Le urla scatenate dei fan per la giovane attrice americana Jennifer Lawrence, presente ieri alla 74a edizione della Mostra Cinematografica di Venezia per la presentazione di Mother! (Darren Aronofsky), non hanno sovrastato e nemmeno zittito i fischi del pubblico che in sala aveva appena assistito alla prima mondiale del film del già regista di The Wrestler (2008) e Black Swan (2010).
Il genere horror della pellicola vede al centro del dramma HIM (Javier Bardem) e mother (Jennifer Lawrence), scrittore lui, sua musa lei. Due personaggi senza nome e dal destino infernale. Vivono in una magione che mother trasforma in una dimora perfetta per lei ed il suo compagno dopo che questa era stata teatro di un incendio. Ma tutto è fin troppo perfetto e quegli stessi ambienti così rassicuranti all’inizio si tramutano in un incubo per lei. L’arrivo di due sconosciuti senza nome (Michelle Pfeiffer e Ed Harris) introduce o meglio rivela il male sempre esistito in quella casa.
Il film girato in Canada nell’estate del 2016 non convince affatto. Si propone come esperienza allucinatoria e diabolica che non impressiona. Non suscita quella paura così tipica degli horror. In sala, a momenti, si è persino sentito il pubblico ridacchiare. Certo una reazione non troppo lusinghiera per il regista, che ha scelto la Lawrence per interpretare un ruolo che non è, forse ancora, nelle sue corde. Senza nulla togliere al talento innegabile dell’attrice la sua figura ancora non si adatta a ruoli da “adulta.” Ampio è il contrasto con il personaggio di Michelle Pfeiffer, la cattiva che non delude mai. La Lawrence sembra quasi una adolescente spaventata, più che una compagna rassicurante per lo scrittore. Senza dubbio, il regista ha calcato la mano sul carattere innocente, angelico e virtuoso di mother. Per questo, il materiale pubblicitario del film è intriso di spiritualità, un po’ eccessiva, azzarderei blasfema per certi versi, ma probabilmente funzionale al messaggio che la sceneggiatura mirava a veicolare. Anche se non è ben chiaro quale esso sia! Troppo misticismo. Troppa astrattezza. Poca sostanza. Molto talento mal sfruttato. Un flop. Peccato, perché questo cast stellare guidato da un regista di tutto rispetto prometteva bene.
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