Avete mai guardato una persona e pensato “Cosa gli passerà per la testa?”. Probabilmente sì, ma mai avreste immaginato che la nostra mente fosse gestita da cinque simpaticissime Emozioni in carne ed ossa: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Tutto sembra procedere per il meglio nella vita di Riley, undicenne molto legata alla sua famiglia e con la grande passione per l’hockey sul ghiaccio, ma il trasferimento dal Minnesota a San Francisco ed un ambientamento non facile rischiano di creare più di qualche problema nel Quartier Generale delle Emozioni nella gestione dei repentini cambiamenti.
A distanza di più di due anni torna la fruttuosa e ormai vincente alleanza tra Disney e Pixar Animation (nel 2013 con Monsters University) che dal 1995 con il celebre Toy Story è ormai considerata una garanzia per la produzione di memorabili film di animazione. Pete Docter, storico regista, sceneggiatore e animatore Pixar, continua il suo percorso evolutivo partito nel 2001 con Monsters. and Co e proseguito con il film Premio Oscar nel 2010 Up, evoluzione riscontrabile anche nella maturità di personaggi e temi affrontati. Dalla storia di una bambina di due anni come Boo, Docter è passato ad analizzare la vita di Carl Fredricksen (di appena 8 anni) in Up, fino alla storia della undicenne Riley in quest’ultima produzione. Ispirazione, quella del regista, nata dalle mura domestiche, travolto dall’incapacità di comprendere i cambiamenti attitudinali e psicologici della figlia proprio al raggiungimento della fatidica età affrontata. Non riuscivo più a capirla, mi chiedevo cosa avesse in mente.
Inside Out è la semplificazione di secoli di riflessione filosofica sul ragionamento e sulle emozioni umane. E’ divertente, spigliato, intelligente ma è soprattutto un film serio e, a suo modo, triste e riflessivo. Gioia infatti domina gran parte dei primi anni di vita di Riley, ma ben presto ci si rende conto di come Docter non si limiti ad un’ irreale e poco educativa visione completamente felice del mondo, ma sposti la riflessione sulla crescita umana e su come le emozioni reagiscano ad essa. La mente è infatti una fabbrica, e proprio come in un processo industriale essa tende ad immagazzinare tutto ciò che prova e riceve. Ma lo spazio non è infinito, ne deriva dunque la necessità di smaltire ciclicamente qualcosa. La discriminante per tale scelta è proprio il crescere, il diventare adulti, e a pagarne le conseguenze è uno dei personaggi più profondi dell’opera, Bing-Bong, fantasioso animale amico immaginario di Riley durante l’infanzia, finito nel dimenticatoio tra le migliaia di ricordi archiviati. Soprattutto Inside Out ci ricorda che la vita non è tutta “rose e fiori”, o meglio, tutta Gioia; è attraverso la Tristezza, che tanto cerchiamo di evitare nella nostra esistenza, che si riesce a raggiungere e ad assaporare la felicità.
La pellicola dunque, oltre ad avere dei temi e dei messaggi encomiabili, riesce ad intrattenere per tutti gli oltre novanta minuti creando una storia collaterale che riunisce i personaggi più significativi in una avvincente e toccante avventura. Inside Out è inoltre uno spunto di riflessione non solo sulla singola mente di Riley, ma su quella di tutti i protagonisti, con scene più o meno esilaranti sul ragionamento di uomini, donne e animali. Analizzata nel profondo però, la produzione Pixar ha l’intento nobile non soltanto di volerci allegramente descrivere la complessità delle emozioni umane e del loro continuo collidere, ma anche la complessità della vita e le quotidiane difficoltà cui essa ci pone di fronte, oltre alla struggente tristezza che comporta l’imparare a crescere.
Scheda film
Titolo: Inside Out
Regia: Pete Docter
Sceneggiatura: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley
Cast : Amy Poehler, Phyllis Smith, Lewis Black, Bill Hader, Mindy Kaling, Kaitlyn Dias, Diane Lane, Kyle MacLachan, Richard Kind
Genere: Animazione, Commedia
Durata: 94′
Produzione: Pixar Animation Studios
Distribuzione: Walt Disney Italia
Nazione: USA
Uscita: 16/9/15
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