L’horror di Jordan Peele non terrorizza ma inquieta, non fa saltare sulla sedia ma disturba. E’ un’angoscia serpeggiante, un dubbio che si insinua e mira alla mente e al cuore, più che allo stomaco. Politico? Ipertestuale? Regista raffinato, Peele ha vinto l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale nel 2017 con il film Scappa – Get Out e possiede quella precisa consapevolezza della paura che hanno solo i malinconici oppure gli umoristi, alla Woody Allen. Tanto che nel suo curriculum c’è il duo comico americano Key & Peele.
Con “Noi” il regista non si allontana da queste premesse e mette in scena un film del terrore dove ogni fatto rimanda a qualcosa d’altro. Non si esce dalla sala spaventati, ma confusi, sorpresi e attanagliati da una sensazione sgradevole. La storia raccontata è – a una prima lettura – piuttosto semplice: Adelaide (Lupita Nyong’o), si reca in vacanza a Santa Cruz con marito e figli: un bambino e un’adolescente. Peccato che proprio quei luoghi siano stati teatro di un suo dramma infantile. Infatti, sottraendosi alla sorveglianza dei genitori, si era smarrita in un luna park sulla spiaggia finendo in una casa degli specchi, dove si era palesato un suo esatto doppio dal ghigno infernale.
Suggestioni inquietanti quelle del doppio, del gemello uguale ma non identico, dell’ombra che un po’ ci perseguita e un po’ si vuole staccare da noi. Di Adelaide non sappiamo molto se non che amava ballare e che negli anni 80 guardava la tv, dove appare lo spot di Hands Across America, evento benefico del 1986 in cui si coagulano le contraddizioni sociali di un paese diviso. Un evento di beneficienza mai andato in porto e miseramente fallito. Perché i poveri e i derelitti, forse è meglio che rimangano dove sono, e cioè da qualche altra parte, lontano dagli occhi, nell’ombra.
Fatto sta che dal buio qualcosa sguscia fuori. L’inizio del film recita che ci sono km e km di stazioni metropolitane abbandonate, immensi spazi vuoti, nei sotterranei degli Stati Uniti. E così Adelaide, ormai adulta, moglie e madre felice, si ritrova a dover fare i conti con un passato che ritorna. Ma non è solo il suo passato, non è solo il suo dimenticato e sepolto, ma quello di un’intera nazione.
Il finale del film ribalta completamente la prospettiva e rende comprensibili alcune dinamiche, dando una piega fantascientifica ma anche profondamente sociale alla storia narrata. Peele non guarda tanto ai dettagli, che rimangono suggestioni visive ed estetiche mirate a una bellezza formale, ma al contenuto intellettuale della sua messa in scena. Questo potrebbe non essere apprezzato da tutti gli spettatori, soprattutto da quelli che si aspettano principalmente di essere spaventati e di poter ricongiungere alla fine tutti i pezzi del puzzle. Non tutti i pezzi del puzzle di Noi combaciano alla perfezione, qualche domanda resta senza risposta.
Noi è un horror che porta in un’altra dimensione, che non è solo quella dell’incubo o del sogno, ma anche quella della consapevolezza etica e sociale che nasce dal ribaltamento di una prospettiva. Senza questa operazione intellettuale, diventa difficile afferrare il significato, sia di un film del terrore che dell’esistenza umana.
DATA USCITA: 4 aprile 2019
GENERE: Horror
ANNO: 2019
REGIA: Jordan Peele
CAST: Lupita Nyong’o, Winston Duke, Elisabeth Moss, Anna Diop, Kara Hayward, Tim Heidecker, Yahya Abdul-Mateen II, Evan Alex, Emile Alex, Shahadi Wright-Joseph, Cali Sheldon, Noelle Sheldon, Duke Nicholson
PAESE: USA
DURATA: 120 minuti
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
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