Un giorno per poter essere se stessi ma mai nello stesso corpo, un giorno per mischiare la natura degli altri alla propria, un giorno per amare sempre e comunque la stessa persona “ogni giorno”. Ma si può veramente amare qualcuno la cui immagine riflessa nello specchio non è mai la stessa?
“A” è uno spirito che ha la capacità di svegliarsi ogni giorno nel corpo di un altro e vivere per 24 ore la sua vita, ma quando incontra lei, scopre l’amore e si rende conto che non è facile amare chi sai che non potrà mai essere suo per sempre. E se questo non fosse il vero grande amore ma solo un mezzo necessario per arrivare a raggiungerlo?
Tratto dal best sellers internazionale dello scrittore statunitense David Levithan, Ogni Giorno è una commedia adolescenziale di genere sentimentale che lancia un messaggio positivo: l’amore, quello vero, va oltre il corpo, oltre l’estetica, l’amore puro va oltre l’involucro perché quello che conta è l’anima di una persona, quello che ci porta ad incrociare la nostra vita con quella di un’altra persona è la sua essenza.
Il film parte da un’idea alquanto originale, e la protagonista femminile, l’attrice Angourie Rice, è deliziosa ma la pellicola non decolla mai del tutto: a tratti è noiosa e stucchevole; la mancanza di una sottile ironia tipica dei teenager fa sì che si riesca con facilità a distrarsi in alcuni momenti e soprattutto manca una più approfondita ed accurata descrizione psicologica di questa entità protagonista. La mancanza di un unico protagonista maschile forse non consente allo spettatore di empatizzare fino in fondo con “A” e personaggi secondari, che avrebbero potuto avere una rilevanza diversa, tipo la famiglia di lei, sono completamente messi ai margini. Il finale, però, per quanto scontato e banale è forse l’unico possibile e risolleva le sorti di un film che non ha sfruttato a pieno il suo potenziale.
Ogni Giorno – Recensione
5
voto
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