Anime Nere è la storia di tre fratelli calabresi: Luigi, Rocco e Luciano. Quest’ultimo, al contrario degli altri, si è distaccato dal mondo della criminalità alla ricerca di un’illusione bucolica nei suoi terreni dell’Aspromonte, alla ricerca di una pace e di una tranquillità campestre. Il gesto di sfida di suo figlio Leo però, reo di aver compiuto un atto intimidatorio verso un’altra famiglia, scatenerà vecchi rancori, riunendo i tre fratelli e riprendendo quella scia di sangue interrottasi con l’uccisione del padre.
Girato in uno dei luoghi più mafiosi d’Italia, Africo, Anime Nere è una pellicola di indubbio stampo gomorriano, sia per un approccio molto fedele al tema, sia per una cura generale della regia e del montaggio che ricordano la produzione di Saviano. La struttura è semplice, ma solida: i tre fratelli, inizialmente separati ed introdotti tramite scene distinte, finiscono per riunirsi e ritrovarsi nel loro luogo di origine, in un clima avverso e ostile. Una volta che il polo d’attrazione del film diventa l’Aspromonte e i suoi territori limitrofi, l’intreccio può avere il suo sviluppo.
Fin da subito emerge uno sproporzionato dualismo: da una parte un uomo, Luciano, che con la mafia non vorrebbe avere nulla a che fare, immerso in una sua concezione rurale e preindustriale della Calabria, dedito al pascolo e all’allevamento; dall’altra Luigi, trafficante di droga che con i propri soldi sporchi garantisce anche la sopravvivenza dell’azienda milanese dell’altro fratello Rocco. Con il loro ricongiungimento vengono inevitabilmente a collidere delle concezioni completamente diverse che minano l’unità di una famiglia già in parte compromessa, debole di fronte allo strapotere delle altre ‘ndrine e cosche mafiose della zona. Proprio sotto i colpi delle famiglie rivali, si sfalda il nucleo familiare davanti ad un Luciano impotente e allo stesso tempo nolente, restio ad affrontare una realtà come quella mafiosa che faticosamente era riuscito a mettere da parte dopo anni di onesto lavoro e di “isolamento”.
La regia si dimostra impeccabile, con una gestione sapiente dei vari aspetti dei singoli personaggi, oltre ad una fotografia e ad un montaggio d’impatto che incidono fortemente sull’esperienza visiva dello spettatore. Talvolta si tende ad estremizzare e a portare a schermo una “mafia da quattro soldi”, esternata soprattutto dal comportamento quasi infantile di Leo, alla ricerca di una vendetta improbabile per un ventenne, con degli atteggiamenti che trascendono dal realismo, elemento preponderante del film, per scadere in una banale quanto odiosa esagerazione. Attorno ai tre fratelli è costruito un sistema di attori vincente, capace di sostenere la storia in modo egregio, con espressività e verosimiglianza.
Ciò che rende Anime Nere un prodotto italiano decisamente valido è l’aver saputo reinterpretare un filone già avviato precedentemente e molto sfruttato, innovandolo in parte. Si sente il peso di un film che in alcuni aspetti è legato ad una lunga tradizione cinematografica di un “cinema di mafia”, ma ciò non offusca completamente i meriti di una pellicola ben girata, realistica e convincente.
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Scheda film
Titolo: Anime Nere
Regia: Francesco Munzi
Sceneggiatura:Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello, Maurizio Braucci
Cast : Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo
Genere: Drammatico
Durata: 103′
Produzione: Cinemaunidic, Babe Films, RAICinema
Distribuzione:Good Films
Nazione: Italia, Francia
Uscita: –
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