15 anni di carriera e da 10 ormai ogni loro singolo occupa le posizioni più importanti delle classifiche musicali italiane. Stiamo parlando degli Zero Assoluto, probabilmente il duo musicale più famoso del nostro paese, che da anni con canzoni come ‘Svegliarsi la mattina’, ‘Semplicemente’ e ‘Per dimenticare‘ fanno da colonna sonora nella vita di tantissimi giovani cresciuti con le loro canzoni. Dal (compianto) Festivalbar a Sanremo, passando per le classiche hit estive, il duo formato da Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci non ha mai deluso i fedelissimi fan nel corso degli anni grazie a canzoni che, seppur molto introspettive, sono figlie della vita di tutti i giorni e delle esperienze della quotidianità.
A 10 anni dal singolo ‘Mezz’ora’, che probabilmente ha rappresentato la vera consacrazione per i due cantanti romani, gli Zero Assoluto sono cresciuti e sono maturati anche nei loro testi. ‘All’improvviso‘ e ‘Adesso basta‘ sono stati i due singoli che hanno visto il ritorno del duo in questa prima parte di 2014 dopo quasi 2 anni e mezzo dai loro ultimi lavori in attesa ovviamente dell’uscita del disco che si prospetta essere davvero molto interessante. Abbiamo contattato in esclusiva per MyReviews uno dei due componenti del gruppo, Thomas, per parlare con lui dei loro progetti musicali e del suo lavoro.
Sono passati 10 anni da quando con ‘Mezz’ora’ (2004) avete raggiunto il successo davanti ad un pubblico sempre più numeroso. Come sono cambiati gli Zero Assoluto da allora?
Siamo cambiati tantissimo perché siamo cresciuti. Le nostre vite si sono evolute in tante direzione e quando mi guardo indietro, non tanto nelle canzoni ma più nei video, mi ricordo com’ero e vedo più ‘leggerezza’ e per certi versi anche più speranza. Quando sei giovane sei meno disincantato mentre oggi mi sento più critico, non per forza inteso in senso negativo, perché ormai sono adulto. Quello che un tempo non capivo degli adulti ora mi sembra più chiaro e penso anche che forse è giusto che alcune canzoni siano state scritte in un determinato periodo perché sono figlie di sensazioni e vicende di quell’età, mentre oggi mi ritrovo magari a scrivere canzoni che hanno altri punti di vista perché cambiando l’età cambiano anche le priorità e i messaggi che vuoi trasmettere.
‘Semplicemente’, ‘Svegliarsi la mattina’, ‘Sei parte di me’, ‘Per dimenticare’ sono solo alcuni dei pezzi più famosi che avete realizzato. Come nascono le vostre canzoni? E ce n’è una a cui sei più legato o dietro cui c’è una storia particolare?
Tu hai citato giustamente ‘Per dimenticare’ e questa è una canzone che ovviamente è una conseguenza di un particolare episodio e quindi è un pezzo che non puoi scrivere quando hai 18 anni e nessuno dei tuoi coetanei si sta sposando. La canzone parla appunto di una ex che ti invita al suo matrimonio e in quel caso questa storia riguardava Matteo che un giorno mi chiamò e mi disse:”Thomas vieni, sono distrutto” e ci siamo ritrovati a casa sua mentre lui appunto mi raccontava questa cosa e cercava di dimenticare e andare avanti. Lì poi è nata la canzone e ci abbiamo messo pochissimo: sono sensazioni e sentimenti che comunque non puoi semplicemente immaginare e scrivere, ma ti devono accadere per poterli esprimere. Tutte le nostre canzoni hanno connessioni con la realtà perché prendiamo sempre spunto da certe situazioni e anche per questo in genere siamo abbastanza lenti a scrivere nuovi pezzi. Storie d’amore dei nostri più cari amici e altre avventure assurde che da spettatore ti fanno riflettere e poi, unite magari a ciò che succede a te in un altro modo, ti danno lo spunto per scrivere una canzone in cui magari cerchi di riassumere tutto ciò. C’è sempre un lato auto-biografico nelle canzoni perché noi scriviamo i nostri pezzi sempre come sfogo. Non so dirti adesso una storia particolare, a parte appunto quella che c’è dietro a ‘Per dimenticare’, ma sono tutte legate a storie reali e che abbiamo vissuto e/o visto.
Siete tornati alla ribalta con ‘All’improvviso’ a cui è seguito poi qualche settimana fa l’uscita di ‘Adesso basta’. Cosa puoi dirci di questi due brani e degli altri che ascolteremo prossimamente?
Questi due brani fanno parte di un disco che uscirà tra un po’, anche se non so bene ancora quando. Il disco è già finito però non vogliamo chiuderlo perché penso si possa sempre migliorare e lavorare su certe canzoni. Poi personalmente a me piace di più far uscire e promuovere i pezzi e poi in un secondo momento il disco, perché in qualche modo questo funge da raccolta, e non è nemmeno sbagliato raccontare le canzoni ad una ad una dando il tempo di apprezzarle. Le due canzoni che hai citato fanno parte di questo nostro nuovo periodo che è sicuramente più maturo e quindi un ‘Adesso basta’ ad esempio, seppur con leggerezza e ironia, va a toccare corde che prima non avremmo toccato, mentre ‘All’improvviso’ è una canzone molto malinconica, per certi versi nel nostro stile, che va a rievocare alcune sensazioni e degli stati d’animo che abbiamo provato o che proviamo. Sul disco ti posso dire invece che sarà un lavoro sicuramente più maturo.
In particolare ‘Adesso basta’ è figlia della collaborazione con i Planet Funk. Nel corso della vostra carriera non sono mancate altre collaborazioni importanti, su tutte quella con Nelly Furtado. C’è qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?
Te ne potrei dire tantissimi! Collaborare con altri in generale mi piace tantissimo, quindi ti direi tutti gli artisti che ascolto. Per farti un esempio sarebbe bello collaborare con Jovanotti, che è uno di quelli che preferisco e che abbiamo avuto modo di incontrare diverse volte. Poi comunque deve scattare qualcosa per creare una collaborazione, con i Planet Funk è successo perché siamo amici e gli facemmo ascoltare una canzone e loro ci proposero questa cosa di cui siamo stati molto contenti. Nelly Furtado invece ci stupì perché ci propose questa canzone, poi noi gliene proponemmo un’altra, lei disse di sì e la cosa funzionò. In generale poi penso che le collaborazioni più sono fatte da artisti musicalmente diversi tra loro più possono dare risultati soddisfacenti, anche se però di base deve esserci un legame con l’altro artista perchè io ad esempio non potrei collaborare con un artista con cui magari non mi vedo nemmeno.
Tanti progetti in ballo: penso ad esempio al videoblog ‘Quasi40’ su DeejayTv o anche al fatto che scriverete la sigla di una nuova importante serie animata. Quanto occupa nella tua vita la musica, in tutte le sue forme e non solo vista come scrivere e cantare le canzoni degli Zero Assoluto?
In generale con Matteo abbiamo capito che non dobbiamo far pesare sulla musica le nostre vite, perché altrimenti finisci con affossarla a causa del peso delle troppe responsabilità. La musica è uno sfogo creativo quindi più facce ha più divertimento c’è! Ci hanno chiamati per fare la sigla della serie animata di ‘Robin Hood’ ed è stata una cosa molto divertente scrivere qualcosa per i bambini. Io sono cresciuto con le canzoni di Cristina D’Avena e mi piacerebbe che magari un giorno qualche futuro adulto dica: “Ti ricordi la sigla di ‘Robin Hood’..!” (ride ndr). ‘Quasi40’ invece è nato come un progetto di videoblog nostro perché molti sui social ci scrivevano chiedendoci perché non tornassimo a fare anche la radio, però noi stavamo sempre in studio in quel periodo quindi ad un certo punto abbiamo iniziato a fare questi piccoli video. Poi a DeejayTv ci hanno proposto di fare questa mini-rubrica di 2 minuti nel loro programma del giovedì sera e di solito quando siamo in studio registriamo questo breve video e glielo mandiamo.
Quali sono i vostri progetti per il futuro e cosa invece piacerebbe fare a Thomas?
Questa è una bella domanda che mi faccio spesso anche io (ride ndr). I nostri progetti già certi per il futuro sono il disco che uscirà prossimamente, un live che stiamo preparando per quest’estate, continuare a proporre le canzoni già pronte e scriverne magari di nuove. Per quanto riguarda me personalmente invece, ti dirò, io ho un’altra grande passione che è la fotografia. Spesso Matteo mi sprona a buttarmi anche in questa cosa però visto che di passioni diventate lavoro ne abbiamo già una, cioè la musica, a volte non mi dispiace l’idea di rimanere semplicemente un appassionato senza dover per forza trasformare anche questa cosa in lavoro. Non è semplice da spiegare, ma non è sempre un bene farlo come lavoro perché poi magari ti trovi addosso tante responsabilità e perdi qualcosa. Però appunto la fotografia è una delle mie passioni e chissà che un giorno io non possa portare avanti pure questa
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