Un film velato di meraviglia. E di dolore. Ecco cos’è Manuel, prodotto da Bibi film in collaborazione con Tim Vision. Un film forte, di impatto. Mai banale o scontato che parla di vita, di amore ma anche di quanto l’umanità sia incredibilmente sola. E a volte folle. Un film ben costruito, curato e d’effetto: l’Italia può e deve ancora dire la sua nella settima arte. Sa farlo. Ed il pubblico risponde quando sul piatto viene servita qualità. Manuel ne è la prova.
La trama: Manuel ha appena compiuto 18 anni e per lui è arrivato il momento di lasciare l’istituto per minori privi di genitori in cui ha vissuto gli ultimi anni dopo che sua madre è stata arrestata. La nuova libertà ha però un sapore dolce amaro. Andando in giro per le strade del suo desolato quartiere, da solo con le sue speranze e paure, Manuel cerca di lasciarsi l’adolescenza alle spalle e di diventare un adulto responsabile. Deve dimostrare alle autorità che può occuparsi della madre qualora le vengano concessi gli arresti domiciliari. Ma sarà capace di ridarle la libertà senza perdere la propria?
Una regia vivida, efficace ed impeccabile, lontana anni luce dallo “schema fiction” a cui siamo oramai abituati. A cui si aggiunge una fotografia d’eccellenza per un dramedy pieno di sentimento, emozioni e vitalità. Sceneggiatura serrata senza un solo istante di confusione o cedimento. Cast in parte e di ottima fattura: un plauso speciale va alla bellissima e bravissima Giulia Elettra Gorietti che sa emozionare e trasmettere forza e coraggio al pubblico che ne resta letteralmente abbagliato.
Presentato alla 74a Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia – Selezione Cinema nel Giardino (2017).
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