Il Natale è finalmente alle porte, la frenesia che ne precede l’organizzazione si è calmata, sembra il momento perfetto per iniziare la lettura di un classico che magari avete in libreria da tanti anni ma non avete mai avuto il coraggio di iniziare a causa della sua mole.
Ebbene sì, questo martedì vi consigliamo proprio Via col vento di Margaret Mitchell.
Ci penserò più tardi. Più tardi avrò il coraggio di sopportarlo. Non voglio pensarci adesso.
Di classici bellissimi e senza tempo ce ne sono molti, e ci ritorneremo sicuramente nei prossimi mesi, ma oggi è su questo romanzo che vogliamo focalizzare la vostra attenzione, un libro davvero bello e ben costruito, la cui esistenza è stata ormai oscurata e surclassata dal più ben noto film omonimo che però non è apprezzato proprio da tutti e ancora oggi genera discussioni.
Via col vento è una pellicola imponente, uscita al cinema in un periodo difficile in cui la discriminazione raziale in America era ancora molto forte, e la modalità di assegnazione dell’oscar a Hattie McDaniel la dice lunga su quanto fosse importante sensibilizzare il pubblico dell’epoca. Ciò che non viene apprezzato di questo film è più che altro la sua durata e il ritmo della narrazione che sono fin troppo lenti e prolissi. Personalmente però ne sono restata affascinata sin da bambina, gli abiti di Rossella, i colori della pellicola, le ambientazioni e le musiche mi hanno da subito incantata. Solo da pochi anni ho scoperto per caso in libreria l’esistenza del romanzo e l’ho acquistato senza pensarci due volte, poi però, vista la mole, non ho mai avuto il coraggio di iniziarlo per paura di finire in blocco, cosa che accade spesso con tomi così grandi.
A dispetto vostro e mio, a dispetto dello stupido mondo che ci crolla intorno, vi amo. Perchè siamo tutti uguali, gentaglia tutti e due, egoisti e scaltri, ma capaci di guardare le cose in faccia e di chiamarle con il loro nome.
Poche settimane fa’, sempre per caso, mi sono imbattuta in un video che ne parlava e ho pensato che fosse arrivato il suo momento. Complice uno stop forzato per un infortunio e quindi molto tempo a disposizione decido di iniziarlo e posso solo dirvi cari lettori, che l’ho letteralmente divorato.
Per quanto la storia sia più che nota a tutti, i capitoli scorrono veloci uno dietro l’altro senza rendersene conto. Le circa 1100 pagine non pesano, non sono ripetitive e non fanno perdere l’attenzione. Le descrizioni sono essenziali e riescono a trasmettere perfettamente ciò che Rossella vede e prova, si percepiscono i profumi e i colori di Tara prima della guerra, e la distruzione dopo il passaggio dei soldati di Lincoln.
Ne ho abbastanza di tutto. Cerco, la pace. Vedrò se la vita può darmi ancora un po’ di serenità e di dolcezza.
Rossella e Rhett sono personaggi complicati, costruiti magistralmente. Entrambi molto testardi ed egoisti, presi in antipatia da amici e conoscenti, sono gli unici che la guerra non ha indebolito. Tutti col passare del tempo si sono arresi ai colonizzatori, e alla nuova situazione che li ha lasciati poveri e senza proprietà, ma non Rossella, lei con la sua incredibile caparbietà e forza di volontà ha perseverato e risollevato le sorti di Tara circondata dalla desolazione. Difficilmente si potrà trovare in un romanzo una protagonista come lei, grande esempio di forza femminile che non si può non apprezzare nonostante sia un personaggio dall’atteggiamento davvero irritante.
So solo che ti amo.
Questa è la tua disgrazia.
Aspetta, Rhett, se te ne vai, che ne sarà di me, che farò?
Francamente, me ne infischio.
Al frequente utilizzo della N word non ci si abitua, la sensazione di fastidio allo stomaco nel leggere quella parola continuamente non abbandona mai il lettore ma credo fosse voluta dall’autrice, per focalizzare l’attenzione su quanto sbagliato fosse lo schiavismo e la discriminazione raziale.
Alla fine di questo libro, difficilmente vi riuscirete a togliere dalla testa ciò che avete appena letto, perché Via col vento è stato un lungo e bellissimo viaggio in Georgia, tra Atlanta e le sue piantagioni di cotone, che si è fissato sotto pelle come un tatuaggio. Vi assicuro che continuerete a pensarci per settimane anche se “dopotutto, domani è un altro giorno”.
Autore: Margaret Mitchell
Genere: Narrativa
Anno: edizione 2016, I edizione 1937
Pagine: 1104
Casa Editrice: Mondadori
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