Il Cile, nome d’arte di Lorenzo Cilembrini, è uno dei cantautori che più ha sorpreso negli ultimi anni nel nostro paese. Ad oggi non è però più possibile parlare di “sorpresa” dato che ormai è diventato una costante certezza della musica italiana. Già le premesse erano state ottime, con l’album ‘Siamo morti a vent’anni’, uscito nel 2012, che stupì tutti per la qualità dei testi e le nuove sonorità utilizzate dal cantautore toscano. Il successo di ‘Cemento Armato‘ e degli altri singoli estratti dal disco fu accompagnato dalla partecipazione al Festival di Sanremo nella sezione ‘Giovani’ nel 2013 con il brano ‘Le parole non servono più”. Il valore de Il Cile è stato riconosciuto anche da artisti del calibro di Ligabue, Ben Harper e Jovanotti che lo hanno scelto per aprire alcune tappe dei loro tour. Il 2 settembre 2014 vede la luce ‘In Cile Veritas’ nuovo lavoro discografico dell’artista toscano anticipato dal singolo ‘Sole cuore alta gradazione’ a cui è seguito giusto pochi giorni prima dell’uscita dell’album ‘Sapevi di me’. Un artista che finora ha soddisfatto le aspettative che i fan nutrivano regalando brani di pregevole fattura, un barlume di speranza per il cantautorato del nostro paese. Noi di MyReviews abbiamo contattato in esclusiva Il Cile per parlare con lui dei suoi ultimi lavori e dei prossimi impegni.
A due anni da ‘Siamo morti a vent’anni’, ad inizio settembre è uscito ‘In Cile Veritas’: come è cambiato Il Cile in questi due anni?
Credo di aver aumentato il mio bagaglio di esperienza culturali attraverso i miei tour, le importanti aperture, le mie collaborazioni artistiche e il tanto tempo trascorso a lavorare in studio. Ho composto questo album con una consapevolezza compositiva differente sebbene il secondo album sia sempre un parto difficile.
I primi due singoli estratti sono stati ‘Sole cuore alta gradazione’ e ‘Sapevi di me’. Come sono nate queste due canzoni?
Entrambe di getto, la prima come sfottò e celebrazione del clima estivo musicale ed umano, la seconda come fulcro espressivo dell’intero album, con un intento molto tenace di mettermi a nudo cercando di toccare le corde sensibili della mia anima nel modo più evidente possibile.
Quanto c’è di te all’interno delle tue canzoni e dei testi che scrivi?
C’è tutto di me in ciò che scrivo. Io scrivo per salvarmi dai miei tormenti, quindi la scelta autobiografica nasce come un mio bisogno nella maggior parte dei casi.
Qualche mese fa hai avuto la possibilità di aprire delle tappe del ‘Mondovisione Tour’ di Ligabue. Che ricordi conservi di quella esperienza?
Un’esperienza meravigliosa come lo fu quella con Jovanotti, con i Negrita e con tutti gli altri big che mi hanno dato l’opportunità di calcare palchi così prestigiosi.
In passato hai collaborato con alcuni artisti del calibro dei Club Dogo, Negrita e Clementino. Con quali altri artisti ti piacerebbe collaborare?
A breve chi mi segue vedrà cosa bolle in pentola.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Partire per il tour, si aprono le danze l’11 di ottobre al tunnel di Milano, poi il 13 dicembre al Viper Club di Firenze e il 14 dicembre al Warehouse di Roma. Tutte le info si possono trovare sul mio sito www.ilcile.com e sulle mie reti sociali.
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