Tra i registi che negli ultimi anni si sono segnalati in maniera particolarmente positiva c’è Ferzan Ozpetek che, con film quali ‘Mine Vaganti‘ e ‘Magnifica presenza‘, è riuscito a conquistare il pubblico italiano, anche grazie allo splendido lavoro di molti intepreti da lui scelti. E’ il caso di Bianca Nappi che ha lavorato con il regista italo-turco per la prima volta nel film ‘Un giorno migliore’ e che è stata poi voluta fortemente dallo stesso Ozpetek anche per i suoi due lavori successivi, citati in precedenza. L’attrice pugliese aveva già fatto tanto altro vantando una discreta esperienza sia in campo teatrale sia in campo televisivo, dove il pubblico l’aveva potuta conoscere e apprezzare per la sua partecipazione in numerose serie e fiction TV. Noi di MyReviews Abbiamo contattato in esclusiva Bianca Nappi per parlare con lei della sua carriera e dei suoi progetti per il futuro.
Tanta televisione e teatro, qualche apparizione cinematografica fino a quando, nel 2008, hai iniziato a lavorare con il celebre regista Ozpetek. Come è nata questa collaborazione e che persona è il regista?
Abbiamo iniziato a collaborare in maniera molto casuale. Sono andata a fare da spalla in un casting per degli spot del ministero che girava proprio Ferzan e, una volta lì, anche io sono finita a sostenere questi provini e alla fine mi ha scelto per uno di questi spot. Da lì è iniziato tutto, perché lui stava preparando il film ‘Un giorno perfetto‘ e mi ha richiamata per propormi un piccolo ruolo e dopo ci sono stati lavori più significati come appunto ‘Mine Vaganti‘ e ‘Magnifica presenza‘. E’ un grande regista e le due caratteristiche che mi piacciono di più di Ferzan sono che è molto intelligente ed è dotato di grande ironia. Un’altra cosa che mi ha colpito di lui è che ha un grandissimo intuito, su tanti aspetti, sia sulle persone, che sui film e su altre cose e non è da tutti.
Di recente hai partecipato al film “Controra” di Rossella De Venuto. Che ruolo hai interpretato e cosa puoi dirci di questa esperienza?
E’ un’opera prima a cui io tengo tanto perché Rossella, oltre a essere una sceneggiatrice, è anche una regista molto brava. Lei debutta con questo film che è molto particolare perché è un genere quasi inedito nel panorama italiano dal momento che, nel nostro paese, se ne fanno davvero pochissimi di film che siano thriller che in qualche modo strizzano l’occhio all’horror, pur non essendolo, e già anche solo il noir stesso è un genere poco sperimentato dai registi italiani. Ha scelto questa storia molto “strana”, in cui già di per sé c’è il contrasto tra il noir e il sole della Puglia dove il film è ambientato, ed io sono stata felicissima di prendervi parte e sono contenta che la pellicola partecipi al Bif&ST Film festival di Bari. Il film parla di questa donna irlandese che si trasferisce con il marito in Puglia e in questo nuovo posto in cui arriva iniziano a succedere degli eventi, che non è chiarissimo se accadano davvero o nella sua mente. Il mio personaggio è quello di un’amica che loro conoscono in questo nuovo ambiente e che però in realtà è una sorta di “strega”, piena di paure e ossessioni e ad un certo punto perde un figlio e attribuisce la colpa alla presenza dell’altra donna. E’ un personaggio molto particolare, davvero diverso da quelli che fino ad ora avevo intepretato.
C’è qualche regista in particolare con cui ti piacerebbe in futuro collaborare?
Come molti miei colleghi mi piacerebbe tantissimo lavorare con Paolo Virzì, perché penso sia uno di quei registi molto intelligenti che riescono a mettere in ogni film qualcosa di nuovo e di diverso ed è per questo che amo i suoi lavori. Poi, ovviamente, mi piacerebbe molto lavorare anche con tanti altri, penso ad esempio a Matteo Garrone o a “nuovi” registi come Sidney Sibilia, che ha diretto ‘Smetto quando voglio’, ed è davvero molto forte. Ti dico la verità, penso che l’Italia sia piena di registi interessanti quindi te ne potrei nominare tanti altri, però istintivamente mi sono venuti quelli, anche perché mi piace molto la commedia e come Paolo Virzì riesce a trattarla in modo molto elegante
Televisione, Cinema e Teatro: sei un’attrice piuttosto completa e hai avuto modo di sperimentarti in tutti e tre i campi. In quale di questi ti sei trovata meglio e quale pensi siano le principali differenze?
Se potessi scegliere, in maniera totalmente libera, farei teatro e cinema perché sono ambiti in cui, per una questione proprio di tempi, si ha la possibilità di sperimentare e di approfondire di più. La televisione è un mezzo interessantissimo e ti permette di raggiungere milioni di persone in poco tempo, che è una cosa fondamentale per un attore, però ovviamente ha tempi molto più stretti e hai meno possibilità di sviluppare un rapporto artistico con il regista e di lavorare sui personaggi. Spesso poi la fiction italiana non costruisce personaggi femminili particolarmente interessanti, mentre nel cinema e nel teatro questo è più facile che avvenga. Inizierò a breve un film che è un’opera prima di Duccio Charini, vincitore del Biennale College 2014, dove c’è un personaggio meraviglioso e pieno di sfumature che sto preparando ed è difficile che si possa fare una cosa del genere anche in televisione, proprio perché c’è anche meno tempo.
Quali sono i tuoi progetti e le tue speranze per il prossimo futuro?
In questo momento le mie speranze coincidono con i miei progetti e questo capita molto di rado! Era tanto tempo che avevo voglia di trovare qualcosa di nuovo e interessante in cui cimentarmi ed è appunto arrivato con il film di cui ti parlavo prima (che si intitolerà ‘Short Skin‘ ndr) di Duccio Chiarini che ha vinto questo premio, la Biennale College, insieme ad un regista inglese e ad uno americano per dei film di debutto che lo porterà a partecipare anche al Festival di Venezia. E’ una storia bellissima, che tratta degli aspetti della vita sentimentale e sessuale di un ragazzino che viene mostrata parallelamente a quella dei genitori ed io interpreto la madre. E’ una commedia molto speciale, inizieremo settimana prossima le riprese e spero che vada tutto per il meglio!
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