Lea Michele, che ha interpretato Rachel Berry nella famosa serie tv “Glee” fin dalla sua prima edizione nel 2009, è pronta ad abbandonare le cover e le melodie da spettacolo in stile broadwaiano per condividere qualcosa di più personale con i fan ovvero un suo album di debutto intitolato “Louder“.
L’album trae beneficio dalla voce costruita negli anni della Michele, e lei non sembra del tutto fuori luogo nel contesto degli inni da club dance e le ballad che sono il segno distintivo di “Louder”. Ma liricamente, esso è piuttosto unilaterale, visto che tratta molto spesso dei pericoli delle relazioni amorose nelle sue canzoni.
Nonostante questo, con “Louder”, Lea Michele sta cercando di entrare nelle lunga fila di cantanti pop come Katy, Miley e Taylor – e dobbiamo ammettere che non è una decisione irragionevole.
Ma andiamo ad analizzare le 11 canzoni contenute nell’album.
1. Cannonball
Scritta in collaborazione con Sia e prodotta da Stargate, “Cannonball” è il primo singolo dell’album, e per una buona ragione. E’ un inno pop che parla di come superare gli ostacoli che ti si presentano e vivere la vita al massimo dopo un periodo buio al ritmo di mezzo tempo. Non è molto chiaro del perchè si vorrebbe volare come una palla di cannone, come da lei suggerito, ma la canzone è molto potente, e questo è il punto.
2. On My Way
Michele comincia con voce molto lenta che ti mette subito in rotta per un’altra canzone da “dance club” che parla di un amore che sa che non è giusto per lei ma nonostante tutto non può resistergli. Si alternano paragoni tra la sobrietà e l’intossicazione d’amore, mentre si nota una somiglianza con l’ultimo singolo di Demi Lovato “Never Been Hurth” (entrambi prodotti da “The Monsters e the Strangerz”). Anche se orecchiabile, “On My Way”, non riesce ad uscir fuori dagli schemi.
3. Burn With You
“Burn With You”, una delle canzoni più piacevoli dell’intero album, inizia con una parte folk che si trasforma in una lenta sonata con un ritmo elettronico in sottofondo; il brano racconta di due amanti che non sono giusti l’uno per l’altro con testi drammatici come “I don’t want to go to heaven if you’re going to hell/ I will burn with you.” (Io non voglio andare in paradiso se tu vai all’inferno/Brucerò con te”) Il ritornello è melodicamente stupendo e aiuta a far spiccare la voce di Michele. In definitiva, “Burn With You” riesce ad emergere facilmente tra tutte le canzoni dell’album: Rachel Berry ne sarebbe orgoglioso!
4. Battlefield
Se siete fan di Glee allora sapete bene che le sonate sono una scelta naturale per Michele, e di questo ne eravamo già convinti, e in “Battlefield”, lei dimostra una moderazione vocale quando in una canzone come questa c’è sempre la tentazione di andare in alto con la voce. E’ un’altra canzone che parla dell’essere innamorati e della lotta interna che si manifesta in ognuno di noi nel lasciar andare una persona. E’ molto sdolcinata, ma tutte le canzoni di Michele lo sono.
5. You’re Mine
Al primo ascolto, “You’re Mine”, può sembrare un basso intento di plagio di una canzone di Broadway, ma si trasforma rapidamente in una delle più complesse canzoni a livello musicale di tutto l’album. La base è sempre un mezzo tempo che si accompagna bene con gli acuti della Michele.
6. Thousand Needles
“Thousand Needles” è la canzone più oscura dell’album, partendo dalle percussioni dai toni bassi e l’immagine drammatica del perchè perdere qualcuno è come “avere mille aghi nel cuore”. More pain, more sorrow, more exhaustion.
7. Louder
Per la title track, la Michele consiglia agli ascoltatori ad “entrare nella luce” emergendo dalle ombre. Questo brano, soprattutto, è molto godibile, e trova la Michele, ancora una volta a cantare di come superare le avversità. E’ una canzone che si adatterebbe bene alla playlist di ognuno di noi anche se non si è fan del pop.
8. Cue the Rain
Con l’ottava canzone, la Michele ha mostrato una gamma di stili pop che funzionano molto bene con la sua voce, e “Cue the Rain” è dove l’album inizia ad essere ridondante. Ci sono alcuni riferimenti al fuoco e più coscienza ma il lato positivo è che questa è una delle due canzoni che la Michele ha co-scritto, e non sembra fuori luogo o imbarazzante.
9. Don’t Let Go
Se ci fosse una canzone in “Louder” che dovrebbe essere tagliata, quella sarebbe proprio “Don’t Let Go”. E’ un altro brano pop orecchiabile che porta le immagini blande di volare in alto come un aquilone e tenersi stretti, molto ridondanti in tutto l’album e già dopo il primo ritornello stufa un pò.
10. Empty Handed
“Empty Handed” è una canzone al piano pop-rock che ti attira immediatamente con il suo della chitarra in sottofondo, molto diversa dalle altre canzoni dell’album, che parla di lasciarsi amare da qualcuno. Co-scritta da Christina Perri, conosciuta per la sua hit “A Thousand Years” tratta dalla colonna sonora del film “The Twilight Saga: Breaking Dawn”, essa è una delle migliori canzoni – e con un grande potenziale se uscisse come singolo – dell’album “Louder”.
11. If You Say So
La traccia finale di “Louder” è la seconda canzone che la Michele ha co-scritto e riguarda la morte di Monteith, il suo fidanzato. Si tratta di una ballata suonata al pianoforte molto toccate e senza dubbio è la canzone più personale di tutto l’album.
In definitiva, potremmo dire che i brani superano davvero le aspettative per chi avesse qualche dubbio riguardo Lea Michele: una voce molto potente e dai toni sorprendenti.
Ricordiamo che l’album “Louder” è in questo momento disponibile per il download su iTunes.
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