Reduce dal Festival di Locarno, dove il nuovissimo Our Sunhi gli ha appena fatto conquistare il Pardo per la migliore regia, mister Hong Sang-soo si appresta ora a conquistare anche l’Italia con In Another Country! La sorridente commedia interpretata da Isabelle Huppert, e applaudita a Cannes lo scorso anno, uscirà infatti in 22 sale giovedì 22 agosto grazie alla Tucker Film.
Diversamente dalla Francia, dove l’eccentrico regista sudcoreano è ormai da tempo considerato un’icona, è la primissima volta che una sua opera viene distribuita nel nostro Paese. E anche le modalità di distribuzione, sfruttando l’avvento digitale, rappresentano una novità: In Another Country sarà disponibile in due versioni 2K, a discrezione dei singoli esercenti, e potrà accontentare sia i cinefili duri e puri (copia originale con sottotitoli) che gli spettatori normalmente curiosi (edizione italiana).
Dopo l’anteprima di lunedì scorso al Sacher di Roma, e l’imminente anteprima al Visionario di Udine (programmata per mercoledì 21 agosto), il film offrirà dunque al pubblico italiano una doppia occasione da non perdere: quella di conoscere più da vicino Hong Sang-soo, pilastro del rinascimento cinematografico coreano assieme a giganti come Park Chan-wook o Kim Ki-duk, e quella di ammirare Isabelle Huppert alle prese con un film (una commedia balneare) e un contesto (la Corea del Sud) decisamente inusuali.
Vero e proprio divertissement d’autore, inserito dai Cahiers du Cinéma tra i cinque migliori titoli del 2012, In Another Country è una delicatissima variazione sul classico tema delle geometrie sentimentali. Anzi: le variazioni, per essere precisi, sono tre. Tante quante le storie che Hong Sang-soo ricama addosso alla Huppert, qui lontanissima dall’algida Pianista hanekiana, moltiplicando il suo personaggio e la sua vita. Tre diverse Anne, dunque, e tre diverse vite attorno a cui ruotano discorsi, figure e situazioni che si ricombinano come in una partitura musicale. Un continuo scambio di simmetrie, garbato e compiaciuto, che riporta volutamente alla migliore grammatica espressiva d’Oltralpe (pensiamo a Resnais, per esempio, o a Rohmer) e che invita a riflettere sugli altri paesi che ognuno porta dentro di sé…
«Mi viene in mente – ha scritto la grande attrice parigina nel diario tenuto durante la lavorazione – ciò che disse Godard, sul set di Passion, quando si ruppe la macchina da presa e lui fermò tutto: ‘Conta anche il mio desiderio’. È una frase che non ho mai dimenticato. Come se alla fine, quando si fanno i film, fossimo legati ad ogni sorta di imperativo tecnico dimenticando, però, l’essenziale. Hong Sang-soo, appunto, tiene invece conto prima di tutto dell’essenziale. Dei desideri. E anche del gioco…».
Cinema dell’essenziale, cinema dei desideri, cinema del gioco: ecco In Another Country ed ecco Hong Sang-soo, con i suoi gloriosi vent’anni di carriera, gli applausi raccolti nei maggiori festival europei (Cannes, Berlino, Venzia, Locarno) e una familiarità ancora tutta – o quasi tutta – da costruire con le platee italiane. Una familiarità che, a partire dal 22 agosto, sarà finalmente a portata di mano!
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