Per questo caldo martedì di metà luglio vogliamo parlare di un libro per nulla impegnativo e molto rilassante che offre però anche il classico spunto di riflessione in stile giapponese attraverso i racconti di un gatto in viaggio con il suo umano.
Ho guardato in alto verso le spighe di susuki: ancora più su, col sole alle spalle, c’era Satoru che mi ha individuato. Nell’istante stesso in cui i nostri sguardi si sono incrociati, il suo viso teso si è rilassato tutto d’un colpo. E poi anche nello sguardo si è allentata la tensione. Senza dire una parola, Satoru si è inginocchiato a terra e mi ha abbracciato stretto.
Nana è un gatto randagio che vive di espedienti. Con la sua bizzarra coda a forma di sette, è fiero della sua indipendenza. Ma un giorno ha un incidente. A salvarlo e a prendersi cura di lui è Satoru. Nana all’inizio non si fida di lui, graffia e si ritrae. Non è abituato all’affetto degli uomini. Anche Satoru da tanto tempo non permette a nessuno di avvicinarsi. Eppure capisce subito come far cambiare idea a Nana: un po’ di cibo, una cuccia calda, qualche coccola furtiva. E tra i due nasce un’amicizia speciale che riempie la loro vita.
Fino al giorno in cui Satoru, dopo aver perso il lavoro, deve trasferirsi e non può più occuparsi di Nana. È allora che i due decidono di fare un viaggio, su una vecchia station wagon color argento, per trovare un nuovo padrone tra le amicizie di Satoru. Tra filari di betulle bianche, peschi e canne di bambù, attraverso un Giappone pieno di colori, profumi e panorami dal fascino infinito, incontrano il migliore amico di Satoru da bambino, la prima donna che ha amato e poi perso e il suo compagno di scorribande delle medie. Ma nessuno di loro può prendersi cura di Nana.
Sarà invece quest’ultimo ad arricchire le loro vite ricordando quali sono le cose importanti, quelle che regalano gioia e serenità. E quando il viaggio è quasi alla fine, il gatto e il suo padrone capiscono che non possono fare a meno l’uno dell’altro. E che, qualunque cosa accada, vogliono stare insieme. Nonostante tutto. Nonostante ci sia una verità che Satoru non ha il coraggio di dire a Nana. Eppure non ha più importanza. Perché il loro legame durerà per sempre.
Nana, il gatto con la coda a forma di sette, accompagna il lettore insieme al suo umano Satoru in giro per Giappone in questo romanzo di formazione a bordo della loro auto argentata, alla scoperta di territori e persone molto care a Satoru.
La narrazione, semplice e delicata, alterna il punto di vista di Nana a quello di Satoru in maniera armoniosa nei vari capitoli. Mentre Satoru ci racconta il suo passato attraverso dei flashback e delle chiacchierate con le persone che incontra lungo il percorso, Nana ci commenta il tutto in tempo reale con simpatia e irriverenza come solo un gatto saprebbe fare. Si riesce persino ad assaporare lo stupore genuino che prova nel vedere per la prima volta le campagne, i viali alberati, il monte Fuji e un arcobaleno che sembra uscire dalla terra.
Satoru affronta questo viaggio per trovare una nuova casa a Nana a seguito del suo licenziamento. Preoccupato per le sorti del suo gatto, dopo 5 anni di convivenza decide di trovargli una sistemazione tra le sue vecchie amicizie di infanzia ma nessuno riesce a spiegarsi come mai cerchi con tanta insistenza di disfarsi del gatto da affrontarci un viaggio di migliaia di km in giro per il Paese. Più si prosegue con la lettura e si osserva la crescita dei nostri due protagonisti e più si riesce ad empatizzare con Satoru fino a capire, negli ultimi capitoli, il vero motivo che lo ha spinto ad iniziare questo incredibile viaggio, ma proprio alla fine entrambi realizzano che nonostante tutti i problemi non possono e non vogliono separarsi.
Io lo sapevo da tempo quello che pensava Satoru. Anche se si impegnava a cercare nuovi padroni presso cui lasciarmi, sapevo che ogni volta che un incontro falliva lui avrebbe tirato un sospiro di sollievo e se ne sarebbe andato portandomi con sé.
Il vero viaggio di questo romanzo delicato e leggero è quello alla scoperta degli affetti, dei ricordi e, soprattutto, dell’amicizia che è il vero motore della vita. Lo sviluppo graduale dei personaggi attraverso uno stile di scrittura scorrevole e semplice e dialoghi che esprimono al meglio pensieri ed emozioni, mette in evidenza la potenza del legame indissolubile che si instaura tra un animale e il suo umano che va oltre tutte le avversità, abbattendo ogni barriera linguistica e di specie.
Cronache di un gatto viaggiatore è una lettura piacevole che fa molto sorridere, emozionare e, perchè no, anche piangere perché niente è lasciato al caso e di fronte all’amore incondizionato degli animali non si può restare indifferenti.
Il mio racconto sta ormai per finire e non è affatto una cosa triste. Noi ci incamminiamo verso un nuovo viaggio, contando i ricordi del precedente. Ricordando quelli che se ne sono andati prima e pensando a coloro che verranno dopo. E poi un giorno, probabilmente, incontreremo al di là dell’orizzonte tutti quelli che abbiamo amato.
Autore: Hiro Arikawa
Genere: Romanzo di formazione
Anno: 2021
Pagine: 275
Casa Editrice: Garzanti
Lascia un commento