Il regista Robert Eggers con Nosferatu ha voluto rendere omaggio a Nosferatu il vampiro, capolavoro di Friedrich Murnau (1922). Il rifacimento infatti trasuda venerazione per l’ombra dell’autore tedesco e ne ricrea l’atmosfera da incubo ad occhi aperti, espressionista e profondamente gotica.
Lavoro eccelso nella fotografia pittorica di Jarin Blaschke, fatta di molte ombre e luci rarefatte, con riferimenti diretti al dipinto ad olio L’incubo di Johann Heinrich Füssli (1781), che rapisce letteralmente lo sguardo e ci immerge in un’atmosfera da orribile sogno.
Anche il bel Nosferatu di Werner Herzog aveva saputo creare luoghi e silenzi onirici, trasfigurando la realtà, smarginando i limiti del reale, ma qui Eggers si spinge oltre il sogno e riversa su ogni scena simbolismi e riferimenti magici ed esoterici. Non siamo di fronte al vampiro maledetto e romantico, innamorato e dannato, ma al Male nel suo più torbido e ripugnante aspetto, quel male che olezza di putrefatto e che soffoca e toglie il respiro, quando il respiro è l’anima, il soffio vitale.
Il vampiro è un demone, un grumo di malvagità selvaggia che sopravvive a metà strada tra la vita e la morte, un non morto, appunto: Nosferatu e che, come qualsiasi creature infera, può essere evocato. Egli desidera, desidera possedere e dominare, perchè questa è l’unica forma di amore che conosce, desidera essere vivo e per fare questo deve suggere la vita degli altri quanto più può. Il rapporto che instaura con Ellen (Lily Rose Depp) è erotico perchè il sesso è il mezzo che usa il non morto. L’attrazione che la ragazza ha per Nosferatu è quella che tutti abbiamo guardando verso l’abisso più oscuro, quell’abisso che echeggia anche dentro di noi. Ellen nel film di Eggers non è solo eroina, come lo era nel film di Murnau, ma è anche una donna che lotta contro il lato selvaggio di sè, quello bestiale, istintivo, impaurito e tenta di dominarlo attraverso il cristallo della ragione e la limpidezza di un amore sincero.
Il regista con Nosferatu ripropone la vicenda dei film precedenti, ambientandola in una inedita e fredda Germania, ma porta anche innovazione alla storia approfondendone l’aspetto più intimo e complesso: il Male è qualcosa che nasce da dentro di noi oppure proviene da fuori? Questo chiede Ellen al professore che la cura (Willem Dafoe) ed egli, con intelligenza, non può e non sa rispondere.
La sensibilità estrema che ha caratterizzato la ragazza fin dall’infanzia, che sfocia nell’epilessia, l’ha resa una diversa, un’isolata, una preda ideale per il demone, una silfide ed una incantatrice suo malgrado. L’amore di un marito devoto, amici affezionati e sinceri e una casa luminosa, piena di fiori, bambini e gatti presto saranno solo il ricordo di qualcosa che l’ombra del vampiro dissecca, rovina e insozza.
Eggers ci mostra una società vittoriana che vuole corsetti sempre più stretti, anche di notte, per contrastare l’eccesso di sangue, quindi di vitalità, di una donna, ma grazie a Dio sfiora con eleganza l’argomento senza cadere in negli anacronismi e nelle ridondanze tipiche dei nostri anni.
Nosferatu è un film visivamente splendido, raffinato, colto e profondamente angosciante: dagli incubi vorremmo solo allontanarci, poterci risvegliare, sfuggire all’ipnosi pesante della notte per poter avere ancora tutte le cose di cui godevamo prima, e che la morte ha cancellato inesorabilmente.
Dracula o Nosferatu?
Cosa distingue Dracula, il titolo del romanzo di Bram Stoker dal quale sono stati tratti innumerevoli film (Dracula di Francis Ford Coppola, tra i più pregevoli) da Nosferatu? Il semplice fatto che il primo film sul famoso vampiro, uscito nel 1922 per la regia di Murnau, non ebbe il permesso dei discendenti dello scrittore e quindi dovette usare nomi diversi e fittizi rispetto al romanzo originale. La storia è la stessa, ma con altri nomi e la peculiare impostazione drammatica a personaggi e situazioni che le diede il grande regista tedesco. Non contenti, i parenti vinsero la causa e fecero distruggere tutte le copie del film, tranne una, accuratamente nascosta da Murnau, che ha permesso al film di sfidare i decenni e di ottenere due splendide trasposizioni ulteriori, quella di Herzog e questa ultima di Eggers. La più bella? Personalmente, le trovo tutte e tre interessanti e meravigliose, perchè ognuna riflette la cultura, l’ideologia e i mezzi espressivi del suo tempo.
Regia: Robert Eggers.
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Bill Skarsgård, Nicholas Hoult, Lily-Rose Depp, Emma Corrin.
Genere: Horror, Fantasy – USA, 2024, durata 132 minuti.
Uscita cinema: mercoledì: 1 gennaio 2025
distribuzione: Universal Pictures.
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