Ci sono tanti modi per mandare un messaggio ma sicuramente la musica è uno dei mezzi più potenti e più efficaci che l’uomo ha a disposizione. Nella fattispecie poi il rap italiano vanta diversi artisti capaci di scrivere testi di grande qualità e ricchi di significato e tra questi figura sicuramente Lucariello. Il rapper napoletano, in attività da quasi 18 anni ormai, torna alla ribalta con il singolo ‘Fore c’a capa’ realizzato in collaborazione con uno dei padroni delle classifiche musicali italiani e cioè l’amatissimo Caparezza col quale è nato un brano che ha già riscosso un grande successo. Ma un’altra recente collaborazione degna di nota è sicuramente quella con il rapper, pure lui campano, ‘Nto col quale l’artista ha scritto un brano che ha fatto parte di ‘Gomorra – La Serie’. Ma Lucariello non è nuovo a questo genere di lavori: nel 2008 era già stato protagonista di un progetto legato a ‘Gomorra’ mostrandoci vicino all’autore Roberto Saviano, dopo i tanti attacchi ricevuti, con il brano ‘Cappotto di Legno’. Da sottolineare, tra i tanti punti salienti della carriera dell’artista napoletano, anche l’importante parentesi con gli Almanegretta per cui il rapper ha scritto diversi pezzi.
Abbiamo contattato in esclusiva Lucariello per parlare con lui dei suoi ultimi lavori e dei prossimi impegni.
Il titolo del tuo ultimo lavoro è ‘Fore c’a capa’ ed è il frutto della collaborazione con il grande Caparezza. Come è nata questa collaborazione?
Michele è un’artista che stimo molto e anche se abbiamo stili molto diversi spesso ci troviamo a trattare argomenti simili. Gli ho proposto un featuring su questo pezzo e lui ha scritto una strofa che penso sia bellissima.
Altra recente collaborazione è quella con un altro noto rapper e cioè ‘Nto con cui ha scritto un pezzo che ha accompagnato l’amatissima ‘Gomorra – La Serie’. Già nel 2008 eri stato protagonista di un progetto legato a ‘Gomorra’ e a Saviano con la realizzazione del brano ‘Cappotto di Legno’. Come è stato per te vedere uno dei tuoi brani far parte della colonna sonora della serie?
Anche con Roberto abbiamo molti punti in comune in campo artistico, la serie è stata davvero una bella sorpresa e, nonostante qualche controversia, ha messo d’accordo un po’ tutti creando un progetto di grande qualità e di profilo internazionale. Il merito di ciò va sicuramente al grande Stefano Sollima, agli attori e a tutto lo staff.
Quanto può essere importante per un rapper napoletano trattare nei propri pezzi tematiche così complesse ma altrettanto rilevanti?
Chuck D dei Public Enemy diceva “che il rap è la cnn del ghetto”. Credo non sia una specialità mia parlare di strada nelle barre di rap. Il ruolo è quello che ha sempre avuto la cultura, ovvero quello di raccontare gli esseri umani in un luogo e in un momento storico ben delineato.
Abbiamo parlato delle tue ultime collaborazioni con due mostri sacri del mondo del rap ma, se dovessi fare altri nomi, con quali artisti, sia della scena rap che non, ti piacerebbe collaborare?
A breve uscirà un brano con Clementino, un ragazzo che stimo tantissimo per diversi motivi: è riuscito ad esempio a far passare un ritornello in napoletano su tutti i network e ha sfondato dei muri che sembravano invalicabili. Poi mi piacerebbe lavorare con artisti al di fuori della scena rap, ho già scritto delle cose assieme a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e vediamo cosa verrà fuori man mano!
Cosa puoi dirci dei tuoi progetti futuri?
Farò uscire una serie di singoli appunto, con varie collaborazioni che poi sfoceranno in un album che li raccoglierà.
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