Il 17 giugno è stato il giorno di un grande ritorno in una bellissima cornice: quello di Luciano Ligabue allo Stadio “Franco Scoglio-San Filippo” di Messina. Due anni dopo l’ultima volta in Sicilia (tre tappe al Pal’Art Hotel di Acireale), il cantautore torna quindi nell’isola per il suo nuovo tour, figlio dell’album “Start”, negli stadi italiani. La serie di live era iniziata proprio pochi giorni prima allo stadio “San Nicola” di Bari e lo spettacolo visto a Messina quindi è quasi inedito, oltre ad essere differente per quanto riguarda alcuni brani in scaletta rispetto al precedente. Non mancano ovviamente le canzoni che fanno parte dell’ultimo album (tra cui i singoli “Certe donne brillano”e “Luci d’America”) così come non mancano nemmeno i grandi classici della discografia del cantautore, per una durata complessiva di circa due ore piene di adrenalina, energia ed emozioni.
Per quanto riguarda la scaletta, come abbiamo già accennato, ce n’è davvero per tutti i gusti. Si va dai classici intramontabili come “Certe Notti”, “Piccola stella senza cielo” o “Urlando contro il cielo” fino alle “nuove arrivate” e cioè i brani che compongono il nuovo album “Start”. Da segnalare anche la presenza di “A modo tuo”, brano scritto dal cantautore e cantato originariamente da Elisa che è stato annunciato dallo stesso Ligabue così: “Questo è un brano che inizialmente non volevo contare, mi sembrava troppo intimo. L’ho dato ad Elisa ma poi ho visto quanto vi piace e ho voluto portarlo sul palco anche questa sera“. Da segnalare anche la presenza di due medley, uno acustico e uno rock, in cui Liga regala al pubblico alcune delle sue hit più note e più amate: nella prima parte a dargli nuova vita sono solamente il cantante e la sua chitarra, in una versione acustica accompagnata nota per nota dalla voce del pubblico; il secondo, definito il “Rock Club” vede invece tutti i membri della band del cantautore suonare a pochissima distanza dai fan su una piccola piattaforma quadrata, molto simile ad un’isoletta, collegata dal palco grazie ad una passerella.
Impeccabili, come sempre, anche i membri della band di Ligabue con cui lo stesso cantautore “gioca” più e più volte e con cui si nota subito un affiatamento rarissimo, figlio anche dei tantissimi anni di collaborazione assieme. Tra questi c’è anche l’ormai solito “Capitan” Federico Poggipollini, colonna dei musicisti del cantante. Anche la forma del palco accompagna alla perfezione la performance: alle spalle dei maxi-schermi in cui, in presa diretta, compaiono i primi piani del cantante, del suo pubblico e della sua band, dando la possibilità così anche a chi dista dal palco di godersi pienamente tutto lo show. La forma di questi schermi, su cui spesso vengono mandate anche immagini che accompagnano le varie canzoni, ricorda quello dei tasti di un telecomando, tra i quali non può mancare ovviamente il triangolo che, proprio come il nome dell’album dell’artista, indica lo “Start“. A completare il tutto i perfetti giochi di luce che riescono a creare la giusta atmosfera sia quando si tratta di dare la giusta dose di intimità e di emozioni sia quando si tratta invece di dover caricare il pubblico.
Davvero difficile trovare delle pecche allo show messo in scena al “San Filippo” da Ligabue. Del resto si tratta di uno dei mostri sacri della musica italiana e le aspettative non possono che essere sempre alte per un suo live. Anche questo volta però il rinnovamento apportato allo spettacolo e il mix tra canzoni più recenti e hit del passato risulta vincente, segno tangibile del fatto che Ligabue è ancora sulla cresta dell’onda e che vuole tenersi lo scettro di re del rock italiano ancora per molto tempo.
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