In una galassia lontana lontana Luke Skywalker (Mark Hamill), l’ultimo degli Jedi, è scomparso. L’Impero si è riorganizzato sotto il nome di Primo Ordine e continua a seminare il terrore per la Galassia pianificando la costruzione di una nuova, terribile arma mentre la Resistenza combatte valorosamente per difendere la Repubblica. Quando il villaggio dove si trovano Poe Dameron (Oscar Isaac) ed il suo droide BB-8 viene attaccato, i due si separano. Sia la Resistenza che il Primo Ordine sanno che all’interno di quest’ultimo potrebbe esserci l’unica possibilità di raggiungere Luke.
Sono passati dieci anni dall’ultima volta che nelle sale cinematografiche è riecheggiato “Star Wars”, ma cerchiamo di immaginare che la trilogia prequel non sia mai esistita. Prendiamo in considerazione i tre capitoli storici che vanno dal 1977 al 1983, perché è da qui che J.J. Abrams ha il pesante incarico di far ripartire le vicende da dove Il ritorno dello Jedi le aveva interrotte. Approssimativamente 30 anni dopo è ambientato Star Wars: Il Risveglio della Forza, in un panorama che aveva lasciato pochi sopravvissuti sia dal Lato Oscuro che nella Luce. Come riprendere dunque le fila della narrazione nel modo migliore?
Abrams, sicuramente conscio del fatto che i fan non hanno intenzione di sperimentare un trauma tale a quello de La Minaccia Fantasma, fa in modo che l’approccio a questa nuova trilogia che si profila sia il meno brusco possibile. Malgrado un inizio straniante che catapulta lo spettatore fra personaggi mai visti, cerca subito di dare dei punti fissi, appigli per coloro che da Star Wars si aspettano determinati requisiti. Non ci vuole molto per il primo Sith, la prima spada laser, il primo uso della forza, i primi Stormtroopers. Siamo a casa¸ diceva Han Solo. Effettivamente siamo a nostro agio, ma lo diventiamo progressivamente. I due protagonisti ci vengono introdotti relativamente presto, ma non corrono assolutamente il rischio di essere abbandonati a se stessi. BB-8 cerca invece, con un discreto successo, di fare le veci di R2-D2, riuscendoci in pieno grazie alle continue situazioni comico-simpatiche che genera. Proprio ironia e comicità la fanno da padrona nella prima parte, con Poe Dameron sfacciato e impudente sul collaudato “modello Han Solo” e Rey (Daisy Ridley) e Finn (John Boyega) che alternano equivoci a battute. Il tutto sembra talvolta debordante, ma sembra anche essere il riflesso di un prodotto che vuole inevitabilmente aprire ancora di più il suo bacino puntando sulla risata e sul personaggio user-friendly di BB-8 (non ha bisogno di parole, potendo così arrivare anche ai più piccoli, in ottica Disney)
Questo fino all’arrivo dei classici. Parlare di Star Wars senza cercare di rovinare l’esperienza dello spettatore è un’impresa titanica, ma è proprio l’entrata in scena dei “veterani” (e non si parla solo di personaggi) a muovere il cuore di chi li attendeva con ansia. Il film decolla in quella che sembra essere una vera e propria operazione nostalgia condita dagli sconcertanti eventi che nei 30 anni di buco temporale sono andati a verificarsi. La carrellata di ritorni impatta fortissimo su pellicola e spettatore aumentando il ritmo e introducendo quello che poi sarà lo svolgimento della vicenda. E’ proprio dopo essersi preso un’ora propedeutica alla cosiddetta “quadratura del cerchio” che si comincia a svelare la nebbia su cosa ci si deve veramente aspettare da Il Risveglio della Forza. L’operazione nostalgia non è infatti destinata ad esaurirsi con i ritorni di personaggi e simboli della saga. La narrazione si snoda in una poco audace riproposizione di quello che sembra essere un particolarmente curato amalgama dei primi due capitoli (Una Nuova Speranza, L’Impero colpisce ancora): si ritrovano moventi simili, situazioni analoghe, rapporti genitoriali interessanti anche se ribaltati e completamente inaspettati. Lo stile è indubbiamente quello, e come considerarlo un male se, in fin dei conti, stiamo parlando di due tra se non addirittura i migliori film della saga.
C’è davvero qualcosa che non va ne Il Risveglio della Forza? La forza si era indubbiamente “risvegliata” già con la prima trilogia (considerato il fatto che, al tempo, l’unico Jedi vivente era il Maestro Yoda). Il tutto si ripropone con il latitante maestro Luke, senza osare, senza particolari innovazioni, senza avventatezze. Siamo di fronte ad un capitolo propedeutico che vuole, attraverso la vicinanza con i mostri sacri della saga, portare alla luci della ribalta e nel cuore dei fan i nuovi protagonisti. Per giudicare il film sarebbe opportuno slegarsi da qualsiasi condizionamento relativo ai predecessori, ma è inevitabile ritrovare echi e probabili sviluppi che risultano già chiari ai fan e che inevitabilmente condurranno a determinate conseguenze, nei prossimi capitoli, che non sembrano distaccarsi tanto da ciò che abbiamo visto in precedenza. L’introduzione di due protagonisti anomali è e deve essere una gradita ventata di freschezza, così come Kylo Ren, lontano anni luce dai fasti di Darth Vader, ma che comunque sembra offrire interessanti spunti finali che strizzano l’occhio proprio al vecchio Sith.
Rischiare o non rischiare dunque? Abrams mette in Star Wars tutta la sua cura del dettaglio, la spettacolarità (spade laser finalmente degne di questo nome) e degli effetti speciali che finalmente rendono giustizia ad una saga fantascientifica che merita un aspetto tecnico così curato. L’indiscutibile colonna sonora ci accompagna nell’inizio di questo nuovo viaggio dagli spunti interessanti, con il pesante rischio di assistere ad una pedissequa riproposizione dei primi capitoli, con personaggi differenti. E’ un nuovo inizio per i fan (attanagliati in positivo e negativo dal deja-vu) e per i non-fan. Sostanzialmente, per ora, non si scontenta nessuno (o forse tutti e due, secondo i punti di vista). Questo capitolo ha tutto ciò che ci si aspetta da Star Wars. Solo il tempo ci dirà se è stato davvero necessario scomodare ancora la Forza.
Scheda film
Titolo: Star Wars: Il Risveglio della Forza
Regia: J.J. Abrams
Sceneggiatura: Lawrence Kasdan, J. J. Abrams, Michael Arndt
Cast : Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Peter Mayhew, Max von Sydow
Genere: Fantascienza
Durata: 135′
Produzione: Lucasfilm, Bad Robot Productions
Distribuzione: Walt Disney Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 16/12/15
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