In occasione dei cento anni dalla nascita di Lisetta Carmi, Palazzo Ducale di Genova presenta una grande mostra dell’artista e fotografa genovese, che nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di percorrere vie diverse dando sempre voce agli ultimi. Il titolo della mostra: “Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano”, un viaggio che parte da Genova e dall’Italia per raccontare con il suo sguardo acuto e lucido realtà lontane e mondi in trasformazione, con inedite immagini a colori che affiancano le serie più famose in bianco e nero.
In mostra le immagini della serie dei travestiti degli anni Sessanta – pubblicate nel 1972 suscitando scalpore e segnando le ricerche fotografiche di molti artisti internazionali, non solo in bianco e nero ma anche a colori – e la serie inedita Erotismo e autoritarismo a Staglieno in cui il famoso cimitero monumentale del capoluogo ligure si trasforma sotto l’obbiettivo della fotografa in un ritratto della società borghese ottocentesca e dell’erotismo associato ai monumenti funebri.
Negli scatti della Carmi, Genova emerge nelle sue sfaccettature inaspettate, col racconto del mondo del lavoro nelle famose immagini di Genova – porto e dell’Italsider ma anche quelle, in parte inedite, dell’Anagrafe e degli aspetti della vita culturale e sociale della città.
Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924, in un’agiata famiglia ebrea della media borghesia. A causa delle leggi razziali è costretta nel 1938 ad abbandonare la scuola e a rifugiarsi con la famiglia in Svizzera. Nel 1945, al termine della guerra, torna in Italia e si diploma al conservatorio di Milano. Negli anni seguenti tiene una serie di concerti in Germania, Svizzera, Italia e Israele. Nel 1960 interrompe la carriera concertistica e si avvicina in modo casuale alla fotografia trasformandola in una vera e propria professione. Dopo aver realizzato nel 1964 un’ampia indagine nel porto di Genova, diventata poi una mostra itinerante, continua un reportage sulla Sardegna iniziato nel 1962 e che terminerà negli anni Settanta. Nel 1971 compra un trullo in Puglia, a Cisternino. Il 12 marzo 1976 conosce a Jaipur, in India, Babaji Herakhan Baba, il Mahavatar dell’Himalaya, incontro che trasformerà radicalmente la sua vita. Negli anni realizza una serie di ritratti di artisti e personalità del mondo della cultura tra cui vanno menzionati Judith Malina, Joris Ivens, Charles Aznavour, Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana, César, Carmelo Bene, Luigi Nono, Luigi Dallapiccola, Claudio Abbado, Jacques Lacan e Ezra Pound. Di quest’ultimo si ricordano i celebri scatti realizzati nel 1966 presso l’abitazione del poeta sulle alture di Zoagli in Liguria.
A chi le chiedeva “Chi ti ha insegnato a fotografare?” lei rispondeva “La vita”.
Lisetta Carmi muore, o come avrebbe detto lei, abbandona il suo corpo terreno, il 5 luglio del 2022 a Cisternino.
Mostra a cura di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio Lisetta Carmi, che ha ideato numerose mostre dell’artista negli ultimi anni e da Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova.
La mostra è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei ed è visitabile fino al 30 marzo 2025.
Genova, Palazzo Ducale – Sottoporticato
Orari: da martedì a domenica, ore 10-19
Info:
Ticket Office:
biglietteria@palazzoducale.genova.it
Centralino:
tel. 010 8171600
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