Che cosa è l’inclusione? Una semplice parola retorica o qualcosa di reale, applicabile alla vita di ogni giorno, a partire anche e soprattutto dalle scuole? A rispondere a questa domanda ci pensa la regista Ylenia Politano, col suo corto Limes-Smile, che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città, il 21 ottobre alle 16.30, nella Sala Tim Vision.
Limes Smile nasce da un progetto cinema per la scuola di Controluce produzione, da un soggetto di Mariarosa Lattari e Andrea Piersanti, docenti scolastici della scuola “G. De Sanctis” di Roma. I ragazzi di cinque istituti superiori sono i veri protagonisti e raccontano le proprie esperienze a scuola. “Nel 2019 per dei ragazzi non dovrebbe essere necessario parlare di razzismo e pregiudizio” esordisce il primo adolescente. Eppure noi sappiamo bene che è così, oggi più che mai.
Le storie sono quelle di Precious, una ragazza nigeriana dagli occhi profondi, sopravvissuta ad un lungo viaggio verso il nostro paese. Ora parla bene l’italiano, ama molto danzare e lo insegna a tutte le ragazze della sua classe. Vuole proseguire i suoi studi e un giorno diventare infermiera, tornare nella sua terra, che mai ha dimenticato, per essere di aiuto. Non ha madre né padre in Italia, e per un ragazzino essere senza genitori non è facile. Ma Precious ha gioia di vivere e molti sogni.
Lo stesso si può dire per Mattia, uno studente costretto sulla sedia a rotelle, ma che non si lascia abbattere, sarà indipendente, da grande lavorerà e per lui: “una vita difficile rende tutto più interessante ed avventuroso”. I ragazzi organizzano con Mattia delle gare di corsa tra sedia a rotelle e sedie con le rotelle.
William invece ha un problema alla vista, che rende la sua visuale più limitata del normale, e non ha un carattere facile, dice tutto quello che pensa, il che non lo rende molto popolare; eppure è un amico fidato e gli scontri tra lui e gli altri studenti aiutano tutti a crescere.
Carlo è un ragazzo di 18 anni con un ritardo mentale, linguistico e motorio, ma col tempo i suoi compagni hanno imparato a capirne le parole e ad apprezzarne il valore, che sta proprio nella sua diversità.
L’inclusione non è un traguardo, ma un percorso da fare ogni giorno, da vivere in ogni momento, una realtà e necessità con la quale confrontarsi. Il risultato dei litigi e delle incomprensioni, che possono anche far parte del confronto, sarà la costruzione di qualcosa di diverso, che non assomiglia né all’uno né all’altro, ma proprio per questo ha più valore. E’ il futuro.
La regista, che ha alle spalle anche il corto “L’appuntamento – Di cosa parliamo quando NON parliamo d’amore“, lascia che le parole dei ragazzi viaggino in libertà, insieme alla loro ironia, ai loro giochi e ai loro scherzi. Questo rende Limes Smile un viaggio apparentemente delicato e leggero dentro qualcosa di profondo: la propria crescita.
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