Difficile trovare difetti. Si può riassumere con queste tre parole il concerto di Ultimo del 2 giugno andato in scena al Pal’Art Hotel di Acireale davanti ad una platea davvero incredibile. Tutto esaurito per entrambe le tappe (oltre al 2 giugno il cantautore replicherà anche stasera), file interminabili e fan all’entrata disposti a tutto pur di trovare un biglietto. Questo è lo scenario iniziale del concerto che viene completato dalla vista di tutti i settori (parterre e tribune) stracolmi di fan ben attrezzati di magliette, fasce e gadget vari del cantante. Il via arriva abbastanza puntuale e Ultimo si presenta sul palco con i componenti della sua band pronto a far iniziare un viaggio di circa due ore ai suoi spettatori.
Un viaggio dicevamo. Come quello del palloncino rosso grande protagonista dei video che sul maxi-schermo in fondo al palco accompagnano quasi tutte le canzoni. Il palloncino va tra lande desolate, palazzi, foreste e boschi rappresentando la perfetta metafora di una specifica fase di vita, quella della giovinezza, che ci porta a battere strade sempre diverse fino a trovare il nostro posto del mondo. E alla fine anche lui lo trova quando, sul finire del concerto, si manifesta di presenza proprio accanto ad Ultimo che lo lascia volare via. Del resto tutte queste metafore si possono rintracciare anche nelle parole e nei versi del cantautore romano, capace di disegnare con i suoi testi e con la sua voce momenti e piccole fotografie che ognuno di voi ha già visto nella propria vita.
La scaletta vanta praticamente quasi tutti i brani del giovane artista. Non manca ovviamente “Pianeti”, brano che come ha spiegato lo stesso Ultimo (“Sono passati circa due anni, ma io devo ancora tanto a questo pezzo visto che se molti di voi hanno iniziato ad ascoltarmi il merito è anche suo”) ha dato il via al suo exploit, fino ad arrivare ai successi come “Cascare nei tuoi occhi”, “Giusy”, “Ti dedico il silenzio”, “Peter Pan” e la canzone che gli è valso il secondo posto nell’ultimo Festival di Sanremo “I tuoi particolari”. Se non serviva di certo un live per capire la bravura del cantautore romano nello scrivere, visto che ci troviamo davanti a quello che probabilmente è tra i migliori cantautori della sua generazione, il concerto serve semmai a confermare anche le grandi doti dell’artista come performer: impeccabile vocalmente, anche nei passaggi dalle note più basse a quelle più alte o ai cambi di metrica, e abile anche nel coinvolgere il suo pubblico che non smette nemmeno per un attimo di cantare.
Sul finire, con un Ultimo visibilmente emozionato per la passione con cui i fan hanno seguito tutto il concerto, il live si chiude con “La stazione dei ricordi”, un brano intimo e parlato accompagnato da una serie di foto e di video che ritraggono un giovanissimo Niccolò in compagnia di amici e familiari da bambino o da ragazzo.
Tra “gli amici cari” c’è anche il pianoforte, strumento che lo accompagna da tutta una vita, che non può mancare ovviamente anche durante il live. L’artista si siede al piano in più momenti ma decisamente particolare è quello più intimo dove esegue un medley di diversi suoi brani accompagnato, oltre che dal pianoforte, solo da violoncello e violino, regalando una rivisitazione di brani pop in chiave simil-classica che non può non essere apprezzata per la sua delicatezza. Il resto poi non è solo emozione ma anche una scarica di energia, grazie anche alla bravura dei musicisti che lo accompagnano e alla carica, come detto già, del pubblico che sembra non stancarsi mai dall’accompagnare Ultimo nelle sue canzoni.
Come già detto all’inizio, è difficile trovare qualcosa che non vada nel live di Ultimo. Tutto sembra essere studiato alla perfezione: dal setting, alle luci, passando per l’ordine della scaletta e all’alternare momenti intimi a quelli più ricchi di energia. Il tutto coronato ovviamente anche dalle grandi capacità al microfono dell’artista romano e dalle sue parole che non possono non colpire e lasciare il segno in chi ascolta.
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