Molti di voi storceranno il naso a pensare a una iniziativa cinematografica che si chiama Clorofilla Film Festival, magari ponendola in relazione comparativa con i grandi Festival internazionali, da Cannes passando per Venezia, poi andando verso Berlino e attraversando l’Oceano per Toronto, New York o altro. E invece no, Il Clorofilla Film Festival possiede davvero tutti gli ingredienti per essere uno dei più interessanti e accattivanti festival cinematografici al mondo. Basti dire che si parte il 6 ottobre con “Domani“, di Cyril Dion e Lemanie Laurent, che, dopo aver carpito livelli altissimi di incassi in terra francese, in questi giorni, uscendo nelle sale cinematografiche italiane, non sarà di certo da meno.
Il film, ecologico da capo a piedi, parla di un viaggio di amanti dell’ecologia, dell’agricoltura sostenibile, ecc, in tutto il mondo alla ricerca di pionieri che facciano o vogliano fare ciò in futuro.
Il 7 ottobre “Domani” viene nuovamente proiettato in orario differente, magari per chi non poteva in fascia serale, e subito dopo si passa a parlare invece di Ilva di Taranto, con il film documentario di Maria Tinti “La gente Resta “, il cui titolo sembra quasi ironico ma in realtà non lo è per nulla. Infatti Resta è il cognome di tre fratelli che sono tutti operai all’Ilva e vivono in bilico tra il desiderio di scappare da Timbari, il quartiere più inquinato e mortale di Taranto, e l’amore per la propria terra che gli impone quasi a forza di restare.
A seguire il fantastico “Pachamama. Manifesto per la Madre Terra“, di Thomas Torelli, che ci ricorda che la Terra non è solo un soggetto passivo, da distruggere….Meditate gente meditate direbbe il grande Arbore… Il docu film ricorda infatti che si deve creare una volta per tutte questa benedetta carta dei diritti della terra. Se ne parla tanto ma non se ne fa nulla….e allora procediamo…
Poi si passa a parlare di bioarchitettura con “Don’t Flush over Freedom“, di Federica Miglio e Alessandro Turci.
Sabato 8 è una giornata organizzata direttamente con “Nuovo Modo” e si parte con “Bioesistenze“, sull’agricoltura sostenibile, poi il fantastico “Nuove terre” della grande Francesca Comencini e di Fabio Pellarin.
Dico grande perché la sensibilità della figlia del Grande Maestro verso i problemi sociali è encomiabile. Per chi è patito di cinema il nome Comencini fa scattare sull’attenti, ma la bella quanto brava Francesca sarebbe straordinaria anche se si chiamasse Brambilla o altro…
Domenica 9 però c’è il gran finale, anzi la finalissima, data la natura itinerante che ormai possiede il festival di Legambiente e, premiazioni a parte, verranno proiettati film documentari degni di un Berlinale o dell’appena concluso Toronto Film Festival. Basti dire che sono previste le proiezioni di “La canzone del mare“, film di animazione di Toom Moore, che è perfetto per i bambini ma quanto ha da insegnare anche agli adulti Dio solo lo sa…
Poi non perdetevi “Arte Sella“, di Luca Bergamaschi, su un museo naturale, a cielo aperto, a ridosso delle splendide montagne del Trentino. Viene voglia di partire subito…
La conclusione poi è da premi oscar: un concerto di pianoforte nel parco e proiezioni di docu film come “Babbo Natale” di Alessandro Valenti, Premio Migranti 2016, e “Bellissima“, di Alessandro Capitani, David di Donatello 2016…Che volete di più?
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