Nato e cresciuto nella giungla, Tarzan (Alexander Skarsgård) è adesso un nobile borghese con i pensieri lontani dalla giungla che lo ha allevato e dal cuore del Congo. Gli interessi di Re Leopoldo e del Belgio convergono però proprio sulla patria di Tarzan. Strani traffici interessano da tempo la zona alimentando il crescente sospetto di riduzioni in schiavitù di massa per alimentare il folle progetto di uno dei luogotenenti del Re. Insieme alla sua Jane (Margot Robbie) e all’emissario statunitense George Washington Williams (Samuel L. Jackson) Lord Greystoke, ora noto come John Clayton III, farà ritorno nella sua terra natìa per scoprire cosa si nasconde dietro un Paese in apparente bancarotta.
Ancora live-action. Ancora classici dell’infanzia. Il personaggio di Tarzan, creato nel lontano 1914 da Edgar Rice Burroughs, ritorna infatti sul grande schermo in salsa adult, rivisitato e aggiornato per essere un prodotto appetibile per un bacino di utenza che ricomprenda sia i grandi fan del film d’animazione, pietra miliare dell’infanzia di un paio di generazioni, sia coloro che hanno scoperto l’uomo della giungla soltanto più recentemente, un personaggio a lungo dimenticato e dal potenziale decisamente promettente, preceduto da una filmografia di tutto rispetto (a tre anni di distanza dal germanico adattamento cinematografico di Reinhard Klooss, ultimo tentativo in linea cronologica). Questo potenziale viene affidato alla regia di David Yates, celebre per il suo impegno da director negli ultimi quattro capitoli della saga di Harry Potter ed il cui stile inconfondibile ritroviamo anche in quest’ultima opera.
Toni freddi, colori spenti e transizioni nebulose sono infatti il marchio di fabbrica del regista britannico. Scelte stilistiche che, fin da subito, possono risultare adeguate all’ambientazione cittadina ma risultano piuttosto antitetiche quando si tratta di sfruttare i colori e le sfumature di un panorama selvaggio come quello in cui Tarzan stesso si cala. A schermo però impatta l’imponenza di uno statuario protagonista, perfetto archetipo dell’ “uomo giungla”, capace di “impegnare” la scena con una presenza fisica consistente anche a livello attoriale. Attorno a lui ruotano i due aghi della bilancia di un film dall’equilibrio precario: da una parte l’amata Jane, sfrontata, sfacciata, quasi impudente nei suoi comportamenti, personaggio ritagliato e ridisegnato per essere calato su una Margot Robbie a suo agio nel ruolo della “donna che ci sa fare” (ruolo già in parte sperimentato con The Wolf of Wall Street e padroneggiato in Focus, senza dimenticare l’incombente parte da Harley Quinn in Suicide Squad); dall’altra un tarantiniano Samuel L. Jackson che, malgrado calma e tranquillità iniziali, tradisce ben presto le sue intenzioni sfociando in un personaggio tutto battute, carisma e pistole.
Vi era bisogno di opporre a questo interessante trittico un personaggio forte e credibile. Entra qui in gioco un Christopher Waltz che, ancora una volta, si ritrova a fare il Cristopher Waltz. Spietato, superiore, detestabile e sicuro di sè, l’attore Premio Oscar porta sul grande schermo gran parte delle caratteristiche tipiche del personaggio “waltziano” senza però disdegnare un pizzico di innovazione e di contestualizzazione dello stesso in un’ambiente piuttosto particolare.
Inquadrare Tarzan non è affatto facile. Potremmo semplicisticamente definirlo uno dei tanti live-action sul mercato e, pur avvicinandoci ad una definizione, non riusciremmo comunque a cogliere gli aspetti più positivi della pellicola. Il film infatti è una favola moderna, un film dai forti toni ambientalisti e umani che cala temi profondi come l’ambiente stesso e la schiavitù in un contesto di fantasia. Tra i suoi difetti, quali i frequenti cali di ritmo e le difficoltà di una narrazione mai troppo fluida, in qualche modo Tarzan riesce a districarsi portando allo spettatore forti e significativi messaggi, approfondendo quello che il film originale e le trasposizioni avevano accennato solo in parte. E’ una pellicola semplice, a volte banale, diretta in modo rivedibile e che esaurisce ben presto la sua spinta narrativa, ma rimane comunque un’opera capace di non essere, almeno totalmente, fine a se stessa.
Scheda film
Titolo: The Legend of Tarzan
Regia: David Yates
Sceneggiatura: Craig Brewer, Adam Cozad
Cast : Alexander Skarsgård, Margot Robbie, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Djimon Hounsou, Simon Russell Beale, Jim Broadbent, Casper Crump, John Hurt
Genere: Azione, Avventura
Durata: 110′
Produzione: Village Roadshow Pictures, Dark Horse Entertainment, Jerry Weintraub Productions, Riche Productions
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 14/7/16
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