Un appuntamento imperdibile, anche per noi di Insidetheshow, quello dei concerti al Teatro Antico di Taormina. Non potrebbe essere altrimenti, come ogni estate infatti sul palco taorminese arrivano alcuni dei nomi di maggior successo, italiani e non solo. Il 13 giugno è stato il turno di Francesco Renga, artista che ormai è diventato una vera e propria colonna della canzone italiana. Vincitore anche di un Festival di Sanremo (con il brano “Angelo“), Renga è tra i cantanti che sono riuscito a ritagliarsi ormai stabilmente uno spazio importante nelle classifiche del nostro paese e nel cuore dei fan, come dimostra anche un ben nutrito zoccolo duro presente al Teatro Antico per il suo live. A dire la verità, il Teatro un po’ a sorpresa non è tutto esaurito, con qualche settore un po’ sguarnito di spettatori, ma ciò non toglie valore all’esibizione dell’artista né, tanto meno, al coinvolgimento del pubblico presente al Teatro.
Un live composto da circa quaranta canzoni (tenendo conto ovviamente anche del medley acustico eseguito a metà concerto) per più di due ore di musica che non avranno certo lasciato scontenti i fan accorsi al Teatro. In scaletta sono infatti presenti, ovviamente, tutti i brani più famosi di Renga: si passa dalla già citata “Angelo”, fino ad altri successi sanremesi come “La tua bellezza” o alla bellissima “Tracce di te”. Non mancano brani meno noti, che però ottengono comunque successo tra il pubblico presente e poi le canzoni che compongono il disco “L’altra metà” che hanno un valore particolare per l’artista come spiegato in una delle (brevi) pause dal cantato dallo stesso Renga: “Le canzoni di questo disco per me hanno un valore speciale. Ho trovato ispirazione per un nuovo modo di scrivere, rappresentano quindi per me una sorta di spartiacque della mia carriera”.
Parlavamo dei fan, che per due ore piene hanno cantato ogni canzone eseguita sul palco dall’artista. Ma lo stesso Renga si è dimostrato pronto a coinvolgerli e a renderli partecipi in più fasi del concerto, prestandosi anche a qualche stretta di mano di tanto in tanto alle fan che, dai settori più bassi del Teatro, accorrevano verso il palco. Altro merito dell’artista è quello di non aver mai messo in secondo piano i suoi musicisti: sei componenti, nella fattispecie, che più volte hanno “giocato” e dialogato con il cantante attraverso i loro strumenti e che sono stati in più di un’occasione ringraziati e nominati da Renga che ha concesso così un giusto tributo e dei giusti momenti dedicati agli assoli ai suoi compagni di viaggio.
Forse, se si vuole per forza trovare un difetto in un concerto del genere, l’ordine dei brani in scaletta non risulta particolarmente vincente visto che, specie nella prima parte dell’esibizione, c’è una certa monotonia di note, temi e pezzi simili tra loro. Inevitabile però quando ti esibisci per più di due ore e porti sul palco buona parte di una discografia che, come è giusto che sia, mostra una certa evoluzione musicale e una ben marcata differenza anche sonora tra i brani più recenti e quelli più datati. Per quanto riguarda il setting, invece, il giudizio sulla cornice taorminese è sempre lo stesso e cioè eccellente: impossibile infatti non amare il perfetto connubio tra musica e profumo di storia che si vive all’interno delle mura del Teatro Antico. Così come perfetto risultano i giochi di luce che accompagnano Renga durante il corso di tutta l’esibizione.
Nel complesso il giudizio sul concerto può essere positivo anche considerando il carisma e la qualità della performance di Francesco Renga, un vero e proprio “capitano” della canzone italiana odierna. Risente semmai, come già detto, un po’ di una certa monotonia musicale ma anche quello è inevitabile se si considera la lunga durata dell’esibizione che avrà sicuramente reso contenti molti dei fan accorsi al Teatro Antico per ascoltare Renga e la sua bellissima voce in una cornice così magica.
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