Questo martedì vogliamo consigliarvi una breve lettura scorrevole ma impegnativa che si divide tra il romanzo di formazione e il distopico: Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro.
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla piú tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un’autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall’intimità piú calda al distacco piú violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole «donatore» e «assistente»? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono cosí importanti?
La prima volta che cogli l’immagine di te attraverso gli occhi di una persona simile, è una sensazione tremenda. È come passare davanti a uno specchio davanti al quale sei passata ogni giorno della tua vita, e che all’improvviso riflettere qualcos’altro, qualcosa di strano e inquietante.
In questa Inghilterra distopica dove la scienza è progredita ed ha normalizzato la creazione di cloni umani per poter avere continua disponibilità di organi donati per i trapianti, seguiamo la crescita di 3 amici che sin da bambini si sostengono in quello che è il loro percorso di vita in cui vengono educati e protetti da adulti che non danno loro informazioni circa il loro passato o il loro futuro e quindi si ritrovano da soli a tentare di capire quale sia il loro scopo nella vita e soprattutto, crescendo, si ritrovano a fare i conti con emozioni e sentimenti fino ad allora sconosciuti.
L’autore ha dichiarato che questo è un romanzo sulla triste condizione della vita umana e della morte. Si nasce per morire ed è una verità che si conosce sin da piccoli ma che non ci viene mai espressamente detta. Per tutta la vita si cerca di non pensarci creando dei diversivi come l’amore, il lavoro o l’arte ma ognuno di noi presto o tardi completerà il suo ciclo. Può capitare che prima si debba assistere chi sta per morire e poi poi morire noi stessi e non c’è niente di diverso da ciò che questi cloni sanno sin dalla loro tenera età, con la differenza che loro, sin da subito hanno compreso e accolto con tranquillità il loro destino mentre l’umanità non riuscirà mai ad accettare la morte come la semplice e normale conclusione di un ciclo vitale.
Ho visto una ragazzina, con gli occhi chiusi, stringere al petto il vecchio mondo gentile, quello che nel suo cuore sapeva che non sarebbe durato per sempre, e lei lo teneva tra le braccia e implorava che non la abbandonasse
Non lasciarmi può toccare il cuore del lettore in vari modi, c’è chi ne resterà profondamente commosso e colpito, chi rimarrà un distaccato osservatore e chi sarà sconvolto dal contesto sociale in cui i tre ragazzi crescono e si evolvono. Nessuna conclusione è sbagliata, che se ne resti commossi o distaccati, in ogni caso una volta terminata la lettura sarà difficile non ripensarci più volte nei giorni seguenti perché proprio dopo aver letto l’ultima pagina iniziano a sorgere interrogativi e osservazioni che prima non sarebbe stato possibile notare. Riflettere su questo futuro distopico ma neanche tanto lontano dalla realtà, in cui questi bambini nascono e crescono sapendo già di essere predestinati a una fine precoce può fare veramente male allo stomaco e al cuore del lettore, ma Kathy saprà normalizzare il tutto così bene raccontando in prima persona tutta la sua storia, che alla fine non si proverà tristezza o pietà perché lei ha saputo prendere solo il bello di tutto ciò che questa breve vita le ha offerto senza rimpianti, e stimola il lettore ad apprezzare ancor più ciò che si ha invece di desiderare ciò che non si potrà mai avere.
Da questo romanzo è stato tratto anche il film omonimo di cui consigliamo la visione, disponibile su Disney+.
Autore: Kazuo Ishiguro
Genere: Romanzo di formazione
Anno: 2016
Pagine: 304
Casa Editrice: Einaudi
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