Cinque minuti. Cinque minuti di adrenalina, di spade scintillanti, di mostri enormi (elefanti con agente mutante stile Hulk, per intenderci). E ancora… Jude Law…assieme ad uno strepitoso Eric Bana (che torna a vestire i panni del condottiero / Re per l’ennesima volta al cinema) in scena a firma di Guy Ritchie.
King Arthur: Il potere della spada, nelle sale italiane a partire dal 12 Maggio è, nelle intenzioni della casa di produzione, la Warner Bros, solamente il primo di altri sei film ispirati alla saga di re Artù e dei suoi cavalieri. Combattimenti, vendette sulla vita e sui nemici “conquistati” sul campo durante le battaglie in una sequela di colpi di scena, scontri e lotte all’ultimo sangue (è il caso di dirlo!). Bene contro male insomma. No… troppo riduttivo perché sin da subito King Arthur dimostra di essere un film pregno di pathos diverso dal solito: un’avventura, un sogno ad occhi aperti. Uno squarcio nel lindo del mondo para medievale raffigurato con abilità da sceneggiatori e messo su tela dal regista dell’opera, Guy Ritchie – qui nelle vesti anche di sceneggiatore assieme ad altri due brillanti scrittori.
Warner Bros fa centro, mostrandoci realtà e finzione, sangue e battaglie e l’eterna lotta tra “buoni” e “cattivi” regalandoci emozioni e suspence. Sul palco del Romics Isabella Dalla Vecchia che ha magistralmente introdotto la visione con un intervento dedicato a “Le radici italiane di Re Artù”. Nel film assisteremo inoltre a combattimenti corpo a corpo, più in stile kung fu o arti marziali in realtà che medievali… ma i fan sono avvisati: il risultato sarà spettacolare. Romics insomma, che si dimostra, per qualità degli eventi, delle anteprime e dei nomi del mondo del fumetto ospitati, sempre di più “Fiera da battere”.
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