Un altro Remake. Ma anche questa volta il richiamo alle origini fa scoprire di netto tutta la debolezza del suo fianco, come un film che non riesce a trovare collocazione neanche nel proprio genere. Ma andiamo per gradi.
Quello che stiamo osservando in questi anni sembra aver abbattuto le barriere del tempo dandoci l’illusione di assistere ad un eterno conflitto tra cult originali e le nuove rivisitazioni, con un ko tecnico senza esclusione di colpi che vede la capacità dei secondi di soccombere nella maggior parte dei casi.
Il primo ostacolo di un remake è indubbiamente il confronto con il suo predecessore. Discorso che non deve risultare assolutamente univoco, in quanto capita di imbattersi in certi remake curati e cosi ben diretti da essere addirittura apprezzati a tal punto da far strizzare l’occhio ad una vera e propria evoluzione rispetto al concetto registico originale.
Purtroppo nel panorama cinematografico odierno il problema di fatto non è la carenza di idee, ma è la vorace necessità delle major di avere profitti immediati e remunerazioni garantite tanto da sentirsi in dovere di rievocare i successi di un passato glorioso con sequel inadeguati a distanza di anni o addirittura reboot. Il che porta a non sperimentare le possibili nuove strade di questo eccellente mezzo di intrattenimento e al tempo stesso limitando le capacità creative delle nuove e potenziali leve.
Un loop quantico che come ogni “trend” che si rispetti è destinato in un modo o nell’altro però a sparire.
Poltergeist è un film a corto di fiato oltre che di idee. Idee che non seguono successioni logiche dal piano di vista narrativo, tantomeno dal punto di vista registico. La progressione degli eventi sembra scontata e goffa, le situazioni non aggiungono novità ai concetti fondamentali del suo predecessore.
Un calderone di episodi che non suscitano la benchè minima tensione, non garantendogli neanche un ritaglio di spazio tra i film di genere.
I momenti comici in un film horror spesso possono rivelarsi un’arma a doppio taglio se non calibrati da una buona messa in scena. Il pericolo maggiore in questa pellicola è che l’ilarità del pubblico avanza nei momenti in cui sullo schermo l’arrivo dell’anomalia maligna dovrebbe provocare tutt’altra emozione.
Sam Rockwell (Il miglio verde, Iron Man 2, The Moon) da l’impressione di reggere il gioco più che di interpretare il suo personaggio. Svogliato, assente, una figura paterna che si frantuma a mano mano nel film, mentre il copione va in tutt’altra direzione.
La vista della dimensione celata dietro il punto di accesso all’interno dell’armadio, quella è sicuramente una buona intuizione/novità che però non riesce e soprattutto non può mantenere salda una frattura di tali proporzioni che è alla base del progetto stesso.
Un punto a sfavore da parte della Ghost House Pictures, capitanata dal regista/produttore Sam Raimi (Spiderman, La Casa, Darkman), che non riesce nell’intento di portare a casa lo stesso buon risultato ottenuto precedentemente dal remake del film “La Casa” (Evil Dead) il quale, nonostante i suoi difetti, aveva perlomeno dato modo di mostrare al pubblico le capacità registiche del giovane Fede Alvarez.
Scheda film
Titolo: Poltergeist
Regia: Gil Kenan
Cast : Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Saxon Sharbino, Jared Harris, Kennedi Clements, Nicholas Braun, Jane Adams, Kyle Catlett, Soma Bhatia, Susan Heyward, Karen Ivany, L.A. Lopes
Genere: Horror, Thriller
Durata: 93′
Produzione: Vertigo Entertainment
Distribuzione: 20th Century Fox
Nazione: USA
Uscita: 02/07/2015
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