La categoria ‘Nuove Proposte‘ del Festival di Sanremo rappresenta da sempre un’ottima vetrina per i giovani artisti che vogliono mettere in mostra tutto il proprio talento. Certo, le classifiche musicali e radiofoniche prescindono poi spesso dai risultati della kermesse ma quando si tratta di artisti dal valore indiscusso il successo sul palco dell’Ariston e quello radiofonico vengono inevitabilmente a coincidere. E tra questi artisti si può certamente menzionare Francesco Gabbani, freschissimo vincitore della suddetta categoria nell’edizione numero 66 del Festival musicale più importante del nostro paese. Un successo quasi inaspettato visto che la sera dell’11 febbraio perde la sfida con un’altra concorrente, Miele, ma poco dopo arriva la comunicazione di un errore tecnico riguardante la votazione della sala stampa e avviene la rettifica con un clamoroso ribaltamento del risultato della sfida. Da (quasi) escluso a vincitore il passo è stato brevissimo e, alla fine, il cantautore toscano ha conquistato non solo il primo posto nella categoria ‘Nuove Proposte’ ma anche i premi ‘Mia Martini’ e ‘Sergio Bardotti’.
‘Amen‘ – il brano con cui Francesco Gabbani ha conquistato la vittoria a Sanremo e il cui video ha superato su Youtube il milione e mezzo di visualizzazioni – è uno dei pezzi che compone l’album ‘Eternamente Ora‘ uscito proprio nelle scorse settimane e che si sta rivelando un successo sia di pubblico che di critica, segno tangibile che la vittoria del giovane cantautore al Festival non si può di certo attribuire al caso. Noi di MyReviews abbiamo contattato in esclusiva Francesco Gabbani per parlare con lui di questa esperienza al Festival e dei suoi progetti musicali.
Poche settimane fa hai trionfato sul palco dell’Ariston nella categoria ‘Nuove Proposte’. Che sensazioni hai provato e che ricordi ti porterai di quell’esperienza?
So che può sembrare scontato dirlo ma sicuramente è un’esperienza che mi ha segnato e che mi porterò dietro per tutta la vita perché è stata una circostanza emotiva fortissima, probabilmente incrementata anche da un percorso “sofferto” visto che c’è stato l’inghippo della votazione con Miele e quindi ho provato sicuramente tantissime emozioni. Poi sono arrivati i riconoscimenti che sono logicamente una grande ricompensa per tutto il mio percorso musicale, che è iniziato quando ero poco più che un bambino, e per la gavetta che ho fatto. E’ sicuramente un momento bellissimo della mia vita.
Il brano che hai portato alla kermesse è ‘Amen’, il cui video ufficiale ha abbondantemente superato il milione e mezzo di views su Youtube. Come è nata questa canzone?
Questa canzone è nata dalla collaborazione con il mio “compagno autorale” Fabio Ilacqua, che è una persona con cui scrivo canzoni ormai da un paio di anni e con cui c’è una grande intesa. Non l’abbiamo scritta pensando a Sanremo, era un pezzo che aveva una sua vita indipendente e abbiamo scelto poi di presentarla al Festival perché rappresenta totalmente il modo in cui mi piace fare musica oggi, con questo mix tra un sound pop-elettronico che fa venire voglia di ballare e un testo che se una ha voglia di analizzarlo trova sicuramente una bella riflessione sul modo di vivere dei nostri tempi. Il succo di ‘Amen’ è proprio questo: è una riflessione sul fatto che si dovrebbe riportare l’attenzione su sé stessi e rivalutarci come artefici del nostro destino senza dover aspettare fattori esterni a noi che possano improvvisamente risolvere tutte le nostre problematiche.
Proprio in quei giorni è uscito il tuo nuovo disco, ‘Eternamente Ora’. Come descriveresti quest’album?
Lo descriverei un po’ come una continuazione di ‘Amen’, per quanto riguarda l’aspetto musicale e il concetto, perché tutti i brani hanno questa duplice concomitanza di un sound elettronico e di testi che forniscono spunti per riflettere su diversi temi. E’ un album di cui sono molto orgoglioso perché in maniera molto istintiva mi rappresenta e consiglio di ascoltarlo soprattutto a chi ascoltando ‘Amen’ magari si è incuriosito sul mio modo di fare musica.
Quanto pesa la componente auto-biografica in ciò che scrivi?
E’ importantissima. Io scrivo canzoni o da solo o collaborando con Fabio Ilacqua ed è normale che per me scrivere canzoni è un modo di esprimermi. Anche quando parlo di temi che magari è normale che non mi riguardino in prima persona, esprimo comunque il mio punto di vista e le mie sensazioni che nascono dalla vita e dalle varie esperienze che vivo giorno dopo giorno.
La partecipazione al Festival, la vittoria, l’uscita dell’album. Quali sono ora i tuoi prossimi progetti? E cosa ti piacerebbe fare?
Dopo gli in-store per il disco, non vedo l’ora di partire con i live che credo partiranno verso maggio. Per quest’anno il mio sogno è proprio questo, poter suonare tanto dal vivo anche perché è la dimensione che prediligo anche perché ho fatto tanta esperienza sul palco in passato e non vedo l’ora di poterlo fare nuovamente. Anzi colgo l’occasione per consigliare di venirmi a vedere dal vivo perché probabilmente quella è la dimensione in cui riesco a dare davvero il meglio di me.
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