Presentato alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione “Alice nella città”, dove ha vinto il premio Panorama Italia e alla 38′ edizione del “Fantafestival” di Roma vincitore del premio Maria Bava come miglior lungometraggio, e proiettato con successo al “FiPiLi Horror Festival” di Livorno, Go Home – A casa loro è il secondo lungometraggio della regista Luna Gualano. Il precedente Psychomentary era stato premiato al TOHorror Film Fest di Torino per la Migliore opera prima ed i Migliori effetti speciali.
La regista aveva trattato sotto forma di horror alcuni temi sociali, come la disparità di trattamento fra i cittadini e il potere della polizia. Nel suo videoclip Supercherry – in concorso al 39 esimo FantaFestival di Roma – vengono descritte alcune spogliarelliste vampire in night club che si cibano dei clienti del locale.
Ma anche Go Home- a casa loro non scherza in quanto a terrore, sotto ogni punto di vista. Racconta infatti di come, durante una manifestazione di protesta neofascista contro i migranti, proprio di fronte a un centro di accoglienza, si alzi improvvisamente una strana nebbia, di carpentiana memoria, confine tra il mondo possibile e quello impossibile. Se l’odio è un virus, pronto indistintamente a colpire, è proprio quel che accade. Grazie ad effetti speciali di grande efficacia, ritorna l’iconografia classica degli zombie, stavolta in versione metropolitana, con morti viventi imbambolati che non sembrano brillare per acume, ma spiccano per implacabile fame e ferocia. La metafora sociale e politica è da subito evidente, ma questo non deve creare pregiudizi semplicistici.
Go Home, realizzato grazie a un crowdfunding, è un horror calibrato ed efficace, capace di spaventare veramente, anche attraverso un ritmo non convenzionale, dove viene privilegiata la reazione emotiva all’azione serrata. Il clima di attesa è quello che si respira abitualmente nei centri di accoglienza, che sono “non luoghi” fatti apposta per una location da catastrofe incombente.
Il protagonista è Enrico (Antonio Bannò) un ragazzo dalla chiara fede politica, che per sfuggire agli zombie si rifugia e viene accolto nel centro sociale assediato. Raccontare cosa accadrà, rischia di rovinare la storia. Molti degli attori sono non professionisti provenienti dal laboratorio di recitazione e videomaking Il ponte sullo schermo, esperienza di lavoro con i richiedenti asilo di cui la regista è volontaria e docente.
Tra gli interpreti, tutti perfettamente nella parte, spicca il personaggio di Ibrahim – interpretato da Sidy Diop, visto in Gomorra – la serie.
Il conduttore radiofonico Emiliano Rubbi è co-autore del soggetto e della sceneggiatura.
La musica è composta principalmente da quest’ultimo, Eugenio Vicedomini ed altri gruppi underground romani ma la presenza di ballate tristi cantate in dialetto (Il Muro del Canto) contribuisce a dare un senso di straniamento e al contempo di appartenenza che riproduce quella commistione tra cultura popolare e culture straniere, che definisce la nuova realtà sociale.
La bella locandina rossa del film è stata realizzata dal fumettista Zerocalcare.
Go Home – a casa loro – non nasce solo da un progetto autofinanziato e dagli alti fini sociali, ma è anche un lavoro di ottima regia, originale e nuovo, a dispetto della presunta prevedibilità del tema, nei ritmi e negli intenti. Gli zombi sono sempre metafora di qualcosa d’altro, come lo sono anche i vampiri (parassitismo, incantatori, ladri di energia e forza vitale) e i lupi mannari (aggressività e sessualità), ma questo non rende per questo Go Home un epigono di Romero. Il coraggio della presa di posizione netta, nel raccontare una situazione orrorifica attraverso un altro orrore, la bravura degli interpreti– un’Africa forte, dignitosa e silenziosa come uno dei suoi protagonisti, una sorta di gigante buono, simbolo di un continente – aumenta il valore di un film che già di per sé merita la massima attenzione, ed è capace di parlare a tutte le generazioni. Probabilmente, soprattutto ai più giovani, che non hanno gli occhi appannati dal cinismo e dal pregiudizio.
DATA USCITA: 15 aprile 2019
GENERE: horror
ANNO: 2018
REGIA: Luna Gualano
CAST: Annabella Calabrese, Antonio Bannó, Sidy Diop, Cyril Dorand Domche Nzeugang, Shiek Dauda, Mounis Firwana
PAESE: Italia
DURATA: 85 Min
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