Ghesseha (Tales) è la storia di sette straordinarie vite, all’apparenza di semplici uomini, la cui particolarità è sopravvivere alle avversità di un’esistenza difficile e travagliata. Dall’operario al regista, fino ad una pensionata e ad un tassista, in un incrocio di sentimenti, rabbia e dolori nell’Iran di oggi, si alternano le esperienze di coloro che la società ha dimenticato, perennemente sconfitti nel loro inascoltato dolore. Dopo una feroce resistenza incontrata in patria, sbarca alla Mostra Cinematografica di Venezia l’ultima opera della regista iraniana Rakhshan Banietemad, che sempre più conferma la sua predisposizione ad una idea di cinema vicina alla realtà, alla quotidianità e alla gente. Ghesseha è esattamente il risultato di una dura lotta contro l’oppressione iraniana, contro la burocrazia: grazie ad una serie di cortometraggi, che evitano l’iter burocratico e di controllo, è stato possibile realizzare ed unire le storie di questi protagonisti della vita di ogni giorno e dare vita ad un opera omnia che li racchiude tutti. Benché le storie dei vari protagonisti si intreccino, anche se raramente, è comunque fin dall’inizio molto difficile trovare un filo conduttore della pellicola, spesso eccessivamente frammentata ed episodica, conseguenza inevitabile di un film concepito come un agglomerato di più cortometraggi. La scorrevolezza è altalenante, con largo spazio a dialoghi spesso molto estesi ma che poca attenzione suscitano nello spettatore. Ad episodi di grande spessore e ben concepiti se ne alternano altri di ben meno interesse, spenti e forse colpevoli di un eccessiva accezione moralistica a scapito dei contenuti.
Di film come questi ne sono stati fatti centinaia. Mai frase in un film fu più controproducente, perché esprime paradossalmente una mezza verità. E’ indiscutibile lo scopo nobile e sociologico di una pellicola come Ghesseha, ma allo stesso tempo è innegabile che ci troviamo di fronte ad un prodotto scialbo e sciapo, senza mordente, che si lascia morire con uno scambio di battute ai limiti del delirante che occupa gli ultimi venti minuti del film. L’approccio e l’intento sono dunque apprezzabili e condivisibili, ma manca quella componente non tralasciabile come il coinvolgimento emotivo, riscontrabile sì in alcuni momenti topici, ma praticamente assente per gran parte dell’opera.
Da un film di questo tipo ci si aspetta un empatia, una partecipazione, un coinvolgimento che invece vengono meno con il passare dei minuti. Volevamo ritrovarci a vivere quasi di persona le esperienza quotidiane di questi “eroi dimenticati”, quando invece assistiamo con sensibile distacco ad una flebile cronaca di episodi vuoti e ad estenuanti discorsi basati sul nulla.
Scheda film
Titolo: Ghesseha (Tales) – Storie
Regia: Rakhshan Banietemad
Sceneggiatura: Rakhshan Banietemad
Cast: Golab Adine, Saber Abar, Farhad Aslani, Foojan Arefpoor, Bahare Daneshgar, Mohammadreza Forootan, Shahrokh Forootanian, Babak Hamidian, Mehdi Hashemi, Negar Javaherian, Baran Kosari, Fatemeh Motamedaria
Genere: Drammatico
Durata: 88′
Produzione: Iran Novin Film, Maryam Shafiee
Distribuzione: –
Nazione: Iran
Uscita: –
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