Cosmonauta
Regia: Susanna Nicchiarelli; commedia, Italia 2009
Interpreti: Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando, Valentino Campitelli, Michelangelo Ciminale, Pietro Del Giudice, Miriana Raschillà.
Lunedì 23 gennaio, ore 21.15, Rai 5, canale 23; durata: 85′
Luciana ha 15 anni ed è comunista da quando era bambina. E’ stato suo fratello maggiore Arturo, fissato con l’Unione Sovietica e la conquista dello spazio, a trasmetterle la passione per la politica. Ed è nella sezione locale della FIGC che Luciana fa tutte le esperienze fondamentali nella vita. Tuttavia lei è troppo impulsiva e spregiudicata, anche per i suoi compagni di partito e si troverà a scontrarsi con il sessismo e i pregiudizi degli altri. Suo fratello Arturo, un tempo sempre presente, a causa di una malattia non sarà più lo stesso, ma Luciana troverà comunque la forza dentro di sé – e nell’ammirazione per la prima donna cosmonauta, Valentina Tereshkova – per andare avanti. Premio Miglior Film alla sezione “Controcampo italiano” della 66ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2009. Ciak d’oro 2010 per la miglior opera prima. Due candidature ai Nastri d’Argento e una candidatura ai David di Donatello 2010.
“Suscita una spontanea simpatia un film come Cosmonauta. E ciò avviene con naturalezza, proprio perché non ci sono ammiccamenti o furbizie autoriali. Anzi, da un punto di vista visivo, lo sguardo della Nicchiarelli (che ha scritto il film con Teresa Ciabatti ed interpreta anche il ruolo di Marisa) è trasparente, quasi dimesso. Per certi aspetti quest’opera prima possiede quell’attraente umiltà di certi debutti del cinema italiano dalla seconda metà degli anni ’80 in poi come, per esempio, quelli di Giuseppe Piccioni (Il grande blek) e Leone Pompucci (Mille bolle blu).
Il film comincia nel 1957 quando la cagnetta Laika è stata appena mandata nello spazio dai sovietici. Luciana ha 9 anni ed è appena scappata dalla chiesa poco prima di fare la comunione. Nel 1963, a 15 anni, è entrata a far parte della sezione locale della FIGC che frequentava suo padre. La passione politica gliel’ha trasmessa il fratello maggiore Arturo, un ragazzo bizzarro che soffre di epilessia ed è appassionato di Unione Sovietica.
Quella di Cosmonauta è fuga indietro nel tempo. Si avvertono in modo netto i segni della ricostruzione (la sezione comunista del Trullo). Anzi, appaiono così evidenti da apparire quasi esibiti. Eppure in questa visione d’epoca la nostalgia non viene imposta ma si accumula attraverso residui (ritagli di giornali, frammenti con le immagini del viaggio nello spazio e una colonna sonora che comprende successi come, per esempio, Cuore matto, Nessuno mi può giudicare, E la pioggia che va, e Io che amo solo te)…” (Simone Emiliani per Sentieri Selvaggi, 2009)
Lascia un commento