Siete amanti della fantascienza? O, come si suole dire oggigiorno, della science-fiction? Allora credo proprio che questo libro possa fare al caso vostro: Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick. La storia è ambientata nel 1992 durante la Guerra Mondiale, nella quale morirono milioni di persone e finirono estinte intere specie, costringendo l’umanità a colonizzare lo spazio. Chi è sopravvissuto sogna di possedere un animale vivente; di fatto, le compagnie che si occupano di queste procedure scientifiche e tecnologiche, si mettono all’opera per creare delle copie, incredibilmente fedeli e realistiche, di gatti, cavalli, pecore, ecc., così come anche l’uomo. Queste copie vengono chiamati “replicanti”, ovvero, simulacri perfetti e indistinguibili dall’essere umano in carne e ossa, e per questo motivo vengono banditi dal pianeta Terra. Per questo, a volte, decidono di confondersi nella mischia tra i loro simili biologici per far perdere le proprie tracce.
Riguardo a tutta questa faccenda, a un uomo che vive a San Francisco viene affidato l’incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano.
Con un’affascinante unione tra il tragico e il grottesco, questo romanzo di Philip Dick vuole raccontarci il panorama desolato della San Francisco del futuro e il desiderio di amore e redenzione che alberga nelle persone più umili, trasformando la fantascienza in un noir cupo e metafisico. Un’opera nella quale è percettibile la visione di un prossimo futuro e che ha anticipato i dilemmi della bioetica contemporanea. Da questo libro è tratto il film Blade Runner di Ridley Scott, del 1982, con protagonisti principali Harrison Ford, che interpreta Rick Deckard, un cacciatore di taglie ufficialmente autorizzato, e Rutger Hauer, Roy Batty, uno dei replicanti. Nel caso di questa pellicola cult, che quest’anno ha superato i quattro decenni, la definizione spazio-tempo è leggermente diversa rispetto al cartaceo, in quanto ci troviamo in una Los Angeles distopica ventisette anni dopo, esattamente nell’anno 2019. Ma per il resto possiamo dire che sia la versione stampata sia quella nella celluloide esprimono entrambe fascinose similitudini per quanto riguarda la storia, i personaggi, e tanto altro. Ma sicuramente, del bellissimo film realizzato dal grande Ridley Scott, resterà impressa nelle nostre menti il famoso monologo che pronunciò Roy Batty nella scena che ci porta verso la fine di questo “duello” tra lui e Deckard, nonché della visione di questa meravigliosa “opera d’arte”:
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”
LIBRO
Titolo: Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
Autore: Philip K. Dick
Genere: fantascienza, noir, narrativa distopica, narrativa filosofica
Pagine: 269
Casa editrice: Fanucci Editore
Anno di prima pubblicazione: 1968
FILM
Titolo : Blade Runner
Anno di uscita: 14 ottobre 1982 (Italia)
Genere: fantascienza, thriller, noir, azione
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Philip K. Dick
Cast principale: Harrison Ford (Rick Deckard), Rutger Hauer (Roy Batty), Sean Young (Rachel)
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