In un futuro non troppo lontano, la Terra sta venendo letteralmente consumata dalla “Piaga”, un virus che attacca le coltivazioni e che progressivamente ha ucciso la biodiversità su un pianeta già martoriato da continui sbalzi climatici. Il mondo è allo sbando, le maggiori istituzioni e organismi mondiali hanno chiuso i battenti per mancanza di fondi, e la popolazione terrestre si avvia dunque ad una lenta ed estenuante fine fatta di fame e stenti di fronte ad un’agricoltura che è costretta a basarsi esclusivamente sul mais, unica coltura non attaccata dalla Piaga. Ma qualcuno sta portando avanti un progetto per far sì che la Terra non sia l’unico ed ultimo pianeta abitato dalla razza umana.
Dal 20 luglio del 1969 fino ad oggi il mito dell’uomo nello spazio non ha mai cessato di essere vivo nelle menti e nei cuori di generazioni di grandi e piccoli. Malgrado le ricollocazioni dei fondi per le missioni spaziali, la chiusura dei vari progetti Apollo e la scoperta di una Luna arida e spoglia che più ebbe valore politico-patriottico che scientifico, l’uomo tende ancora allo spazio e ai suoi misteri fatti di tempeste gravitazionali, cunicoli spaziotemporali, buchi neri e dilatazioni temporali.
E’ proprio da qui che vuole partire (e ripartire) Christopher Nolan (Inception, Trilogia del Cavaliere Oscuro), con la chiara volontà di creare un film basato su tecnicismi e teorie veritiere, attraverso ipotesi plausibili in un viaggio interstellare mai così verosimile. Interstellar si avventura in un terreno già molto battuto, dai più celebri 2001: Odissea nello Spazio, Solaris e Gravity, fino al più ricercato ma attinente Moon di Duncan Jones. Il citazionismo, più visivo che testuale, non manca e attinge soprattutto dall’opera kubrickiana; non si può non apprezzare una “danza cosmica” della navicella Endurance scandita non dalle note di Sul bel Danubio blu di Strauss Jr., ma dalle potenti e armoniose musiche di Hans Zimmer (che con Nolan ha già collaborato), come allo stesso tempo non sono trascurabili quei riferimenti ad un viaggio oltre lo spaziotempo, con gli stessi psichedelici effetti che avevano accompagnato David Bowman a trascendere la realtà, ad evolversi attraverso l’estremo contatto con l’Intelligenza rappresentata dal Monolite stesso. Infine, l’apparentemente infallibile e asettica intelligenza artificiale HAL 9000 si trasforma in TARS, residuato bellico statunitense che fa di un mix di sarcasmo e determinazione il suo punto forte.
Ma ridurre la pellicola ad un semplice parallelo con l’opera di Kubrick sarebbe riduttivo nonché criticamente povero e superficiale. Interstellar, oltre che rappresentare la trasposizione cinematografica di uno straordinario viaggio spaziale, va oltre la canoniche classificazioni di spazio-tempo introducendoci ad una concezione nuova della fisica e della materia. Il percorso degli astronauti Cooper (Matthew McCounaghey) e Amelia Brend (Anne Hathaway) si sgancia progressivamente da quello materialistico di una missione spaziale, per diventare un viaggio ideale all’interno di un mondo pentadimensionale, dominato dalla gravità e dall’amore di un padre verso una figlia (Jessica Chastain)
Ad un primo approccio, in considerazione anche dell’epilogo scelto da Nolan, si potrebbe ridurre Interstellar ad un discreto kolossal, capace di tenere incollato lo spettatore per quasi 3 ore e di intrattenerlo con un ritmo dinamico ed incalzante. Ma Interstellar non è solo questo. L’approccio intellettual-riflessivo al film permette di cogliere un messaggio molto forte: in una realtà mutevole e misteriosa dove l’uomo può essere artefice del proprio destino, risiede la struttura dell’essere. Siamo di fronte ad una realtà più grande di noi che però paradossalmente ci appartiene e, malgrado la sua complessità, la dominiamo non con la nostra limitata e terrena ragione, ma con un trascendente sentimento interiore che è poi ciò che ci rende umani. Rinunciando ad un finale che a 10 minuti dalla fine avrebbe forse destinato alla gloria eterna la pellicola, Nolan cede (purtroppo, ma è relativo) a scelte discutibili che smorzano l’animo agitato dello spettatore che per gran parte di film si trova di fronte ad un’esperienza maestosa e attanagliato da uno spaesamento continuo di fronte all’ignoto, terrificantemente reso da una magnifica fotografia e da atmosfere cupe e “mentalmente” claustrofobiche.
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Scheda film
Titolo: Interstellar
Regia: Christopher Nolan
Sceneggiatura: Jonathan Nolan e Christopher Nolan (musiche di Hans Zimmer)
Cast : Matthew McCounaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Bill Irwin, Ellen Burstyn, John Lithgow, Michael Caine
Genere: Fantascienza, Drammatico
Durata: 168′
Produzione: Warner Bros. Pictures, Paramount Pictures, Legendary Pictures, Syncopy, Lynda Obst Productions
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Nazione: USA, Regno Unito
Uscita: 6/11/14
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