza musicale del nome della protagonista si mantiene intatta per l’intera durata del film. Nevia viene infatti chiamata così da tutti come per uno strano incantesimo. Nessuno, dai rivenditori di merce rubata alle prostitute africane con cui si trova a rapportare nella sua difficile vita all’interno di un camper, riesce a renderne pietrosa la pronuncia nonostante un dialetto, quello napoletano, capace di grande musicalità ma anche di stridenti cacofonie. È una ragazza di 17 anni, Nevia, che la nonna vorrebbe far sposare a Salvatore perché grazie al suo lucroso e illegale commercio egli “può garantirle un futuro”. Proprio in questo camouflage linguistico sta il terribile fatalismo che divora le giornate sempre uguali della protagonista e della sua sorellina più piccola che pericolosamente sembra già cedere in qualche punto alla tossica influenza ambientale (la rissa con le altre bambine, la voglia di abbandonare la scuola, il divertimento nella contabilità illecita). La macchina da presa di Nunzia De Stefano, alla sua prima regia dopo una sceneggiatura maturata con sofferenza per anni a causa degli elementi autobiografici inseriti, circoscrive da subito il piccolissimo perimetro entro il quale si muovono le due sorelle.
La roulotte, innanzitutto, ulteriormente privata della sua dimensione quotidiana dalla scelta della nonna di affittare una stanza ad una prostituta che comincia perfino ad esercitare in casa.l quartiere poi, composto da prefabbricati uguali per dimensioni e degrado, è un reticolo di strade bagnate dove girare con un carrello sgarrupato alla ricerca di vestiti gettati pronti ad essere rivenduti al mercato. Nevia, prodotto da Matteo Garrone, sembra partecipare per gran parte della stessa cupezza narrativa di Dogman…” (Mario Turco per “Sentieri Selvaggi”)
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