I Marta Sui Tubi nascono come duo, formato da Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone. Originari di Marsala, ora con base a Milano, registrano il loro album d’esordio “Muscoli e Dei” con Fabio Magistrali che esce con Eclectic Circus Records a fine 2003. Nel 2005 esce il secondo album “C’è gente che deve dormire” (V2/Eclectic Circus) impreziosito dalla partecipazione di diversi ospiti: Bobby Solo, Moltheni, Paolo Benvegnù, Enrico Gabrielli e altri ancora. Il terzo disco dei Marta sui Tubi intitolato “Sushi & Coca” esce ad ottobre 2008. Proprio il tour di “Sushi & Coca” colleziona oltre 100 affollatissime date, con tappe importanti come quella del Primo Maggio a Roma, Italia Wave, e chiudendosi ai Magazzini Generali di Milano in compagnia di Caparezza.
Nel 2011 vede la luce “Carne con gli Occhi”. La produzione è sempre di Tommaso Colliva (Muse/Calibro 35/Afterhours).
Nel gennaio 2012 esce l’album “Le canzoni ai testimoni” di Enrico Ruggeri, nel quale Marta sui Tubi reinterpretano in duetto con lo stesso Ruggeri il brano “Contessa”. Il 22 gennaio 2012 Lucio Dalla partecipa ad uno speciale evento dei MST al Teatro del Navile di Bologna.
Partecipano al Festival di Sanremo 2013 nella categoria “Big” con due brani, “Dispari” e “Vorrei”, duettando anche con Antonella Ruggiero nella serata dedicata ai brani storici di Sanremo, con un bellissimo arrangiamento di “Nessuno”. Il 14 febbraio 2013 esce CINQUE, LA LUNA E LE SPINE , il loro quinto album. Entrambi i brani presentati al Festival di Sanremo sono trasmessi da tutti i principali network nazionali tra cui Radio 1 e Radio 2, R101, Radio Deejay, Radio Capital, Radio Italia, Virgin Radio, RTL e molte altre radio, collezionando numerose interviste.
Il Primo Maggio 2013 salgono per la seconda volta sul palco del Concertone di Piazza San Giovanni a Roma, trasmesso in diretta su Rai 3.
In occasione del lancio del loro EP in digitale De vino, contenente tre brani in lingua spagnola, noi di MyReviews abbiamo avuto l’occasione d’ intervistare Giovanni Gulino.
Vi chiamate Marta sui Tubi, perché la scelta di questo nome particolare?
Doveva essere un nome provvisorio , era stato scelto per una serata, anche perché non avevamo idea di fare un gruppo vero e proprio, poi alla fine vedendo che ci stava portando fortuna abbiamo deciso di lasciarlo.
Come è nato il gruppo?
Ci siamo conosciuti a Bologna, abbiamo iniziato a suonare insieme ed è venuto tutto in maniera automatica, all’inizio un po’ per gioco, poi abbiamo fatto il primo disco e le prime tournè.
Nel 2013 avete partecipato a Sanremo con il brano “dispari”, che ricordo avete di quella esperienza e se la rifareste?
E’ stata un’ esperienza molto bella e formativa che consiglio agli artisti, Sanremo è una manifestazione televisiva rispetto al normale standard di concerti, ci ha regalato un momento di notorietà che ha fatto molto bene al gruppo dandoci la possibilità di farci conoscere di più al pubblico. Ci piacerebbe rifarla, magari con un brano adatto.
È uscito in digitale il vostro EP “De vino” che contiene dei brani in spagnolo, cosa ci dite di questo nuovo progetto?
Ci piace fare delle cose sperimentali, abbiamo cercato di esprimere le nostre canzoni in una lingua diversa, abbiamo da poco concluso un mini tour in Spagna e il pubblico all’estero sembra aver apprezzato questo progetto.
Cosa emerge più nei vostri live?
Il live è la dimensione migliore per giudicare che tipo di capacità ha un’artista, dal vivo non si mente, mentre in studio gli errori si possono correggere. Nei concerti è bello capire l’artista come si comporta sul palco, chi è, cosa fa. Poi il live ci piace, lo facciamo da sempre, noi siamo nati per suonare dal vivo più che incidere dischi.
Avete più di dieci anni di carriera, siete soddisfatti dei risultati ottenuti?
Direi che è un buon inizio. (ride ndr)
Cosa ne pensate oggi dei talent in Italia?
Io sono critico nei confronti dei talent, perché forniscono notorietà per un breve periodo mentre poi c’è l’oblio. Quelli che sfondano sono pochi, coi talent si invita la gente a pensare che la carriera nasca dal nulla, ma in realtà bisogna fare gavetta, scrivere e cantare nei locali, non si diventa star dall’oggi al domani. Poi i ragazzi non sanno scrivere, i testi gli vengono dati, così si è musicisti a metà. Si deve saper scrivere altrimenti si è solo interpreti.
Progetti futuri?
Tra poco uscirà una raccolta di brani che abbiamo fatto fino adesso, con arrangiamenti nuovi e due inediti. In estate partiremo in tour in giro per l’Italia.
Ringraziamo Giovanni Gulino per l’intervista, e ricordiamo che il loro EP De vino è disponibile in tutte le piattaforme digitali. Inoltre per maggiori informazioni potete consultare il sito web www.martasuitubi.com
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